Regime forfettario 2025: novità su ricavi e redditi da lavoro dipendente, le proposte in discussione

Ricavi fino a 90 o 100 mila euro e redditi da lavoro dipendente fino a 50 mila euro: alcuni emendamenti alla Manovra 2025 ora in discussione per modificare il regime forfettario.

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L’iter di approvazione della Legge di Bilancio 2025 è, come abbiamo visto, in pieno svolgimento, con oltre 400 emendamenti da discutere. Tra questi, emergono alcune proposte di modifica al regime forfettario, avanzate principalmente dalla maggioranza parlamentare: l’innalzamento della soglia di ricavi per l’accesso al regime forfettario, e l’aumento del limite di reddito da lavoro dipendente che costituisce una causa ostativa. 
 
Un’ulteriore novità 2025, questa invece già confermata, riguarda l’eliminazione dal 1° gennaio del limite di 400 euro per le fatture semplificate, ne abbiamo parlato in questo articolo. Vediamo ora invece i dettagli delle due proposte contenute negli emendamenti alla Manovra 2025.

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Soglia di ricavi per regime forfettario: proposte di aumento a 90 e 100 mila euro

Una delle modifiche più rilevanti riguarderebbe il limite massimo di ricavi annuali per poter aderire o rimanere nel regime forfettario. Attualmente, come è noto, questo limite è fissato a 85 mila euro, ma due emendamenti presentati propongono un innalzamento:

  • a 90 mila euro
  • a 100 mila euro

Queste proposte mirano a rafforzare la flat tax per le partite IVA, ma al momento non includono modifiche alle regole per chi supera tali soglie durante l’anno. Queste, lo ricordiamo, sono le seguenti:

  • Ricavi tra 85.001 e 100.000 euro: l’uscita dal regime avviene nell’anno successivo, senza effetti retroattivi sul piano fiscale;
  • Ricavi superiori a 100.000 euro: in questo caso scatta l’obbligo di ricalcolare retroattivamente IRPEF, IVA e addizionali per l’intero anno.

Ricordiamo che il regime forfettario consente una gestione semplificata della contabilità e prevede il pagamento di un’unica imposta sostitutiva, pari al 15% del reddito imponibile, calcolato in base a un coefficiente di redditività che varia a seconda dell’attività svolta (per i primi cinque anni di attività, l’aliquota è ridotta al 5%). I contribuenti in regime forfettario godono inoltre di una serie di semplificazioni in ambito IVA.

Reddito da lavoro dipendente: verso un nuovo limite di 50 mila euro?

L’altra modifica al vaglio riguarda il limite di reddito da lavoro dipendente o assimilato che impedisce l’accesso al regime forfettario. L’attuale soglia è fissata a 30 mila euro, ma tre emendamenti propongono di innalzarla a 50 mila euro

L’introduzione della causa ostativa, con l’attuale limite dei 30 mila euro, aveva lo scopo di evitare che contribuenti con redditi medio-alti, come politici o funzionari pubblici, potessero beneficiare di un regime pensato per giovani professionisti e piccoli imprenditori. L’aumento del limite segnerebbe quindi un netto cambio di prospettiva.
 
La nuova ipotesi intende, nelle intenzioni dei proponenti, adattare la normativa alle nuove esigenze del mercato del lavoro, aumentando le possibilità di accesso al regime forfettario per chi ha una doppia attività o altre forme di reddito. Tuttavia, come per le proposte precedenti, anche questa è ancora in discussione e non vi è alcuna garanzia che verrà approvata. Attendiamo aggiornamenti.

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