Anzi il primato è per l’esattezza quello del comune capoluogo di La Spezia che per primo ha adeguato il regolamento Edilizio Comunale al Regolamento Edilizio Tipo durante la seduta dello scorso 9 novembre, in anticipo di 4 giorni sulla scadenza indicata dalla Regione Liguria.
Rispettati i termini imposti dalla Deliberazione di Giunta Regionale (DGR) n. 316/2017E, proprio il regolamento edilizio tipo di La Spezia è stato utilizzato come modello per tutti i comuni della Liguria. Questo strumento tecnico, infatti, è stato messo a disposizione dei comuni liguri rendendo partecipe anche l’ANCI per un eventuale supporto.
Altre quattro Regioni sono prossime all’approvazione del nuovo regolamento edilizio tipo: il Lazio entro il 26 novembre, la Campania il 6 dicembre, l’Emilia Romagna il 28 dicembre. Qualche giorno in più per la Puglia, che sta approvando una norma che posticipa al 31 dicembre la scadenza fissata in precedenza al 15 novembre.
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5 regioni in regola… e le altre?
Ad oggi sono sempre e solo le suddette 5 regioni (Lazio, Liguria, Puglia, Emilia Romagna e Campania) ad aver recepito il regolamento edilizio tipo fornendo di conseguenza tutte le indicazioni ai propri comuni. C’è un gruppo di lavoro presso il Ministero delle Infrastrutture con Regioni, Comuni e Presidenza del Consiglio che tiene monitorato il processo di attuazione della riforma da parte delle Regioni. Scopo di questo gruppo è anche quello di sostenere le amministrazioni che devono ancora adeguarsi. Attualmente Piemonte, Veneto, Lombardia, Marche e Toscana sono al lavoro per stabilire le norme per recepire il regolamento, ma le altre Regioni pare siano ancora in una situazione di stallo.
Le definizioni standard
Vanno comunque ricordate le difficoltà che Regioni e comuni incontrano nell’attuazione di questo processo di semplificazione, basti pensare che le 42 definizioni standard posso essere adattate e integrate, cosa che appunto hanno fatto 4 delle 5 regioni già “in regola” con l’eccezione della la Campania, che ha recepito il testo del governo integralmente. Per esempio Liguria ed Emilia Romagna hanno integrato 13 definizioni standard, anzi l’Emilia Romagna ne ha addirittura aggiunte 15 arrivando così a quota 57 definizioni. In generale le modifiche più frequenti riguardano quelle definizioni che relative a dati urbanistici come indici, superfici, piani, altezze, distanze.
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