Nuovo condono edilizio, che fine ha fatto? Esce dalla Manovra ma entra in Ordine del Giorno: cosa implica

Gli emendamenti alla legge di Bilancio su riapertura del terzo condono, sanatoria modello 1985 e superamento della doppia conformità non sono entrati nel testo finale, ma i loro contenuti confluiscono in un ordine del giorno approvato dal Parlamento. Un’analisi delle proposte accantonate, degli impegni assunti dal Governo e dei possibili sviluppi nell’ambito della riforma del TUE.

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Nuovo condono edilizio tema “caldo”. Anche se gli emendamenti che proponevano una riapertura dei termini delle sanatorie del passato non sono entrati nella Manovra, infatti, la maggioranza è intenzionata a riproporre nuovi interventi di questo tipo nell’ambito della riforma del TUE in corso di esame alla Camera.

Si tratta, è vero, di una legge delega che prevede tempi lunghi per la sua attuazione, ma comunque la possibilità di semplificare ulteriormente le regole per ottenere lo stato legittimo in presenza di irregolarità, come pure quella di dare risposte alle pratiche di condono rimaste nel limbo sono temi destinati a tornare di attualità subito dopo la pausa natalizia, alla ripresa dei lavori alla Camera sul disegno di legge delega per la riforma del TUE.

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Cosa prevedevano gli emendamenti

Erano tre gli emendamenti alla legge di Bilancio che non sono entrati nel testo definitivo. Prevedevano:

  1. Riapertura del Terzo Condono (2003) con la possibilità di sanare abusi anche rilevanti realizzati entro il 2003, superando alcuni vincoli che finora ne avevano bloccato l’efficacia, aprendo di fatto alla possibilità di sanare anche abusi in aree vincolate, ma non soggette a vincoli assoluti, entro comunque determinati limiti di rispetto della normativa edilizia e urbanistica >> ne abbiamo parlato qui
  2. Sanatoria Modello 1985, ossia un’ipotesi di regolarizzazione per abusi ultimati entro il 30 settembre 2025, ispirata alla legge n. 47/1985 (il primo condono storico), focalizzata su difformità interne e lievi. Risultavano sanabili infatti specificatamente: pertinenze (portici, tettoie), elementi accessori (balconi, logge), ristrutturazioni pesanti eseguite senza titolo o in difformità, purché senza aumenti di volumetria oltre i limiti consentiti. Prevista anche una finestra molto ampia, con la possibilità di accedere alla sanatoria per gli interventi realizzati fino al 30 settembre 2025 >> ne abbiamo parlato qui
  3. Superamento della doppia conformità asincrona. Con il terzo emendamento si proponeva per le parziali irregolarità l’eliminazione dell’obbligo di dimostrare che l’opera fosse conforme alle norme edilizie al momento della costruzione e a quelle urbanistiche che al momento della richiesta, introducendo la possibilità di sanare a patto che l’opera risultasse conforme ad entrambe le disposizioni semplicemente al momento della presentazione della domanda. Lo stesso per gli interventi realizzati senza titolo prima della Legge Ponte (765/1967) >> ne abbiamo parlato qui

Nessuna delle tre proposte alla fine è stata messa in votazione, ma i contenuti sono stati trasformati in un ordine del giorno su questi tre temi. Più di un semplice invito, in quanto accettando l’ordine del giorno il governo di fatto concorda sulla necessità di attivarsi per raggiungere gli obbiettivi indicati.

Cosa prevede l’Ordine del Giorno

Il testo approvato nel dettaglio impegna il Governo a valutare l’opportunità di adottare, nel più breve tempo possibile e compatibilmente con le esigenze di finanza pubblica, iniziative di carattere legislativo volte a:

  1. definire le istanze di condono edilizio ancora pendenti relative ai termini di cui all’articolo 32 del decreto-legge 30 settembre 2003, n. 269, anche al fine di superare le disparità di trattamento derivanti dalle diverse normative regionali di attuazione;
  2. semplificare e accelerare le procedure di accertamento della conformità per gli interventi realizzati in parziale difformità o con variazioni essenziali rispetto ai titoli abilitativi, garantendo l’omogeneità dei criteri di valutazione sul territorio nazionale;
  3. favorire la rigenerazione del patrimonio edilizio esistente, anche attraverso la regolarizzazione di quelle difformità di natura formale o di lieve entità che non pregiudicano la sicurezza strutturale degli edifici né gli interessi urbanistici primari, garantendo al contempo il recupero di risorse da destinare alla riduzione del debito pubblico o al finanziamento di interventi di edilizia sociale.»

Lo stato dell’arte in Parlamento

Fin qui la lista degli impegni per il futuro, che in parte, però, sono già in via di attuazione. Alla Camera infatti sta andando avanti l’esame del disegno di legge delega presentato di riforma del TUE presentato dalla maggioranza, abbinato a quello del governo approvato il 4 dicembre per il varo di un nuovo “Codice delle Costruzioni. Questo testo è strutturato come testo unico organico destinato a definire con migliore chiarezza i limiti di intervento della normativa regionale rispetto a quella nazionale, in modo da garantire l’applicazione uniforme delle disposizioni su tutto il territorio

Nello specifico il ddl prevede la semplificazione dei titoli abilitativi ma anche misure per rendere strutturali e più immediate alcune sanatorie per gli “abusi storici” (ossia quelli realizzati prima del 1967). Da ultimo ma non meno importante il coordinamento annunciato con le disposizioni in materia di rigenerazione urbana.

Su questo punto, peraltro, un primo passo avanti di rilievo è stato fatto proprio con le nuove norme introdotte nella legge di Bilancio che consentono di ottenere gli ampliamenti premiali anche in caso di immobili oggetto di condono in passato, che con le nuove norme acquisiscono appieno lo stato legittimo. Da ora in poi diventa quindi possibile intervenire con una semplice SCIA e oneri ridotti anche in queste situazioni senza più la possibilità di contestazioni sull’apertura dei cantieri.

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Antonella Donati

Giornalista professionista, vanta una vasta conoscenza delle normative vigenti in ambito edilizio con una particolare attenzione alle problematiche operative per i professionisti tecnici e agli aspetti fiscali. Ha pubblicato numerosi volumi e articoli che offrono approfondimenti …Continua a leggere

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