Dopo alcuni eventi climatici che negli ultimi mesi hanno messo in difficoltà alcune regioni come Liguria, Toscana, Sicilia, Calabria e in ultimo, per ordine cronologico, l’Emilia Romagna, il ministro Clini ha deciso di mettere al primo posto dell’agenda del governo il Piano nazionale per la sicurezza del territorio che probabilmente sarà tra i temi all’attenzione dei Ministri nel CdM di domani.
Il Ministro dell’Ambiente lo ha anticipato rispondendo ad un ‘interrogazione sull’emergenza in post terremoto Emilia (vedi “Terremoto Emilia, la responsabilità per l’agibilità dei fabbricati “) alla Camera dei deputati.
Secondo Clini per l’attuazione del piano nazionale per la sicurezza del territorio, che potrebbe essere sostenuto “sia con risorse pubbliche che con investimenti privati agevolati” e che sarebbe in grado di fornire adeguate garanzie e piena sostenibilità in caso di eventi sismici o fenomeni idrogeologici, occorrono almeno 15 anni e un costo complessivo pari a 41 miliardi di euro.
“Il medesimo piano – ha aggiunto – potrebbe, peraltro, includere un programma straordinario per l’occupazione giovanile nei settori delle tecnologie ambientali, permettendo la creazione di almeno 60 mila nuovi posti di lavoro per giovani laureati da impiegare nelle imprese che operano nel settore della manutenzione e della gestione della sicurezza del territorio, delle tecnologie energetiche pulite, dell’auto elettrica, della gestione sostenibile delle risorse idriche”.
“La mia valutazione, contabilizzata peraltro – ha spiegato il ministro – è che le misure di prevenzione necessarie per la messa in sicurezza del territorio hanno un costo di gran lunga inferiore al costo dei danni che poi dobbiamo necessariamente coprire dopo gli eventi. E il suggerimento è quello di avere una valutazione del costo in relazione al ciclo economico e non in relazione soltanto alla compatibilità con la contabilità annuale. In altre parole se noi investiamo oggi dieci euro per fare prevenzione nel territorio, probabilmente avremo un risultato positivo nell’arco di 2-3 anni, ma questo risultato positivo sarà di gran lunga più significativo della spesa fatta il primo anno”.
In discussione nel CdM di domani ci sarà il decreto sviluppo con misure per gli incentivi alle imprese e per realizzare un piano infrastrutture (vedi “Infrastrutture, da giugno parte il Piano Città con 2 miliardi di fondi“).
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