I ruoli BIM: la struttura e le mansioni delle figure tecniche

La progettazione BIM porta ad una ridefinizione dei ruoli tipici coinvolti nell’attività di progettazione e alla creazione di figure nuove che vanno a colmare le necessità che il BIM porta nel flusso di lavoro

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È scattata il primo gennaio 2023 la nuova soglia, pari a euro 5.350.000 per gli appalti pubblici di lavori e per le concessioni relativamente alla quale il ricorso all’uso della metodologia BIM diviene obbligatorio. Tale obbligo è stato introdotto con il decreto del ministero delle Infrastrutture n. 560 del 1° dicembre 2017, e prevede l’abbassamento delle soglie di anno in anno.

Ripercorriamo i ruoli BIM, ovvero la struttura e le mansioni delle figure tecniche coinvolte nel processo. Difatti la progettazione BIM porta ad una ridefinizione dei ruoli tipici coinvolti nell’attività di progettazione e nella creazione di figure nuove che vanno a colmare le necessità che il BIM porta nel flusso di lavoro. Le nuove figure sono comunque l’ideale prosecuzione dei project manager e progettisti senior di storica memoria.

Nella classica struttura di uno studio di progettazione di medie dimensioni, ci troviamo in presenza di una serie di figure professionali che condividono in vari momenti lo stato di avanzamento del lavoro. È importante sottolineare che il BIM non cambia radicalmente la struttura operativa, ma è pensato per renderla più semplice e trasmissibile ad altri. In tal senso le nuove figure professionali che si formano nell’ottica BIM sono evoluzione e completamento di quelle tradizionali già presenti negli organigrammi tradizionali.

Nella struttura tradizionale di uno studio di progettazione troviamo uno staff composto da progettisti (senior e junior), project manager e direttori tecnici, ed esiste un organigramma che permette di gestire i carichi di lavoro in funzione delle esigenze.

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Ruoli BIM – Il BIM manager

È un manager prima di tutto e come tale si occupa di un certo gruppo di attività o di coordinare un certo staff di una società. È esperto di work flow e procedure BIM, sa come applicarle e ottimizzarle in funzione dell’attività progettuale da realizzare. Il BIM manager diviene la posizione chiave nell’ottica della progettazione BIM.

Occorre porre attenzione al fatto che il BIM manager ha ragione d’essere sia nell’ambito dell’organizzazione che guida la progettazione generale (BIM manager del general contractor, dell’impresa, della proprietà, dell’ente appaltante) sia in seno a ciascuna singola attività operativa disciplinare o consulenziale (BIM manager dei progettisti strutturali, BIM manager dei progettisti impiantistici,ecc.).

Va da sé che debba essere ben stabilita la dipendenza gerarchica dei BIM manager e vada chiarito già in fase di impostazione del progetto quali siano i documenti di riferimento e la loro prevalenza contrattuale.

Quali sono i compiti di un BIM manager? Coordinare, organizzare, ottimizzare e verificare il rispetto delle tempistiche stabilite. Il BIM manager assicura che le indicazioni del BIM Execution Plan vengano osservate e che il contenuto informativo di modellazione proceda nel rispetto degli accordi stabiliti.

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Ruoli BIM – Il model manager

Dei ruoli BIM ad un livello inferiore rispetto al BIM manager troviamo chi si occupa del modello BIM. Di solito è una figura tecnica, che a volte può essere chiamata BIM specialist. Ha esperienza di uso di software BIM, e per questo è in grado di essere di supporto alle attività del BIM manager.

Ma il passato non può essere dimenticato… Il BIM manager non può pensare di inserirsi in una realtà esistente non considerando l’esperienza dei colleghi. È controproducente ignorare le esperienze passate, soprattutto se queste sono un patrimonio di conoscenza nel campo lavorativo. Tenere presente tutto questo e farne tesoro è sicuramente una dote che distingue un buon manager. I vantaggi, oltre che in tempi di implementazione più rapidi, sono anche evidenti nel clima collaborativo che viene a generarsi nell’azienda.

Nel processo di implementazione del BIM in una struttura esistente non possiamo dimenticare che il cambiamento viene generalmente visto più come un momento critico e destabilizzante, piuttosto che come un’occasione per arricchire la propria professionalità.

Bisogna far capire che il passaggio al BIM deve essere interpretato come un’opportunità per aggiornare la professionalità personale e non come un momento di difficoltà e perdita di autorevolezza all’interno dello studio di progettazione.

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Ruoli BIM – il BIM Coordinator (BIM Specialist)

Quando si parte con una nuova commessa BIM, è fondamentale considerare alcuni requisiti ed alcune impostazioni che semplificheranno il lavoro nelle fasi avanzate.

Normalmente si tratta di verifiche e raccomandazioni a carico del BIM coordinator (in alcune BIM Guides viene individuato come BIM specialist).

Studi di progettazione ed aziende di dimensioni medio grande non possono esulare da una figura tecnica di questo tipo. Nella pratica comune, un progetto BIM coinvolge più settori progettuali, e nella maggior parte dei casi aziende collaboratori esterni.

Avere un protocollo di verifica delle impostazioni di progetto, così come nelle modalità di comunicazione dei dati, risulta un investimento di tempo che sfrutterà vantaggi immediati in termini di affidabilità e comprensione tra le parti coinvolte. Alcune delle verifiche da fare in fase di start-up di un progetto BIM sono:

  • definizione delle unità di misura di lavoro;
  • individuazione del punto zero comune a tutti settori progettuali;
  • definizione di standard grafici comuni;
  • layer tipici comuni ai settori;
  • formati tipici di scambio dati.

Tra i diversi ruoli BIM, il BIM coordinator hai il compito di supportare i settori e le aziende coinvolti nel progetto affinché si verifichino puntualmente le voci appena descritte e si segnalino eventuali anomalie o malfunzionamenti.

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La scelta dell’unità di misura con la quale lavorare può avere un’incidenza minore sul progetto, ma se si lavora con partner che hanno sede in paese anglosassone, si potrebbe dover decidere se lavorare in pollici oppure in sistema metrico.

Lavorare con un modello BIM significa gestire dati tridimensionali che devono poter dialogare senza problemi con tutti settori coinvolti.

Lasciare libertà di scelta a ciascun settore ed azienda potrebbe voler dire dover riallineare il modello tridimensionale tutte le volte che ci si trova a scambiare i dati per un aggiornamento di avanzamento lavori, con inevitabili perdite di tempo (e quindi economiche) ed eventuali errori umani.

Gli standard grafici di disegno e rappresentazione sono un tema che a volte può creare profonde incomprensioni nell’ambito delle riunioni tra progettisti. In ambito italiano ci si può avvalere delle norme UNI che regolano le grafie per la rappresentazione dei materiali e persino gli spessori e tipi linea da utilizzare.

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Nell’uso di software di progettazione è importante definire anche una struttura layer condivisa da tutte le parti coinvolte nel progetto. Definire un formato di scambio dati condiviso è importante. La progettaz31ione BIM privilegia il formato IFC che permette un dialogo diretto tra molte piattaforme di progettazione, calcolo e construction management.

Mediante viewer gratuiti permette di condividere la modellazione BIM con chiunque sia interessato a conoscere il progetto, dai committenti a chi opera in cantiere. Tutte queste informazioni sono patrimonio di un BIM coordinator.

Il testo è di Mario Caputi, Paolo Odorizzi e Massimo Stefani ed è tratto dal testo Il Building Information Modeling – BIM edito da Maggioli Editore.

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Articolo originariamente pubblicato su Ingegneri.cc

Redazione Tecnica

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