Riforma del catasto, tutto è pronto per partire con le modifiche: i valori delle rendite sono in procinto di essere modificati e le rinnovate commissioni censuarie pronte ad essere portate alla luce. Il Governo è ora alle prese con il perfezionamento della prima serie di decreti attuativi della delega fiscale che la prossima settimana verranno sottoposti all’attenzione delle Commissioni parlamentari.
La revisione complessiva del catasto si colloca certamente in alto nel “ranking” delle priorità del Governo Renzi: l’obiettivo è quello di effettuare il riordino generale di una materia in cui verrà a delinearsi in maniera del tutto inedita l’assetto immobiliare del nostro paese (con evidenti conseguenze in termini di equità fiscale).
Il vicedirettore dell’Agenzia delle Entrate, Gabriella Alemanno, ha affermato che proprio le commissioni censuarie “saranno oggetto del prossimo decreto attuativo”, quello che dovrebbe essere varato nei prossimi giorni.
Il ripensamento delle commissioni censuarie si configura come il punto di partenza imprescindibile della riforma del catasto: per questo motivo risulta interessante analizzare in anticipo quali saranno le caratteristiche di tali commissioni. Esse infatti, da enti aventi competenze di tipo meramente amministrativo e di coordinamento, diventeranno responsabili della validazione degli algoritmi e delle procedure deflattive del contenzioso: i contribuenti avranno infatti la possibilità di appellarsi in autotutela alle commissioni in caso di impugnazione delle rendite assegnate alla loro proprietà (mentre il TAR avrà giurisdizione sulle questioni di legittimità).
Le commissioni censuarie che nella nuova scansione del catasto dovranno attribuire rendita catastale e valore patrimoniale avranno tra i propri membri anche rappresentanti delle associazioni di categoria e degli stakeholders. All’interno delle commissioni sarà assicurata la presenza delle seguenti categorie:
– rappresentanti dell’Agenzia delle Entrate;
– rappresentanti degli Enti locali;
– professionisti, tecnici e docenti qualificati in materia di economia e di estimo urbano e rurale;
– magistrati (giurisdizione ordinaria ed amministrativa);
– esperti di statistica ed econometria (anche indicati da associazione di categoria relative al settore immobiliare).
Il decreto che spalancherà i cancelli della riforma sarà, come detto, quello relativo alle commissioni: a seguire si provvederà con la creazione di tre sezioni tematiche per il riordino:
1) Catasto terreni
2) Catasto fabbricati, con funzioni prettamente transitorie
3) Applicazione della riforma
Per ulteriori approfondimenti consulta la pagina speciale relativa alla Riforma Catasto Fabbricati.
Una riforma vera, a 360 gradi e prevista sull’arco temporale di 5 anni che modificherà il meccanismo di calcolo delle attuali rendite catastali (basate su un impianto disciplinare vetusto, edificato negli anni ’30): l’obiettivo generale è quello di armonizzare e riordinare un settore al fine di evitare disparità e sperequazioni di tipo tributario (per esempio, il caso di immobili dal valore di mercato identico ancorati a valutazioni e rendite catastali assurdamente differenti).
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