Terremoto Emilia, su ricostruzione incombe l’ombra della mafia

Con un comunicato stampa, la Federazione degli Ordini degli Architetti dell’Emilia Romagna e il Consiglio Nazionale degli Architetti lanciano un allarme grave. Incombe, sulle operazioni di ricostruzione nelle zone colpite dal terremoto,  il pericolo di infiltrazioni mafiose: occorre vigilare in modo inflessibile sui comportamenti di professionisti contrari al codice deontologico.

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Il  d.l. 6 giugno 2012, n.74, emanato in un clima di forte urgenza ha suscitato un’istintiva condivisione di intenti e obiettivi. D’altro canto, c’è grave preoccupazione sugli effetti, poco controllabili, che esso probabilmente produrrà sul sistema amministrativo, sociale e produttivo.

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Proprio per queste motivazioni e preoccupazioni la Federazione sta attivando, su tutto il territorio colpito dal sisma, la realizzazione di tavoli di confronto aperti alle associazioni di categoria, alle rappresentanze dei comuni, a quelle dei consumatori, nonché ad Ordini e Collegi Professionali, per la stesura di un protocollo etico, unitariamente concordato e condiviso, per sostenere ulteriormente le azioni nella fase di emergenza e per definire le regole della ricostruzione dei territori colpiti e della loro identità.

Per quanto riguarda le azioni intraprese subito dopo il terremoto già dalla mattina di domenica 20 maggio la Federazione, pur in assenza di specifici protocolli di attivazione, ha prontamente reso disponibile all’Agenzia Regionale della Protezione Civile, l’elenco e le disponibilità di prima partenza dei 138 professionisti volontari abilitati alla ”Gestione tecnica dell’emergenza sismica – rilievo del danno e valutazione di agibilità”.

Da segnalare che quell’elenco era composto in maggioranza da architetti dell’Emilia Romagna grazie alla specifica attività formativa promossa dalla stessa Federazione nel 2011, in attuazione del Protocollo d’Intesa siglato con la Regione nell’ambito dell’accordo quadro nazionale sottoscritto tra il Consiglio Nazionale degli Architetti e il Dipartimento Nazionale della Protezione Civile, oltre che ai Centri di Coordinamento Provinciali.

Allo stesso tempo la rete locale degli Ordini, soprattutto di quelli delle Province colpite dal sisma, si sono attivati per garantire un efficiente livello di comunicazione e per trasmettere, attraverso i propri canali, esigenze e informazioni al fine di agevolare gli interventi di soccorso e di aiuto ai cittadini. Al fine poi di sostenere l’attività di supporto tecnico alle Amministrazioni e per effettuare i sopralluoghi al patrimonio edilizio danneggiato, sono state comunicate alle Autorità preposte ulteriori disponibilità (sulla base di elenchi aggiornati ed in continuo incremento) di professionisti volontari provenienti dall’intero territorio nazionale.
A oggi, pur in un quadro di difficile operatività, risultano impiegati negli interventi di istituto previsti dalla fase di emergenza i soli professionisti abilitati mentre non è ancora stato possibile attivare alcuna altra risorsa messa a disposizione.

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Redazione Tecnica

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