Il DM 24 novembre 2025, pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 3 dicembre, introduce i nuovi Criteri Ambientali Minimi CAM per l’edilizia, applicabili dal 2 febbraio 2026 a tutti gli appalti pubblici che prevedono servizi di progettazione e lavori di costruzione, riqualificazione o manutenzione straordinaria, sia su edifici che su altri manufatti e opere.
La nuova versione sostituisce quella del 2022 e integra, in un unico testo coerente, anche il correttivo del 5 agosto 2024. Il documento (scaricabile a fine articolo) non stravolge l’impianto complessivo dei CAM, ma lo aggiorna e lo razionalizza, con una struttura più leggibile e un’attenzione maggiore al ciclo di vita dell’opera, alla qualità ambientale dei materiali e alla verifica delle prestazioni energetiche.
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Indice
- Ambito di applicazione ampliato
- Diagnosi energetica e prestazioni estive
- LCA: procedure semplificate per la valutazione del ciclo di vita
- Materiali, etichette e nuove prescrizioni tecniche
- Progettazione edilizia: un quadro più coerente
- Cantiere a ridotto impatto ambientale
- Verifiche e responsabilità
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Ambito di applicazione ampliato
Una delle prime modifiche riguarda l’estensione dell’ambito applicativo: i CAM 2025 non si riferiscono più soltanto agli interventi sugli edifici, ma si applicano anche a manufatti e opere pubbliche di qualunque tipo, laddove siano impiegati materiali o soluzioni tipiche del settore edilizio.
Si tratta di un’estensione che rende i CAM un riferimento tecnico più trasversale per progettisti, RUP e imprese. I criteri si applicano:
- ai servizi di progettazione (fattibilità, definitiva, esecutiva),
- ai lavori pubblici (nuove costruzioni, riqualificazioni, manutenzioni),
- agli interventi di recupero del patrimonio edilizio quando compatibili con i vincoli tecnico-culturali.
Entrano in vigore per tutte le gare il cui bando è pubblicato dal 2 febbraio 2026.
Diagnosi energetica e prestazioni estive
Il nuovo allegato introduce un rafforzamento del tema delle prestazioni energetiche, con due modifiche sostanziali utili a uniformare le metodologie di verifica.
- Diagnosi energetica dinamica: per gli interventi di primo e secondo livello su edifici con superficie superiore a 1.000 metri quadrati, la diagnosi energetica deve essere realizzata con simulazione dinamica oraria, un metodo più accurato che consente di valutare con maggiore precisione il comportamento energetico dell’edificio.
- Verifica delle prestazioni estive tramite temperatura operante: i CAM 2025 superano i criteri sintetici utilizzati in passato e richiedono che il controllo del comfort estivo avvenga verificando la temperatura operante, anch’essa ottenuta tramite simulazione dinamica. La modifica è particolarmente significativa per scuole, uffici e ambienti ad alta occupazione.
LCA: procedure semplificate per la valutazione del ciclo di vita
La valutazione del ciclo di vita non è una novità nei CAM, ma il decreto 2025 introduce modalità semplificate che rendono più accessibile l’adozione dell’LCA anche nei progetti di media entità. Il testo chiarisce indicatori, documenti da produrre e criteri minimi da confrontare, migliorando la coerenza tra le diverse fasi progettuali.
Materiali, etichette e nuove prescrizioni tecniche
Il capitolo dedicato ai materiali è stato riorganizzato, mantenendo continuità con il 2022 ma aggiornando e uniformando molti requisiti tecnici. Il testo chiarisce come dimostrare la conformità ambientale dei prodotti attraverso etichette, certificazioni, EPD e schemi equivalenti, riducendo margini interpretativi. Sono inoltre introdotti o rafforzati:
- requisiti per malte, calcestruzzi, laterizi, intonaci e rivestimenti;
- prescrizioni sugli isolanti (attenzione a VOC e contenuto riciclato);
- criteri aggiornati per vetrate isolanti e serramenti, anche in relazione alle prestazioni estive;
- indicazioni specifiche per tubazioni e prodotti per reti impiantistiche.
Accanto agli aggiornamenti, il CAM introduce alcuni nuovi criteri:
- risparmio idrico dell’opera e degli impianti;
- progettazione del risanamento dell’umidità, con attenzione alla compatibilità dei materiali;
- affinamento dei criteri relativi ai prodotti da costruzione, con riferimenti normativi aggiornati.
Progettazione edilizia: un quadro più coerente
Il CAM 2025 dedica particolare attenzione al ruolo del progettista, che deve dimostrare in modo più esplicito:
- gli obiettivi ambientali alla base dell’intervento,
- l’integrazione delle analisi energetiche, idriche e materiche fin dalla fase preliminare,
- la coerenza tra alternative e scelte progettuali,
- la considerazione di durabilità, manutenibilità e fine vita.
Il testo accompagna il progettista in un percorso più chiaro e graduale, utile anche per la stazione appaltante nella verifica dei documenti progettuali.
Cantiere a ridotto impatto ambientale
La sezione dedicata al cantiere riprende criteri introdotti negli anni precedenti, ma li organizza in modo più leggibile e con indicazioni operative più puntuali. I CAM richiedono:
- gestione delle polveri e contenimento del rumore,
- misure per ridurre le emissioni dei macchinari,
- gestione sostenibile dell’acqua di cantiere,
- tracciabilità delle terre e rocce da scavo,
- piani di prevenzione per rifiuti e materiali,
- documentazione verificabile sulle attività svolte.
Il punto di forza di questa sezione è la maggiore chiarezza sui controlli e sulla documentazione necessaria, che renderà più agevole il lavoro di RUP, direzione lavori e coordinatori.
Verifiche e responsabilità
Il decreto conferma che i CAM sono obbligatori per tutte le gare pubbliche, salvo comprovata impossibilità tecnica. La stazione appaltante è responsabile della verifica di:
- coerenza del progetto ai criteri,
- conformità dei materiali,
- completezza della documentazione ambientale,
- effettività delle dichiarazioni fornite da progettisti e imprese.
Il CAM chiarisce anche la tracciabilità dei processi e dei documenti lungo tutto il ciclo di vita dell’appalto, riducendo margini di incertezza applicativa.
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