Un superalbo delle professioni tecniche all’interno del quale convoglieranno circa 100 mila geometri iscritti, i 46 mila periti industriali e i 17 mila periti agrari. Si tratterebbe quindi di un nuovo organismo composto, già alla sua nascita, da 163 mila adesioni, ma più snello e meno costoso dei collegi attuali, con un solo consiglio nazionale e solo 100 sedi locali. Il d.l. liberalizzazioni ha accelerato la corsa verso un nuovo Albo che funge da catalizzatore dei laureati triennali.
Oltre alla semplificazione, l’obiettivo è un altro: attirare i laureati triennali in materie tecniche che ora atterrano in massa nell’Ordine degli Ingegneri.
Il nuovo titolo di cui gli iscritti potranno fregiarsi è quello di “Ingegneri tecnici”.
Ai laureati triennali dovrebbe essere rilasciata la scelta di iscriversi alla sezione B dell’albo degli ingegneri oppure al nuovo albo. Potranno comunque spaziare in più ambiti: la loro formazione assegna maggiori competenze.
Ma sono solo ipotesi. Il decreto legge sulle liberalizzazioni è approdato giovedi scorso al Senato e ora è all’esame della Camera. La nuova norma allarga il raggio della riforma delle professioni rispetto alla manovra di Ferragosto: inserisce anche, su base volontaria, la fusione delle professioni “similari”, cioè che svolgono attività equiparabili. Tale novità dovrà essere tradotta in pratica entro il 12 agosto 2012, quando dovrà essere pronto il Dpr che modifica la struttura degli Ordini professionali.
Sulla fusione degli albi leggi anche Decreto liberalizzazioni sul tappeto fusione tra albi preventivi e tariffe.
L’opinione dei Professionisti
Gli ingegneri sono possibilisti: si potrebbe pensare a un accorpamento con architetti e periti, sostiene Zambrano, presidente degli ingegneri. Ma, come si diceva, al momento è solo un’ipotesi.
Graziano (geologi) vede possibile un’alleanza con ingegneri e agronomi.
Gli agronomi, per contro, preferiscono rimanere soli, come sostiene il presidente Sisti.
I geometri sperano in una fusione con periti agrari e industriali e stanno già lavorando in questa direzione.
Gli architetti escludono, infine, escludono qualsiasi fusione.
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