Agrivoltaico in Italia: UE approva incentivi per 1,7 miliardi di euro

Le risorse sono finalizzate alla costruzione e alla gestione in Italia di nuovi impianti agrivoltaici per una capacità totale di 1,04 GW e una produzione di energia elettrica di almeno 1300 GWh/anno

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Le risorse approvate dalla Commissione europea sono destinate ai produttori agricoli con l’obiettivo di realizzare nuovi impianti agrivoltaici e raggiungere i lungimiranti traguardi di riduzione delle emissioni di gas a effetto serra e aumento della quota di energie rinnovabili, in linea con il Green Deal europeo.

Il regime di aiuti destinato all’Italia, durerà fino al 31 dicembre 2024, e sarà in parte finanziato tramite il dispositivo per la ripresa e la resilienza (RRF), in seguito alla valutazione positiva del piano per la ripresa e la resilienza (PNRR) dell’Italia effettuata dalla Commissione e adottata dal Consiglio.

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Le risorse a disposizione sono pari a 1,7 miliardi di euro per la costruzione e la gestione in Italia di nuovi impianti agrivoltaici per una capacità totale di 1,04 GW e una produzione di energia elettrica di almeno 1 300 GWh/anno. 

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Agrivoltaico: gli aiuti in arrivo

Nell’ambito del regime, gli incentivi verranno erogati ai produttori agricoli, cumulativamente, sotto forma di:

  • sovvenzioni agli investimenti, con un bilancio totale di 1,1 miliardi di euro, che coprono fino al 40% dei costi di investimento ammissibili;
  • tariffe incentivanti, con un bilancio stimato di 560 milioni di euro, da pagare durante la fase operativa dei progetti, per un periodo di 20 anni. Le tariffe saranno determinate mediante una procedura di gara competitiva secondo il principio “pay-as-bid” (pagamento in base al prezzo di offerta) e assumeranno la forma di contratti bidirezionali per differenza. Il sostegno coprirà la differenza tra le tariffe incentivanti e i prezzi dell’energia. In caso di prezzi elevati dell’energia interviene un meccanismo di recupero che consente il rimborso di qualsiasi importo superiore alle tariffe di incentivazione.

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Perché occorre l’approvazione della Commissione per gli aiuti di Stato?

Nel comunicato stampa ufficiale della Commissione europea viene spiegato che gli investimenti e le riforme che comportano aiuti di Stato (inclusi quelli previsti dai piani nazionali per la ripresa e la resilienza presentati nel contesto dell’RRF) devono essere notificati alla Commissione per approvazione preventiva, a meno che non soddisfino le condizioni di esenzione per categoria in materia di aiuti di Stato.

Il ruolo della Commissione è quello di valutare in via prioritaria i provvedimenti che comportano aiuti di Stato contenuti nei piani nazionali per la ripresa presentati nel contesto dell’RRF e al fine di facilitare la rapida attuazione del dispositivo fornisce orientamenti e sostegno agli Stati membri nelle fasi preparatorie dei piani nazionali.

Inoltre, la Commissione si accerta che le norme applicabili in materia di aiuti di Stato siano rispettate, con l’obiettivo di garantire la parità di condizioni nel mercato unico e assicurarsi che i fondi del dispositivo per la ripresa e la resilienza siano utilizzati in modo da ridurre al minimo le distorsioni della concorrenza e non escludere gli investimenti privati.

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Come verranno assegnate le risorse

È prevista una seleziona dei progetti mediante una procedura di gara competitiva trasparente e non discriminatoria, in cui i beneficiari concorreranno per l’importo più basso della tariffa di incentivazione necessaria per la realizzazione di un singolo progetto.

Per godere del regime, i beneficiari devono diventare operativi prima del 30 giugno 2026.

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