È stato finalmente raggiunto l’accordo per sbloccare i famigerati fondi dell’estate 2019 che coinvolgono gli Enti locali (avevamo trattato il tema già qui): quello che riguarda la demolizione di opere abusive, e quello relativo al finanziamento di interventi infrastrutturali per i Piccoli Comuni fino a 3500 abitanti. La Conferenza Unificata ha dato infatti il via libera al decreto che stanzia 5 milioni di euro per tutti i Comuni italiani, al fine di integrare le risorse necessarie agli interventi di demolizione di opere abusive.
Cosa prevede in dettaglio il provvedimento? Quali sono i criteri per l’utilizzo e la ripartizione dei fondi?
Demolizione di opere abusive, dove vanno le risorse?
Il vicepresidente vicario dell’Anci, Roberto Pella, si espresso così: Il provvedimento che sblocca le risorse per il Fondo demolizioni rappresenta una boccata di ossigeno fondamentale per tutte le amministrazioni comunali e come Anci abbiamo molto lottato perché si arrivasse a questo risultato. Nello specifico – sottolinea Roberto Pella – siamo riusciti ad ottenere che queste risorse, tutte a fondo perduto, siano assegnate direttamente ai municipi, solo tramite la compilazione di una richiesta on line alle Regioni.
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Questi 5 milioni di euro saranno a disposizione degli enti locali ancora per il 2019, e proprio per questo l’Associazione Anci ha richiesto di rifinanziare il Fondo anche per gli anni successivi allo scopo di contribuire al rilancio dei percorsi di demolizione di manufatti abusivi che troppo spesso deturpano l’immagine delle nostre città.
Cosa è previsto per i piccoli comuni?
Di fatto il decreto del Ministero delle Infrastrutture attua la norma del decreto Sblocca Cantieri per il finanziamento di interventi infrastrutturali in Comuni sotto i 3.500 abitanti (1.152 enti) con le risorse non utilizzate dai programmi “6000 Campanili” e “Nuovi Progetti di intervento” (del 2013-2014).
L’ammontare totale di questo fondo è pari a 7,5 milioni di euro e prevede il finanziamento di piccoli lavori di immediata cantierabilità. È principalmente destinato a:
– manutenzione di strade;
– illuminazione pubblica;
– strutture pubbliche comunali;
– abbattimento delle barriere architettoniche.
L’importo massimo finanziabile per intervento è pari a 200 mila euro (di cui fino a 150 mila euro per lavori, e fino a 50 mila euro per somme a disposizione).
Il vicepresidente Anci afferma che grazie al riutilizzo di risorse non impiegate, riusciremo a finanziare lavori di immediata cantierabilità, come manutenzione di strade, illuminazione pubblica e strutture pubbliche comunali per l’abbattimento delle barriere architettoniche, Inoltre, vista l’esiguità dei fondi (pari a circa 7,5 milioni) siamo riusciti ad inserire alcuni criteri particolari per l’assegnazione: un indice di vulnerabilità sociale e materiale superiore alla media nazionale ed il limite massimo di due Comuni beneficiari per singola provincia.
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