Non si placa la protesta degli Architetti contro i provvedimenti attualmente allo studio del Governo vedi anche “Riforma Professioni, gli Architetti chiedono al Governo l’ok sui dPR“.
“E’ necessario che – precisa il Cnappc in un comunicato – in sede di approvazione del Ddl Lavoro gli iscritti agli Albi siano esclusi dalle norme sulla assunzione obbligatoria delle partite Iva indipendentemente dalle soglie di reddito. In caso contrario, e nelle gravi condizioni di crisi del settore edilizio, i piccoli studi di architettura, che sono la maggioranza, sarebbero costretti alla chiusura, con l’effetto immediato di aumentare la disoccupazione non solo giovanile”.
“Gli architetti italiani – continua – sono anche preoccupati riguardo alla delega fiscale qualora essa costringesse i liberi professionisti ad anticipare il pagamento dell’Iva all’emissione della fattura – e non al reale pagamento della prestazione professionale: le conseguenze per gli studi di architettura sarebbero devastanti, tenuto conto che attualmente i ritardi medi nei pagamenti sono di 180 giorni.”
“I progettisti – conclude il Cnappc – esprimono, poi, il loro forte dissenso sull’ipotesi che nelle future Società Tra Professionisti i soci di puro capitale non iscritti all’Albo possano partecipare a più di una società professionale, rischiando di innescare una vera e propria colonizzazione delle libere professioni, contraria ai principi di autonomia e indipendenza e alla trasparenza indispensabile che deve essere garantita ai cittadini che richiedono una prestazione professionale”.
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