Valorizzazione delle aree edificate a uso industriale, artigianale, commerciale e turistico-ricettivo in stato di abbandono da almeno quindici anni: il provvedimento salva Mezzogiorno è in vigore da oggi, è stato presentato al Parlamento per la conversione in legge e fa seguito al DL 243/2016 con cui sono stati aumentati gli incentivi agli investimenti industriali.
Il provvedimento (decreto legge 20 giugno 2017, n. 91 ) è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n.141 del 20 giugno, il “Disposizioni urgenti per la crescita economica nel Mezzogiorno”, approvato dal Consiglio dei ministri il 9 giugno scorso.
“Resto al Sud”: sostegno agli imprenditori
Il decreto mira a incentivare, con risorse aggiuntive, la nuova imprenditorialità e prevede una specifica disciplina per la istituzione di zone economiche speciali (ZES), con particolare riferimento alle aree portuali, e alcune misure di semplificazione e velocizzazione degli investimenti, pubblici e privati, nel Mezzogiorno. Attraverso la misura “Resto al sud” si offre un forte sostegno alla nuova imprenditorialità, prevedendo, per i giovani meridionali che non dispongano di mezzi propri per avviare un’attività propria – nell’ambito della produzione di beni nei settori dell’agricoltura, dell’artigianato e dell’industria ovvero relativa alla fornitura di servizi – una dotazione di 40.000 euro, di cui il 35% a fondo perduto, a copertura dell’intero investimento e del capitale circolante. Il finanziamento residuale, rispetto alla quota di contributo a fondo perduto, sarà a tasso zero ed erogato tramite il sistema bancario.
Cosa sono le ZES?
ZES vuol dire zone economiche speciali. Le ZES saranno concentrate nelle aree portuali e nelle aree ad esse economicamente collegate. Lo scopo è di sperimentare nuove forme di governo economico di aree concentrate, nelle quali le procedure amministrative e le procedure di accesso alle infrastrutture per le imprese, che operano o che si insedieranno all’interno delle aree, siano coordinate da un soggetto gestore in rappresentanza dell’Amministrazione centrale, della Regione interessata e della relativa Autorità portuale, al fine di consentire una progettualità integrata di sviluppo, con l’obiettivo di rilanciare la competitività dei porti delle regioni meridionali. Le ZES saranno dotate di agevolazioni fiscali aggiuntive.
Valorizzazione di terreni e immobili abbandonati
Nelle regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia è stata individuata una procedura sperimentale di valorizzazione di terreni abbandonati o incolti e di beni immobili in stato di abbandono: aree edificate a uso industriale, artigianale, commerciale, turistico-ricettivo, in stato di abbandono da almeno quindici anni.
Il comune deve pubblicare periodicamente sul sito i bandi per l’assegnazione dei beni inutilizzati. Il termine per la presentazione delle domande non può essere inferiore, per ciascun bando, a centoventi giorni dalla pubblicazione del bando stesso. Priorità viene data ai progetti di riuso di immobili dismessi , senza consumo di ulteriore suolo non edificato, basati su elevati standard di qualità architettonica e paesaggistica.
Nel caso in cui l’assegnazione o il progetto prevedano l’esecuzione sui beni di attività terziarie di carattere non profit o artigianali, il comune adotta le connesse modificazioni in variante degli strumenti urbanistici vigenti entro centottanta giorni dall’assegnazione del bene.
Il decreto per la crescita del Mezzogiorno prevede, inoltre, strumenti di velocizzazione degli investimenti pubblici e privati.
La situazione delineata dallo studio della CGIA sul reddito medio delle Partite IVA mette in evidenza la distanza tra Nord e Sud del Paese. Il decreto per la crescita del Mezzogiorno punta a riempire questo divario e, come dicevamo all’inizio dell’articolo, non è il primo. Non sarà neanche l’ultimo. Sono tentativi. E, non si capisce come mai, quando viene pubblicato un nuovo decreto salva Mezzogiorno, appare come un bambino: di strada ne deve fare tantissima, ancora, e deve ancora chiarirsi le idee su ciò che deve scegliere, su quello che nella vita può funzionare e quello che invece non può funzionare.
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