Architectural Prompting: il nuovo sondaggio RIBA sull’uso dell’intelligenza artificiale in architettura

Trentaduesimo appuntamento con la rubrica settimanale “Architectural Prompting”: Luciana Mastrolia ci illustra il nuovo report RIBA sull’uso dell’AI negli studi di architettura.

Allegati

Un anno può sembrare poco, ma nel campo dell’intelligenza artificiale è sufficiente a ridisegnare prospettive e pratiche. Lo conferma il nuovo report RIBA (Royal Institute of British Architects), che aggiorna i dati raccolti nel 2024 e ci restituisce l’immagine di una professione, la nostra, in rapido mutamento.

>> Vuoi rimanere aggiornato e ricevere articoli come questo? Clicca qui, è gratis

Indice

Suggeriamo:

FORMATO CARTACEO

Automazione degli studi tecnici con l’intelligenza artificiale

In un contesto tecnico sempre più esigente in termini di tempi, precisione e competitività, l’adozione dell’intelligenza artificiale rappresenta una leva strategica fondamentale. Questo volume, rivolto a ingegneri, architetti, geometri, progettisti e tecnici, mostra con chiarezza e rigore come integrare in modo efficace ChatGPT e modelli generativi nei flussi operativi degli studi professionali. Attraverso un percorso progressivo e ricco di esempi, il testo accompagna il lettore dalla teoria all’applicazione concreta: dalla redazione automatica di relazioni e capitolati all’analisi normativa, dalla pianificazione dei progetti alla gestione clienti, fino alla generazione di documenti per la sicurezza nei cantieri.Una guida pensata non per promettere miracoli, ma per fornire strumenti pratici, configurabili e replicabili che aiutano a risparmiare tempo, aumentare la qualità e ridurre l’errore umano. Ricco di casi d’uso, suggerimenti operativi, riferimenti tecnici e indicazioni sull’uso consapevole degli strumenti AI, il volume è uno strumento indispensabile per chi intende sfruttare le potenzialità dell’intelligenza artificiale senza rinunciare al controllo umano e alla qualità professionale. Danilo Carpentieriè geometra libero professionista e titolare di uno studio tecnico a Roma. Svolge attività di consulente tecnico, progettista, direttore lavori e formatore, con esperienza pluriennale in ambito edilizio, catastale e urbanistico.Alessio Facciaè docente universitario e ricercatore in ambito finanziario e tecnologico. Esperto di intelligenza artificiale applicata al business, è autore di numerose pubblicazioni su AI generativa, contabilità e trasformazione digitale.

 

Danilo Carpentieri, Alessio Faccia | Maggioli Editore

Dalla sperimentazione occasionale alla pratica quotidiana

Nel 2024, la prima indagine RIBA aveva registrato un’adozione ancora prudente: solo il 41% degli studi di architettura dichiarava di usare strumenti di AI. Dodici mesi dopo, la percentuale sale al 60%. L’AI non è più percepita come un fenomeno marginale, ma come un supporto che entra a far parte della pratica quotidiana.

Questa crescita va letta non solo come segnale di maggiore confidenza con gli strumenti, ma anche come risposta a un contesto in cui applicazioni multimodali (da ChatGPT a Midjourney, Firefly e Gemini) sono ormai integrate nelle piattaforme di uso comune. In altre parole: l’AI non è più un “optional tecnologico”, ma un’infrastruttura diffusa.

Nuove opportunità, vecchie responsabilità

Gli architetti riconoscono che l’AI accelera la produzione di alternative progettuali, l’analisi dei dati e la comunicazione con i clienti. Ma insieme crescono i dubbi sul piano della responsabilità: errori o contenuti distorti restano a carico di chi firma. Per questo il report insiste sulla necessità di definire politiche interne chiare, stabilire criteri di utilizzo e formare il personale in maniera adeguata.

Il tema del compenso resta delicato. Molti professionisti si chiedono se l’aumento di produttività portato da questi strumenti si tradurrà anche in un riconoscimento economico, o se rischi invece di comprimere ulteriormente i margini della professione.

Lo scenario italiano

Mentre RIBA fotografa la situazione in Inghilterra, in Italia il dibattito si lega soprattutto alla cornice normativa. Il 17 settembre scorso è stata approvata la legge delega sull’intelligenza artificiale. Il testo stabilisce principi generali per trasparenza, uso corretto dei dati, tutela del lavoro e proprietà intellettuale, introducendo anche il nuovo reato di deepfake quando immagini o voci vengono manipolate con finalità fraudolente o diffamatorie.

La legge richiama i principi dell’AI Act europeo ma rilancia a decreti successivi la definizione di molti aspetti pratici che ancora mancano per definire i confini e le implicazioni di questi strumenti. Per gli architetti italiani sarà importante capire come questi decreti definiranno l’uso delle tecnologie nei progetti e nella pubblica amministrazione.

Verso una fase più matura

Il confronto con il report 2024 mette in evidenza un cambio di tono. Se un anno fa dominava lo stupore per le potenzialità degli strumenti, oggi si ragiona su regole, policy interne e ricadute economiche. Non si tratta più di chiedersi se usare l’AI, ma come farlo in modo consapevole.
 
L’adozione crescente mostra che l’intelligenza artificiale sta diventando parte del linguaggio comune della professione. Resta però aperta una questione: chi definirà le regole? I grandi sviluppatori di software, i grandi legislatori o i professionisti stessi, attraverso ordini professionali e istituzioni? Il report RIBA 2025 suggerisce che è questo il terreno su cui si giocherà la vera partita: mantenere la centralità delle scelte progettuali senza delegarle alle macchine, e trasformare gli strumenti in supporto reale alla qualità del lavoro.
 
Se siete interessati ad approfondire l’indagine del RIBA, potete trovarlo al seguente link:

Alla prossima puntata!

La rubrica settimanale “Architectural Prompting” è a cura degli esperti Luciana MastroliaGiovanna Panucci e Andrea Tinazzo
>> Se ti interessano queste tematiche, iscriviti anche alla Newsletter Linkedin gratuita AI & Design per Tecnici, ne parliamo qui!

Suggeriamo anche:

FORMATO CARTACEO

Progettare con le Intelligenze Artificiali

Midjourney non è solo uno strumento di intelligenza artificiale: è il nuovo compagno di viaggio per architetti, designer e creativi che vogliono dare forma alle idee più auda- ci. Questo libro guida il lettore passo dopo passo alla scoperta del suo potenziale, unendo pratica e visione critica, sperimentazione visiva e riflessione culturale. Dalla prima bozza al concept finale, dal fo- glio bianco alla suggestione generata, si apprenderà a dialogare con l’IA generativa come con un alleato creativo. Ma non solo: il lettore scoprirà come inte- grare Midjourney nel flusso di lavoro, come superare il blocco progettuale, come rendere unico ogni output, preservando stile, identità e sensibilità umana. Una guida operativa ma anche un manifesto per progettisti consapevoli, che non vogliono subire la tecnologia, ma usarla per spingersi oltre. Perché il futuro non lo costruisce chi lo aspetta. Ma chi lo immagina. Daniele VerdescaArchitetto. Direttore della Cassa Edile della provincia di Lecce e curatore della “Smart Ark Academy”. Membro del Comitato Scientifico della “Fondazione Umbra per l’Architettura” e Presidente dell’Associazione “Eligere Futuro”, per la promozione della cultura digitale nelle professioni. Fondatore di start-up sulla I.A. semantica, relatore in convegni ed eventi formativi, ha già pubblicato diversi articoli e libri sul tema della I.A. e del suo utilizzo nel mondo dell’architettura e del design.Giacomo SannaArchitetto. Laureato presso l’Università “La Sapienza” di Roma, con una solida formazione in disegno e progettazione (Maturità Artistica). Specializzato in intelligenza artificiale applicata, modellazione 3D parametrica e tecnologie avanzate per l’architettura, ha collaborato con rinomati studi internazionali (tra cui Zaha Hadid Architects e Schiattarella Associati). È fondatore di diverse startup innovative – tra cui Pop Pot, HDD Hemi Digital Design e Blueforward – dedicate a stampa 3D, realtà virtuale e soluzioni sostenibili per la ricettività turisti- ca. Docente in corsi accademici e seminari professionali, partecipa con progetti e prototipi a concorsi nazionali e internazionali, impegnandosi nelle ricerche sul design generativo e l’integrazione di sistemi IA nei processi creativi.

 

Daniele Verdesca, Giacomo Sanna. | Maggioli Editore 2025

Luciana Mastrolia

Dottoranda in Architettura, Storia e Progetto presso il Politecnico di Torino, è attivamente coinvolta in progetti che esplorano il ruolo del progetto architettonico nei processi di trasformazione della città, e l’evoluzione della professione architettonica in risposta ai pro…Continua a leggere

Scrivi un commento

Accedi per poter inserire un commento