Inarcassa aprirà una linea di credito di 150 milioni per gli iscritti, che potranno quindi rateizzare i pagamenti previdenziali in tre anni. Oggi verrà presa la decisione definitiva, che verrà formalizzata durante il Consiglio di Inarcassa, con un iter burocratico semplificato.
Tutta la filiera delle costruzioni è in difficoltà, la p.a. paga (se paga) in ritardo, i riflessi negativi sono naturalmente e pesantemente arrivati fino ai professionisti del settore, portandogli via il 27% del reddito dal 2007 al 2012.
Che i professionisti non paghino le quote previdenziali è una conseguenza di tutto questo; e non pagare le quote previdenziali significa non essere pagati dalle p.a. perché non si è in regola.
Ingegneri e architetti rischiano, di fatto, di essere cancellati dalla recessione.
Inarcassa, che amministra il welfare dei 165 mila architetti e ingegneri e il cui presidente è l’architetto Paola Muratorio e il direttore Giancarlo Giorgi, è solida dal punto di vista finanziario: ha un patrimonio di circa 7 miliardi di euro e un bilancio dell’esercizio 2013 che dovrebbe evidenziare un avanzo di circa i 500 milioni.
Per questo, e grazie a queste condizioni economiche stabili, Inarcassa ha deciso di andare incontro ai professionisti.
Più o meno di 15 mila euro di guadagno
Un architetto o un ingegnere che guadagna meno di 15 mila euro all’anno ne versa 2.900 per la pensione, in due rate. Chi supera i 15 mila paga il 14,5% del reddito e il 4% del fatturato.
Grazie alla nuova linea dell’ente previdenziale tutti i professionisti potranno rinviare fino al 2016 il pagamento e il tasso di diluizione potrà andare dal 3 al 4,5% annuo. L’agevolazione non comporterà nessuna conseguenza sulla maturazione dei diritti previdenziali.
Inarcassa si era già resa protagonista di un’altra utile iniziativa previdenziale: ha consentito ai giovani professionisti un accesso al credito garantito a tasso zero, in modo da dar loro la possibilità di disporre di 10 mila euro da utilizzare per aprire lo studio. L’esperimento ha funzionato: nessun insoluto.
In generale, nessun altro fa niente, in effetti, per rimediare alla crisi. In particolare, iniziative di questo tipo possono davvero aiutare i professionisti.
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