Ora che dal 1° luglio è scattato l’obbligo di dotarsi del POS per tutti i professionisti d’Italia, ci si interroga sui costi aggiuntivi che graveranno sugli studi professionali, come più volte segnalato dagli ordini e dai collegi nazionali.
Il Ministero dello sviluppo economico, forse sensibilizzato dalle proteste degli ultimi mesi, ha infatti deciso di aprire un tavolo tecnico di confronto per procedere all’analisi dei costi e verificare la possibilità di contenerli.
La prima riunione del tavolo dedicato ai costi del POS obbligatorio, convocata dal Ministro Federica Guidi, si terrà la prossima settimana, mercoledì 16 luglio. Siederanno al tavolo, oltre ai rappresentati del Governo del Ministero delle finanze e dello sviluppo economico anche la Banca d’Italia e il Consorzio Bancomat.
Sarà fatto il punto sull’entità dei costi e delle commissioni sulle transazioni che commercianti, artigiani e professionisti devono sostenere per l’utilizzo dei POS, soprattutto dopo le modifiche in tema di pagamenti elettronici in vigore dallo scorso primo luglio (che prevedono l’obbligo di accettare pagamenti attraverso carte di debito/Bancomat per importi superiori ai 30 euro).
E sui costi del POS è intervenuta recentemente la CGIA di Mestre, che ha realizzato uno studio a campione, passando in rassegna le offerte di 10 istituti di credito presi a campione. Secondo le stime della CGIA un soggetto che fattura 100.000 euro annui si troverebbe a versare per il mantenimento del POS obbligatorio circa 1.200 euro tra canone e percentuali di commissione sulle transazioni.
Anche sulle pagine di Ediltecnico.it, la nostra Antonella Mafrica aveva realizzato un elenco delle voci di costo che un professionista tecnico deve sostenere per l’installazione del dispositivo di pagamento per le carte di debito.
In ogni caso, quello del POS obbligatorio per i professionisti rimane un onere zoppo, in quanto non sono previste sanzioni in caso di inadempienza al dispositivo di legge.
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