Redditi professionisti, ingegneri e architetti sono quelli che perdono di più

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Secondo i dati delle Casse previdenziali, i redditi dei Professionisti sono in calo sensibile e costante: rispetto al 2007, si registrano diminuzioni anche del 25,9%, per ingegneri e gli architetti, i professionisti che pagano lo scotto più alto. Il motivo principale è il ritardo del pagamento delle parcelle, non solo dalle P.A. ma anche dai clienti privati. Per questo motivo, molti professionisti ricorrono alla riscossione crediti o addirittura al decreto ingiuntivo o al recupero crediti.

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La contrazione degli stipendi non riguarda i giovani, ma soprattutto gli over 50. Anche i giovani hanno però difficoltà serie: la pensione per loro sarà più magra rispetto al passato.

Le contromisure delle Casse previdenziali
Sono corse ai ripari anche le Casse che stanno allargando le prestazioni assistenziali per gli iscritti, prestazioni che erano già aumentate del 12,3% nel 2011 rispetto al 2010, pur mantenendo i vincoli legati all’obbligo di garanzia dell’equilibrio del saldo previdenziale a 50 anni. Alcune Casse  portano avanti i crediti agevolati per i professionisti iscritti, in particolare per l’avvio dell’attività. La Casse, inoltre, hanno potenziato l’assistenza sanitaria integrativa e quella per disabili e non autosufficienti. Sono aumentati anche i sussidi economici per stato di bisogno. Lo scopo ultimo è quello di riformare il welfare, ma per farlo, servono risorse. L’Adepp, l’Associazione degli enti previdenziali privati, chide meno tasse per allargare il welfare: lo dice il Presidente Adepp, Andrea camporese. In gennaio, l’Associazione ha lanciato il “Manifesto per un welfare dei professionisti italiani”, col quale ha lanciato proprio il “welfare allargato”, un sistema di protezione che accompagna il professionista lungo tutta la vita lavorativa, fornendo più assistenza.

I lavoratori dipendenti
Anche i dipendenti degli studi professionali non se la passano meglio: in 6 mila hanno beneficiato della cassa integrazione nel 2012, con una crescita del 65% rispetto al 2011.

Uno dei motivi della crisi delle professioni è la Spending review: l’obbligo di contribuzione (che nel 2013 è salito al 10%) vale anche per gli enti previdenziali privati, inseriti nel conto economico delle P.A. Ma la questione non si chiude qui: l’Enpam (Ente nazionale di previdenza e assistenza dei medici e degli odontoiatri) la vuole portare in Cassazione  poiché è convinta la norma vìoli i diritti soggettivi; l’Adepp ha impugnato le Circolari attuative della Spending review (il 22 e 23 maggio ci sarà l’udienza di fronte al Tar Lazio).

Facciamo ora il punto della situazione sulla crisi dei professionisti tecnici.

Architetti e Ingegneri negli ultimi tre anni hanno perso un quarto del reddito. Coloro che chiedono i sussidi per situazioni di disagio economico non più solo gli anziani, ma soprattutto i 50enni. Le contromisure di Inarcassa (che conta 160.802 iscritti) sono:
– stipulazione di una convenzione per ridurre della metà i costi della polizza assicurativa per responsabilità civile dei professionisti;
– prestiti per gli iscritti giovani (sotto i 35 anni di età);
– finanziamenti agevolati per le spese per lo studio;
– con il Comune di Bologna Inarcassa ha stipultao un accordo per investire nel fondo scuole e dare opportunità di lavoro agli iscritti, soprattutto i più giovani;
– in  futuro si vorrebbe puntare all’aiuto alle professioniste donne e madri (attualmente hanno indennità solo per 5 mesi).

Gli stipendi dei Geometri hanno subito un calo del 13% in 4 anni, dal 2007 al 2011 e la Cassa (Cipag, 95.419 iscritti) si aspetta una diminuzione di un ulteriore 4% nel 2012. La Cipag ha preso alcuni provvedimenti:
– possibilità di rateizzare il versamento dei contributi;
– possibilità di compensare i debiti previdenziali con crediti fiscali;
– partecipazione a un fondo di garanzia del Confidi, a favore degli iscritti per l’acquisto delle apparecchiature più costose per il professionista;
– si vorrebbe creare un sistema di ammortizzatori sociali.

 

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