Hai avuto la fortuna di ricevere in eredità un immobile e, con esso, il diritto a fruire delle quote residue di detrazione per i lavori di ristrutturazione? Attenzione, perché il rischio di perdere l’agevolazione è alto.
A dirlo è Agenzia delle Entrate, nella risposta all’interpello n. 282 in cui un contribuente chiede di poter continuare a usufruire della detrazione Irpef per l’immobile ricevuto in successione, nel caso in cui sia concesso in locazione per brevi periodi nel corso dell’anno.
Bonus ristrutturazione e immobile ereditato, ecco come non perdere l’agevolazione
Il parere del contribuente è che affittando per brevi periodi, la detenzione materiale e diretta del bene rimane al proprietario come previsto dall’articolo 16-bis del Tuir.
Il parere dell’Agenzia è diverso: citando l’interpello in caso di decesso dell’avente diritto, la fruizione del beneficio fiscale si trasmette, per intero, esclusivamente all’erede che conservi la detenzione materiale e diretta del bene.
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A voler essere precisi, la circolare 7/2018 specifica che se l’immobile è locato, non spetta la detrazione in quanto l’erede proprietario non ne può disporre.
Inoltre, nella medesima circolare si parla di “detenzione materiale e diretta del bene”, che si manifesta solo quando l’erede ha disponibilità immediata del bene stesso e ne può liberamente disporre. Questo, a prescindere dal fatto che l’immobile sia adibito ad abitazione principale; inoltre, tale condizione deve permanere per l’anno di accettazione dell’eredità, ma anche per ogni anno per cui l’erede vuole fruire delle residue rate di detrazione.
Quindi come funziona per l’affitto breve?
Agenzia delle Entrate ha chiarito che se l’immobile ereditato risulta locato, anche solo per brevi periodi dell’anno, come nel caso esaminato, l’erede non potrà usufruire della quota di detrazione per l’annualità di riferimento.
Per mantenere l’agevolazione fiscale è dunque necessario avere la detenzione materiale e diretta dell’immobile per l’intero periodo d’imposta.
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