Flat Tax al 15% per partite Iva fino a 85 mila euro, le novità della Manovra 2023 per i professionisti

Novità per il regime forfettario: la soglia di ricavi e compensi annuali passa da 65 a 85 mila euro. Introdotta inoltre una flat tax incrementale

Aggiornamento del 29 dicembre 2022: La Legge di Bilancio 2023 è stata approvata dal Senato e pubblicata in Gazzetta Ufficiale (legge 29 dicembre 2022. n. 197 recante “Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2023 e bilancio pluriennale per il triennio 2023-2025”). Le misure descritte in questo articolo sono quindi confermate e in vigore dal 1° gennaio 2023.

La Manovra 2023, insieme alle attese misure contro il caro energia, porta novità anche per il regime forfettario (Flat Tax o “tassa piatta”) per autonomi e partite Iva.

Questo infatti cambierà volto, con l’innalzamento della soglia di ricavi e compensi annuali da 65 a 85 mila euro. Sulla base dei dati del Mef, le partite Iva interessate a entrare nel nuovo regime saranno un po’ più di 100 mila.

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Flat Tax Autonomi a 85 mila euro

Con la nuova Legge di Bilancio per il 2023, la soglia di ricavi e compensi che consente di applicare un‘imposta forfettaria del 15% sostitutiva di Irpef, Irap e Iva, è stata innalzata a 85 mila euro, dai 65 mila attuali.

L’aumento della soglia è accompagnato da una “tagliola anti-evasione”, quindi un meccanismo di espulsione dal regime forfettario per chi “gioca” con fatturati e redditi. Il meccanismo attuale, infatti, consente alle partite Iva di sforare la soglia dei 65 mila euro senza subire ripercussioni fiscali immediate.

Dal 2023, invece, chi avrà compensi o ricavi superiori ai 100 mila uscirà immediatamente dal forfettario, senza aspettare l’anno fiscale seguente (e dovrà anche emettere fatture Iva). Chi invece supererà la nuova soglia degli 85 mila, ma restando sotto ai 100 mila, uscirà dal regime forfettario a partire dall’anno successivo, quindi dal 2024.

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Flat Tax incrementale

C’è poi un’altra grossa novità: l’introduzione per i lavoratori autonomi che non aderiscono al regime forfettario perché giudicano più conveniente l’ordinario (e non anche per i dipendenti, come era stato inizialmente pensato) di una flat tax incrementale al 15% con una franchigia del 5% e un tetto massimo di 40 mila euro.

Verrà quindi applicata l’aliquota del 15% su una quota dell’incremento di reddito 2022, paragonato al più alto reddito dichiarato nei tre anni precedenti e assoggettato all’Irpef.

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Immagine: iStock/anilakkus

Redazione Tecnica a.g.

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