Pavimento galleggiante in legno per esterni, sì ai bonus fiscali

Ecco le detrazioni disponibili, i permessi necessari e consigli utili per la posa corretta. Ma soprattutto attenzione alla manutenzione (e al sole)!

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Il bonus pavimenti, che vale anche per quelli esterni, inclusi quelli in legno e galleggianti, è una delle agevolazioni ricadenti tra i bonus casa 2021. Può essere legato a lavori da Superbonus 110%, ma solo nel caso in cui siano realizzati altri interventi (doppio salto di classe energetica necessario).

Se infatti mancano i requisiti per il 110%, soprattutto nel caso semplice in cui si voglia rifare esclusivamente un pavimenti esterno, allora ci sarà sempre le possibilità per l’Ecobonus 65% o il Bonus ristrutturazione al 50%.

Ricapitolando, il bonus pavimenti, e quindi la fornitura e la posa in opera di piastrelle o parquet, può ricadere in tre tipologie di detrazione:
Bonus Ristrutturazione o “casa” al 50%;
Ecobonus al 65%;
Superbonus al 110%.

In questo articolo spiegheremo come usare il bonus per un decking (pavimento galleggiante) in legno da esterno, la normativa di riferimento e forniremo consigli utili per la posa in opera e la manutenzione, dato che un grosso problema è quello del cosiddetto “ingrigimento” o scolorimento del materiale sottoposto agli agenti atmosferici.

Dato però che le detrazioni Outdoor sono tante (e valgono anche per gazebo, recinzioni, pergole), la guida Outdoor, le agevolazioni fiscali per le ristrutturazioni e gli interventi ti sarà di certo utile per risparmiare e progettare al meglio spazi e strutture leggere. A noi sono piaciute molto le tabelle riepilogative con tanto di normativa, permessi necessari ed esempi pratici!

Pavimento galleggiante in legno da esterno, sì ai bonus fiscali

Cos’è e come funziona un deck? Brevemente, il decking da esterno (o parquet per esterni) è una pavimentazione in legno utilizzata come rivestimento, perfetto per rivestire terrazzi, giardini, balconi, patii, bordi piscine, passerelle e gazebo. Alcune essenze legnose sono infatti naturalmente resistenti all’azione di agenti esterni – tra queste, il teak, l’ipè e l’iroko sono durevoli e non necessitano di trattamenti particolari per la conservazione. Le loro caratteristiche le rendono adatte alla realizzazione del decking, assieme al bambù e al frassino termotrattati.

Può essere posato ex novo o su pavimentazioni già esistenti, non necessita di una manutenzione particolare e non richiede particolari finiture ma è importante trattarlo con specifici oli naturali prima della posa, per prevenire lo scolorimento dovuto alla continua esposizione solare.

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Niente più stato legittimo, nuova CILA e asseverazioni

Cosa fare contro gli agenti atmosferici

Come detto, la costante azione degli agenti metereologici è la principale causa del degrado del legno da esterno. Nello specifico si potranno riscontrare:
rapido ingrigimento della superficie visibile, destinata a un’omogenea decolorazione.
Qualunque specie legnosa esposta in esterno provvede a perdere la sua colorazione originale e assume una tonalità grigio cenere per l’azione dei raggi UV sulla lignina;
sviluppo di sensibili variazioni dimensionali, dovute alle continue variazioni dell’umidità relativa del legno;
sviluppo di deformazioni longitudinali di una parte minima degli elementi con l’innesco di svergolamenti dovuti al tipico fenomeno dell’anisotropia dei ritiri che contraddistingue il legno dagli altri materiali da costruzione.

Per ridurre queste scomode evenienze, è necessario che il legno sia perfettamente stagionato (umidità alla prima consegna 15%) ed è indispensabile prima o dopo la posa la finitura con degli olii essiccativi, in modo da proteggere il legno dagli agenti atmosferici e sbalzi idrometrici ambientali.

UTILE!! Col dl Semplificazioni è stato riscritto l’art. 119 del dl rilancio. 

>>>>> TABELLA con modifiche articolo 119
|| Nuovo Testo in vigore come modificato da dl 41/2021 e dl 77/2021.
Modifiche evidenziate

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Corretta posa del legno galleggiante da esterno

È fondamentale che la sottostruttura abbia le seguenti caratteristiche:

  • legno durabile in esterno con fibra adatta al migliore ancoraggio della vite e il più possibile simile alla densità del pavimento;
  • massima linearità;
  • dimensioni idonee alla tipologia di posa;
  • [la sottostruttura autoportante] deve essere fissata al suolo;
  • non deve essere soggetta a “sprofondamento” nel terreno;
  • deve essere sollevata dal suolo affinché l’acqua possa defluire, il che migliora la durabilità.

Come defluisce l’acqua?

È fondamentale che l’acqua abbia la possibilità di defluire al meglio così come che la sottostruttura permetta una adeguata ventilazione. Per questo esiste una regola d’oro: i magatelli devono essere di spessore doppio rispetto al decking.

CONSIGLI UTILI

  1. I magatelli devono essere posati in maniera tale da conferire alla pavimentazione un’inclinazione di circa 1 cm ogni metro lineare, per evitare il ristagno dell’acqua sulle doghe.
  2. Imagatelli vanno sollevati dal suolo per meglio far ventilare la sottostruttura, permettere il passaggio dell’acqua piovana e non far toccare il magatello a terra onde ritardare la marcescenza nel lungo periodo. Per far ciò consigliamo di utilizzare dischetti spessorati 40×5 mm utilizzabili anche come livellatori per la giusta inclinazione del pavimento.
  3. L’interasse di ogni magatello non deve mai essere superiore ai 45 cm nel caso di posa con viti a vista, 30 cm nel caso di posa con clips. Spesso i legni esotici hanno lunghezze variabili multiple di 30 cm circa, per agevolare la posa e ridurre lo sfrido, è consigliabile mantenere un interasse di tali dimensioni o 45 cm;
  4. Ogni testa delle doghe deve cadere su un magatello; ciò fa sì che ogni testa delle doghe debba essere fissata al magatello sottostante con due clip o viti. Nella posa con clip, nel caso in cui le dimensioni del magatello non lo permettano, è obbligatorio raddoppiare il magatello stesso in prossimità dell’incrocio delle teste.
  5. Eseguendo la posa su massetto di cemento, si fissano i magatelli al suolo: per farlo è necessario utilizzare dei tasselli o colla.

Sul tema: Bonus ristrutturazione recinzione: l’intervento di ripristino non rientra nel 50%

Ecco la norma di riferimento

La qualità del prodotto è verificabile tramite i requisiti stabiliti:

  • dalla norma tecnica UNI 11538-1 Pavimentazioni di legno per esterni – Parte 1: Elementi di legno – Requisiti” emessa nel settembre 2014 che indica le proprietà tecniche e i requisiti che i vari tipi di elementi di legno per uso esterno devono possedere per garantire durata e resistenza alle termiti, ai funghi, durezza, stabilità dimensionale e coefficiente di snellezza;
  • dalla recente norma UNI 11538-2 “Pavimentazioni di legno per esterni – Parte 2: Requisiti degli elementi di appoggio e di fissaggio e modalità di posa in opera delle pavimentazioni” del 6 settembre 2018, che indica invece i requisiti che il supporto, gli elementi intermedi o distanziatori, quelli d’appoggio e di fissaggio devono possedere e le idonee tecniche di posa e le indicazioni per il trattamento della finitura.

Da questa data, i requisiti degli elementi d’appoggio, di fissaggio e le tecniche di posa che stabiliscono la qualità dell’opera devono rispettare chiare e univoche regole.

Servono dei permessi?

Per quanto riguarda la pavimentazione da esterno, non è necessario il permesso di costruire solamente per la realizzazione di modeste opere di pavimentazione, laddove non siano state realizzate opere murarie o eliminato verde preesistente, ovvero “urbanizzato il terreno”.

Quindi, se NON determina una tangibile trasformazione urbanistico – edilizia, rientra fra le attività di edilizia libera. Attenzione però, perché se è di dimensioni rilevanti, allora serve permesso di costruire. Ma rilevanti quanto?? >>> Leggilo qui.

Bonus disponibili per pavimenti da esterni

In generale, il bonus comprende tutta una serie di interventi legati al rifacimento delle superfici esterne della casa. In particolare, esistono due casi specifici in base alla posizione della pavimentazione: condominio o case private.

Prendendo il caso del Bonus ristrutturazioni al 50% l’Agenzia delle Entrate chiarisce che le pavimentazioni esterne sono ammesse alla detrazione IRPEF fino a un massimale di 96.000€ come somma totale di spesa, nei casi in cui si parli di:

  • singole unità abitative: nuova pavimentazione o sostituzione della preesistente modificando la superficie e i materiali. Quindi, prerogativa dell’intervento è la novità, per cui nel caso in cui si realizzasse un pavimento, dove prima non esisteva rappresenta un valido motivo per richiedere il bonus. In questo caso il cambio di materiale non rappresenta un ostacolo;
  • spazi esterni condominiali: rifacimento con dimensioni e materiali uguali a quelli preesistenti. Quindi, la detrazione fiscale viene garantita se il lavoro consiste nel mantenimento delle due qualità precedentemente descritte anche nel nuovo pavimento.

APPROFONDIMENTI MIRATI

>> Bonus pavimenti: come ottenere la detrazione

>> Bonus ristrutturazioni per pavimenti esterni: ecco quando

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Outdoor: le agevolazioni fiscali per le ristrutturazioni e gli interventi – e-Book in pdf

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Danni e difetti delle pavimentazioni da esterno e da interno

Questo manuale descrive le possibili patologie riferite alle pavimentazioni da esterno e da interno offrendo una panoramica generale su metodologie progettuali e di intervento. La scelta di una pavimentazione deve essere la naturale conclusione di un processo decisionale che analizzi diversi aspetti.La finalità di questo libro è quella di descrivere danni e difetti per saper prevenire, riconoscere e risolvere le problematiche che possono manifestarsi nel breve e lungo termine.Progettare in modo lungimirante significa investire sulla sicurezza ed essere consapevoli che ogni pavimentazione rappresenta un elemento di permanenza.Nel libro si illustrano i principali materiali attualmente utilizzati rendendo il lettore consapevole che non esiste una pavimentazione perfetta ma solo quella che si adatta meglio ad un particolare contesto e funzione.Si focalizza l’attenzione verso una metodologia progettuale e di posa attenta e responsabile. Valorizzare il benessere abitativo o lavorativo all’interno degli ambienti passa attraverso accorgimenti utili che vengono inseriti nel corso della trattazione. Nel libro è presente una ricca rassegna di fotografie di patologie edilizie, di pavimentazioni esistenti e di materiali generici attualmente sul mercato. Un capitolo è interamente dedicato alla manutenzione che garantisce continuità di esercizio e cura del bene.Sono stati descritti nell’opera anche i rivestimenti verticali in quanto significativi per fornire un’argomentazione completa.Monja MariniIngegnere nel settore civile e ambientale. Ha svolto il percorso universitario in Ingegneria Edile Architettura presso l’Università degli Studi di Pavia ottenendo la laurea magistrale nel 2005. Appassionata di architettura e benessere abitativo svolge la propria attività nel territorio milanese e lombardo occupandosi in particolare di progettazione edilizia e comunicazione tecnica.

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Foto: iStock/Delpixart

Redazione Tecnica

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