La deumidificazione post allagamento richiede un intervento rapido e ben pianificato per limitare i danni. Con la giusta combinazione di strumenti e tecniche, è possibile riportare l’ambiente in condizioni di sicurezza e salubrità.
Per conoscere quali sono le azioni da compiere in tali casi è indispensabile rivolgersi ai tecnici qualificati e abilitati. Ma per avere una panoramica generale su quali sono i passaggi fondamentali per risanare i locali colpiti da allagamenti, abbiamo reso disponibile una video-guida informativa, presente a fine articolo, con indicazioni pratiche da seguire per la sanificazione e la deumidificazione delle costruzioni post allagamenti, un intervento essenziale per preservare gli ambienti.
Il video è stato realizzato dall’associazione INDEP (Istituto Nazionale di Diagnostica della Patologia edilizia) presieduta dall’Ing. Lucia Rosaria Mecca. Con la partecipazione degli associati M. Rivalta e D. Stevoli.
L’INDEP si pone l’obiettivo di diffondere una cultura basata sulle buone pratiche edilizie, finalizzata a ridurre l’incidenza dei danni, dei difetti e del degrado sulle costruzioni. L’Istituto, tramite la presenza dei suoi esperti a supporto degli abitanti dei centri colpiti dai fenomeni alluvionali, al fianco della protezione civile e degli enti preposti alla gestione dell’emergenza.
Riportiamo di seguito alcuni consigli utili da seguire su: la deumidificazione tecnica, l’estrazione dell’acqua e dei fanghi dagli impianti tecnologici, la verifica con termografia e la pulizia a secco delle superfici.
Guarda il video a fine articolo.
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Indice
Deumidificazione tecnica
Dopo un allagamento, è fondamentale effettuare una valutazione accurata del livello di umidità presente nelle pareti, nei solai e nei pavimenti.
Il primo passo operativo è rimuovere tutta l’acqua stagnante. Questa operazione può essere fatta con pompe o aspiratori d’acqua, a seconda della quantità d’acqua presente. È importante agire tempestivamente per evitare che l’acqua penetri ulteriormente nelle strutture.
Una volta rimossa l’acqua, con il supporto di un tecnico si potranno eseguire carotaggi nelle murature per indagare la presenza di acqua e identificare quali sono le aree sulle quali intervenire.
Per deumidificare, l’ambiente deve essere ben ventilato per accelerare l’evaporazione dell’umidità residua. Le azioni da compiere dipendono dall’ubicazione del locale in questione che potrà essere interrato o fuori terra. L’apertura controllata di porte e finestre, insieme all’utilizzo di ventilatori, deumidificatori e sistemi di riscaldamento, aiuta a ridurre il tasso di umidità nell’aria e sulle superfici.
I deumidificatori sono strumenti fondamentali in questa fase. Esistono diversi tipi di deumidificatori: quelli a condensazione e ad assorbimento, che possono essere scelti in base alla gravità dell’allagamento e alla grandezza dell’ambiente da trattare. Questi dispositivi assorbono l’umidità dall’aria, accelerando il processo di asciugatura.
Ogni tipo di azione da compiere all’interno dei locali è fondamentale che avvenga con il supporto di tecnici qualificati.
Durante il processo di deumidificazione, è necessario monitorare i livelli di umidità e la condizione delle superfici. Il processo può richiedere diversi giorni o settimane a seconda dell’entità del danno che hanno subito i locali.
Estrazione dell’acqua e dei fanghi dagli impianti tecnologici
Nel video, viene sottolineata l’importanza dell’estrazione dell’acqua e dei fanghi dagli impianti tecnologici come fase cruciale post allagamento. Gli impianti elettrici sono particolarmente vulnerabili ai danni causati dall’acqua.
Il primo passo è scollegare l’impianto elettrico per poi procedere con l’eliminazione fisica dell’acqua stagnante, per la quale si utilizzano strumenti come ad esempio cannule rigide con siringhe o tubi in silicone. Una volta eliminati acqua e fango, è importante eseguire una verifica accurata degli impianti per individuare eventuali danni alle componenti elettriche o idrauliche con il supporto di operatori qualificati.
Verifica con termografia
La termografia è una tecnica non invasiva, utilizzata per verificare la presenza di umidità residua all’interno delle strutture edilizie dopo un allagamento. Grazie all’uso di termocamere, è possibile identificare zone nascoste dove l’acqua potrebbe essersi infiltrata e ristagnare, causando potenziali danni a lungo termine. Le immagini termografiche evidenziano le differenze di temperatura superficiale, consentendo di visualizzare la distribuzione dell’umidità all’interno di pareti, solai e pavimenti.
Questo metodo è particolarmente utile per individuare accumuli d’acqua non visibili a occhio nudo, evitando così interventi invasivi e distruttivi.
Pulizia a secco delle superfici
La pulizia a secco delle superfici rappresenta una delle fasi essenziali nella sanificazione post-allagamento, specialmente per quei materiali che non possono essere trattati con acqua o altri liquidi.
Si consiglia l’uso di spazzole per rimuovere polvere, fanghi e detriti solidi dalle superfici senza introdurre ulteriore acqua nelle strutture. La pulizia a secco è particolarmente utile per trattare le strutture in cemento armato che potrebbero essere danneggiati dall’acqua e raggiungere l’armatura.
Guarda il video, una guida pratica sulle procedure da seguire per deumidificare un ambiente dopo un allagamento.
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