Cari lettori, questa settimana voglio riprendere il discorso da dove ci eravamo lasciati: il comando Retexture di MidJourney. Nelle ultime settimane ho deciso di metterlo davvero alla prova, testandone i muscoli e le potenzialità con un progetto reale.
Dopo aver esplorato il Retexture partendo da uno schizzo generato con un prompt, mi sono chiesto: E se provassi a usarlo per un vero lavoro? Sarebbe abbastanza potente per soddisfare le esigenze di un cliente reale? La risposta, sorprendentemente, è sì, ma ottenere un ottimo risultato richiede qualche skill e qualche passaggio in più.
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Indice
Il progetto: un interno in stile mediterraneo moderno
In queste settimane mi è stato chiesto di produrre alcune visualizzazioni d’interni per un progetto reale: una cucina in stile mediterraneo moderno. Le richieste del cliente erano precise:
- Tetto in legno con travi a vista.
- Muro grezzo in pietra.
- Pavimentazione chiara.
- Cucina in linea con un’isola, presa in riferimento da un catalogo, minimale e moderna.
![Architectural prompting: MidJourney con Retexture, test sul campo per un progetto reale 1 Architectural prompting: MidJourney con Retexture, test sul campo per un progetto reale 000 IMG01 DigitalAlchemyStudio Sketchup](https://ediltecnico.it/wp-content/uploads/2025/02/000_IMG01_DigitalAlchemyStudio_Sketchup.jpg?w=1024)
Passaggio 1: Modellazione e primo render base
Ho iniziato il lavoro modellando lo spazio in SketchUp, curando le geometrie e raggiungendo il livello di dettaglio necessario per il progetto. Una volta completata la modellazione, ho creato una prima renderizzazione veloce in V-Ray, senza soffermarmi troppo su materiali e luci.
Il risultato? Un render grezzo, con luci spente, materiali poco definiti e un aspetto generale piuttosto piatto. Un output molto basico, ma perfetto per testare il vero potenziale del comando Retexture.
![Architectural prompting: MidJourney con Retexture, test sul campo per un progetto reale 2 Architectural prompting: MidJourney con Retexture, test sul campo per un progetto reale 000 IMG02 DigitalAlchemyStudio Sketchup render](https://ediltecnico.it/wp-content/uploads/2025/02/000_IMG02_DigitalAlchemyStudio_Sketchup_render_.jpg?w=1024)
Passaggio 2: Retexture con MidJourney
A questo punto, ho importato il render in MidJourney e ho iniziato a sperimentare con il comando Retexture. Ho testato diverse varianti di prompt per esplorare combinazioni di materiali e luci. I risultati? Interessanti, ma non privi di sfide.
Le texture e le luci generate erano di alta qualità e ricche di dettagli. Tuttavia, la macchina faticava a mantenere la coerenza con il progetto originale, introducendo piccole distorsioni o reinterpretando materiali e geometrie in modo impreciso.
![Architectural prompting: MidJourney con Retexture, test sul campo per un progetto reale 3 Architectural prompting: MidJourney con Retexture, test sul campo per un progetto reale 000 IMG03 DigitalAlchemyStudio Midjourney](https://ediltecnico.it/wp-content/uploads/2025/02/000_IMG03_DigitalAlchemyStudio_Midjourney.jpg?w=1024)
![Architectural prompting: MidJourney con Retexture, test sul campo per un progetto reale 4 Architectural prompting: MidJourney con Retexture, test sul campo per un progetto reale 000 IMG04 DigitalAlchemyStudio Midjourney](https://ediltecnico.it/wp-content/uploads/2025/02/000_IMG04_DigitalAlchemyStudio_Midjourney.jpg?w=1024)
![Architectural prompting: MidJourney con Retexture, test sul campo per un progetto reale 5 Architectural prompting: MidJourney con Retexture, test sul campo per un progetto reale 000 IMG05 DigitalAlchemyStudio Midjourney](https://ediltecnico.it/wp-content/uploads/2025/02/000_IMG05_DigitalAlchemyStudio_Midjourney.jpg?w=1024)
Come vedete, l’impatto visivo è notevole, ma quando si lavora su un progetto reale, la precisione sulle richieste del cliente e il rispetto delle geometrie progettuali sono fondamentali. Qui emerge il punto cruciale: MidJourney è uno strumento potente, ma per un output fedele al progetto servono competenze aggiuntive e l’integrazione con altri strumenti.
Passaggio 3: il ruolo di Photoshop e del Compositing
Per ottenere l’immagine finale, sono intervenuto in Photoshop, utilizzando un approccio composito. Ho generato più versioni su MidJourney, ciascuna con dettagli differenti:
- Da una ho preso il tetto in legno.
- Da un’altra la pavimentazione.
- Da un’altra ancora il muro in pietra, eccetera.
Ho quindi assemblato questi “pezzi” per ottenere un’immagine finale che rispettasse le geometrie del render originale e le richieste del cliente.
![Architectural prompting: MidJourney con Retexture, test sul campo per un progetto reale 6 Architectural prompting: MidJourney con Retexture, test sul campo per un progetto reale 000 IMG05 DigitalAlchemyStudio Midjourney photoshop](https://ediltecnico.it/wp-content/uploads/2025/02/000_IMG05_DigitalAlchemyStudio_Midjourney_photoshop.jpg?w=1024)
![Architectural prompting: MidJourney con Retexture, test sul campo per un progetto reale 7 Architectural prompting: MidJourney con Retexture, test sul campo per un progetto reale 000 IMG06 DigitalAlchemyStudio Midjourney photoshop](https://ediltecnico.it/wp-content/uploads/2025/02/000_IMG06_DigitalAlchemyStudio_Midjourney_photoshop.jpg?w=1024)
Considerazioni finali: uno sguardo sul presente e sul futuro
Il risultato finale è di alta qualità: un’immagine ben definita, con materiali realistici e una resa luminosa difficilmente raggiungibile solo con SketchUp e V-Ray, a meno di ore di settaggi e rendering. Ma questa esperienza mi ha insegnato alcune cose fondamentali:
- MidJourney è uno strumento potente, ma non (ancora) autosufficiente: per progetti complessi, serve affiancarlo a strumenti come Photoshop e possedere buone competenze di post-produzione.
- L’AI evolve rapidamente: quello che oggi richiede compositing potrebbe essere automatizzato domani. Non dimentichiamo che il comando Retexture è ancora in fase beta, e le sue potenzialità cresceranno nei prossimi mesi.
- Il valore dell’esperienza umana: la creatività, il gusto estetico e la capacità di assemblare il meglio di più output restano insostituibili.
Spero che questo viaggio attraverso il mio processo di lavoro vi sia stato utile e vi abbia mostrato il potenziale (e i limiti attuali) di questa tecnologia.
La rubrica settimanale “Architectural Prompting” è a cura degli esperti Luciana Mastrolia, Giovanna Panucci e Andrea Tinazzo
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