Obbligo BIM, quanto costa tra formazione e software

Le scadenze del decreto sono graduali: ma vediamo quanto un Comune dovrà spendere mediamente per iniziare a utilizzare il Bim

Il Building information modeling (Bim), oltre a una grande rivoluzione, è anche un grande business per imprese, professionisti e per chi fa formazione. In effetti, le Amministrazioni devono investire su software e formazione. Il decreto del Mit introduce il calendario degli obblighi legati al Bim, decreto che sta per essere approvato. Il decreto dice che tutte le stazioni appaltanti italiane dovranno approvare “un piano di formazione del proprio personale in relazione al ruolo ricoperto, con particolare riferimento ai metodi e strumenti elettronici specifici, quali quelli di modellazione per l’edilizia e le infrastrutture”. In più, dovranno dovranno varare “un piano di acquisizione o di manutenzione degli strumenti hardware e software di gestione digitale dei processi decisionali e informativi, adeguati alla natura dell’opera, alla fase di processo ed al tipo di procedura in cui sono adottati”.

L’utilizzo del Bim porterà senza dubbio a risparmi notevoli nel tempo, risparmi che riguarderanno il lavoro delle Amministrazioni. Bisogna però anche da considerare l’investimento iniziale. Ricordiamo che per ora non c’è traccia di incentivo da parte del Governo e che i Comuni dovranno trovare in autonomia i soldi. Vediamo un breve quadro delle scadenze dettato dal Decreto e poi alcuni conti riportati anche qualche giorno fa da Edilizia e Territorio.

Decreto Bim: le scadenze per l’obbligo

L’obbligo scatterà dal 1° gennaio 2019 per le sole opere di importo superiore a cento milioni. Dal primo gennaio 2020 si passa alle opere di importo superiore a 50 milioni. Dal primo gennaio 2021, l’obbligo riguarderà anche le opere oltre 15 milioni. Dal 1° gennaio 2025, anche le opere sotto il milione dovranno essere realizzate con il Bim. Approfondisci le fasi del decreto

Bim, i costi per la formazione

Non è detto che un progettista Bim serva a tutte le PA. Le amministrazioni che ne avranno bisogno, dovranno avere almeno una persona capace di utilizzare il Bim. Il costo di un corso di formazione di 180 ore può aggirarsi intorno ai 2.400 euro a persona. Un master comprensivo di stagecosat almeno 6.500 euro. Non è detto, però che un progettista Bim serva a tutte le PA.

BIM, i costi dei software

Tutte le amministrazioni dovranno essere abilitate a visualizzare i modelli Bim e a verificare i progetti contenuti nei file. Poi, ci sono altre funzionalità: gestire in Bim i computi metrici, gestire l’immobile in corso di vita e progettare (realizzare strutture, impianti)… le prospettive di costo sono diverse in base alle necessità che ciascuna PA ha rispetto all’utilizzo del Bim.

Le licenze per un pacchetto base di software costano circa 6.800 euro. Con le funzionalità legate ai computi metrici, si arriva a 12 mila euro, come anche per la gestione dell’immobile. I costi più alti riguardano la progettazione: circa 37 mila euro all’anno. Teniamo in considerazione una cosa importante: le spese per licenze sono annuali.

Costo per le amministrazioni: software più formazione

Il ministero delle Infrastrutture parla di circa 32mila stazioni appaltanti presenti in Italia, alle quali è possibile applicare una media di costo di 12mila euro circa. Aggiungendo la formazione di almeno un funzionario, sono 2.400 euro in più. Totale, circa 14mila euro abbondanti. Moltiplicato per le 32mila stazioni appaltanti, fa quasi 450 milioni di euro. I Comuni sono un po’ preoccupati per l’arrivo del decreto del ministero delle Infrastrutture che fisserà gli obblighi di utilizzo del Bim.

Redazione Tecnica

Scrivi un commento

Accedi per poter inserire un commento