In un già complesso ambito normativo, dove ogni volta che il legislatore interviene (quand’anche con lo scopo di semplificare) non si fa altro che creare ancora più imbarazzo tra gli addetti ai lavori in quanto nel mondo in cui viviamo gli ambiti normativi sono moltissimi e si sovrappongono fra loro. È il caso per esempio della normativa di ambito edilizio urbanistico “accavallata” con la normativa di ambito fiscale dove le detrazioni fiscali e l’aliquota IVA dipendono dal tipo di opere edilizie che si realizzano.
Detrazioni fiscali e manutenzione straordinaria
Con la recente risposta n. 287/2019 a precedente interpello l’Agenzia delle Entrate ci ha chiarito definitivamente che le definizioni di “manutenzione straordinaria” possono essere differenti a seconda dell’ambito edilizio/urbanistico o fiscale a cui ci si riferisce. Tutto ciò non è di poco conto perché si allarga il cerchio delle opere edilizie ammesse alla detrazione fiscale del 50% per ristrutturazione edilizia, ma dall’altra parte mette in difficoltà i professionisti dei vari settori (geometri, architetti, ingegneri e commercialisti ragionieri) sul consiglio da dare al cliente per sfruttare o meno la detrazione fiscale.
La risposta all’interpello, infatti, fa chiaro riferimento alle opere edilizie di cui all’elenco del glossario dell’attività edilizia libera allegato al Decreto Legislativo n. 222/2016 che ha ampliato ed elencato una lunga serie di opere edilizie per le quali non serve presentare all’ufficio tecnico comunale alcuna pratica edilizia poiché rientranti nella definizione di attività edilizia libera.
Detrazioni fiscali e manutenzione ordinaria
Nelle guide e nella normativa di riferimento per le detrazioni fiscali, invece, è sempre stato asserito che per le singole unità immobiliari le opere detraibili fossero quelle rientranti nelle definizioni di “manutenzione straordinaria”, “restauro e risanamento conservativo”, “ristrutturazione edilizia”, mentre non è presa in considerazione la manutenzione ordinaria; l’Agenzia delle Entrate nella Circolare 3E/2019 classifica a titolo esemplificativo le seguenti opere come manutenzioni ordinaria:
- sostituzione parziale o integrale dei pavimenti e relative opere di finitura, i rivestimenti e la tinteggiatura;
- riparazione di impianti per servizi (impianto idraulico)
- impianto per lo smaltimento delle acque bianche e nere, lo spurgo e pulizia delle fosse biologiche
- rifacimento di pavimenti esterni e manti di copertura senza modifiche ai materiali
- rifacimento di balconi e terrazze, impermeabilizzazioni e relative pavimentazioni
- riparazione di recinzioni
- sostituzione di elementi di impianti tecnologici
- sostituzione di infissi esterni e serramenti o persiane con serrande, senza modifica della tipologia di infisso.
Nel caso dell’interpello i lavori erano, genericamente, di “miglioramento dei servizi igienici” per i quali l’ufficio tecnico comunale non richiedeva la presentazione della comunicazione di inizio lavori asseverata per manutenzione straordinaria siccome si sarebbero trattate di opere di manutenzione ordinaria in attività edilizia libera. In questo caso, però, la linea dell’Agenzia delle Entrate è permissiva e prevede che, se le opere sono di rinnovamento e miglioramento del bagno, si possa fruire della detrazione del 50% (ex 36%) nonostante si tratti di manutenzione ordinaria sotto il profilo edilizio/urbanistico.
Ecco altri esempi di opere di manutenzione ordinaria, ma comunque detraibili:
- installazione di ascensori e di scale di sicurezza
- sostituzione di infissi esterni e serramenti o persiane con serrande e con modifica di materiale e tipologia di infisso
- rifacimento di scale e rampe
- interventi finalizzati al risparmio energetico (se eventualmente non si raggiungono i parametri richiesti per la detrazione del 65%)
- miglioramento del bagno (argomento centrale dell’articolo)
Nei casi di detrazione del 50% su questa tipologia di opere, il titolare dovrà redigere un’autodichiarazione ai sensi dell’art. 47 del D.P.R. 445/2000 in cui dichiara la data di inizio lavori e la che gli interventi posti in essere sono detraibili nonostante non sia stato necessario presentare alcuna pratica all’ufficio tecnico comunale; i pagamenti dovranno essere realizzati tramite bonifico bancario parlante ed il tutto conservato per eventuali controlli sulla dichiarazione dei redditi.
Manutenzione, ricostruzione e risparmio energetico
Questo manuale è una riedizione, aggiornata e ampliata, del volume “Demolizioni e Ricostruzioni” resa necessaria per rispondere alla crescente attenzione verso i temi della sostenibilità, del consumo di suolo, della riqualificazione dell’esistente, della sicurezza strutturale e del miglioramento delle prestazioni energetiche degli edifici da parte del legislatore, dei tecnici e della committenza. L’opera è aggiornata alla disciplina degli interventi di demolizione/decostruzione e ricostruzione, così come stabilito dal Testo Unico delle Costruzioni (d.P.R. 380/2001 da ultimo modificato dal d.lgs. 222/2016), e presenta un ampio approfondimento sui moduli standardizzati ed unificati predisposti per gli interventi eseguibili con la SCIA edilizia. Alle procedure di sicurezza viene inoltre affiancato un capitolo sulle tecniche di demolizione che, passando anche attraverso l’illustrazione delle attrezzature impiegabili, dedica attenzione alle verifiche di sicurezza da compiere all’inizio delle attività lavorative, sulla base della conoscenza delle caratteristiche di resistenza dei materiali costituenti gli elementi strutturali. Il volume viene completato con i capitoli dedicati all’interazione edificio/ impianto (che ben rappresenta il fulcro attorno al quale gravitano i settori della sostenibilità am- bientale e dell’efficientamento energetico) ed al mantenimento nel tempo delle caratteristiche prestazionali dei componenti e dei sistemi edilizi (progettazione e gestione della manutenzione in edilizia), per concludere con un “focus” sull’architettura dell’abitare.Nicola Mordà, Ingegnere civile, autore di numerose pubblicazioni di carattere tecnico.Titolare di uno studio di progettazione strutturale e sismica con sedi a Torino e all’estero. Ha collaborato e seguito importanti progetti; si occupa di temi di carattere normativo, con particolare riferimento alle strutture e di nuove tecnologie in ingegneria civile.Chiara Carlucci, Architetto, laureata presso il Politecnico di Torino. Dal 2014 si occupa di temi relativi allo spazio urbano e alla progettazione partecipata; dopo aver acquisito conoscenze sul tema nella città di Berlino, oggi si impegna a diffondere, in altri contesti ed altre città, buone pratiche berlinesi in cui la dimensione spaziale e quella sociale si incontrano promuovendo un legame più forte tra abitante e città. Attualmente svolge attività professionale a Torino nel settore della progettazione in Italia e all’estero.Carmine De Simone, Ingegnere, CTU, attivo nella progettazione, direzione lavori e coordinamento sicurezza di insediamenti civili, commerciali ed industriali; esperto nella conduzione del processo edilizio e nella gestione del patrimonio immobiliare.Monica Stroscia, Architetto, laureata presso il Politecnico di Torino, si occupa di progettazione architettonica, progettazione di interni e management. Dopo un’iniziale attività lavorativa in Italia si sposta all’estero dove inizia a collaborare con importanti studi di progettazione; attualmente è titolare di uno studio di progettazione a Torino dove sviluppa progetti di vario tipo, ripercorrendo l’intero iter progettuale, dalla fase di concept al collaudo finale.Volumi collegati• Efficienza energetica negli impianti tecnologici, E. Pacini, I ed. 2019• La disciplina edilizia e paesaggistica dopo il c.d. Madia 2 e il d.P.R. 31/2017, C. Belcari, I ed. 2019• Procedure per le ristrutturazioni edilizie residenziali,A. Mezzina, I ed. 2017
Nicola Mordà – Chiara Carlucci – Carmine De Simone | 2019 Maggioli Editore
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