L’Upial e il Comitato Architetti italiani dichiarano guerra al sistema ordinistico italiano e lo fanno tramite il M5S, presentando al Parlamento una proposta di legge per la riforma delle libere professioni dell’area tecnica improntata sul sistema anglosassone (leggi anche l’intervista all’ing. Luigi Grimaldi, tra i promotori del DDL).
Il documento di base del ddl, consegnato all’ufficio legislativo del Senato il 23 aprile scorso dal senatore Pepe del M5S, contiene la proposta di abolizione degli ordini e dei collegi professionali per adottare il sistema dell’adesione dei professionisti alle libere associazioni.
“L’abolizione degli ordini e dei collegi professionali”, si legge nelle motivazioni del disegno di legge, “consentirebbe lo sgretolamento di veri e propri centri di potere”.
Secondo i promotori della legge, infatti, “gli ordini professionali potrebbero essere sostituiti con maggiore efficacia da libere associazioni private che, in concorrenza tra di loro, possano garantire in merito alla liceità e alla correttezza dei comportamenti dei propri iscritti”.
Tra i punti cardini della proposta di legge, oltre alla già ricordata abolizione degli ordini e dei collegi, vi è anche la reintroduzione delle tariffe minime professionali “quale strumento per la determinazione dell’equo compenso per i professionisti”, l’abolizione del tirocinio post laurea sia per i laureati che per i diplomati sostituendolo con un tirocinio professionale da seguire durante il percorso di studi.
I promotori della legge propongono l’istituzione, presso i Ministeri competenti, di “pubblici registri professionali degli abilitati e pubblicazione online di tale registro, in modo da rendere facile e immediata la loro consultazione”.
Il ddl Upial-M5S propone anche l’abolizione dell’obbligo dell’assicurazione professionale (che già un’altra parlamentare del Movimento grillino aveva chiesto con un’iniziativa partita da una petizione pubblica: leggi il post Assicurazione RC Professionisti, M5S propone di abolirne l’obbligo) e l’abolizione dei consigli di disciplina con spostamento della competenza di giudizio dei professionisti presso i tribunali civili mediante l’istituzione di un’apposita sezione.
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