Università Gregoriana, Istituto Biblico, Orientale, Archeologico, Seminario Russo, Collegio Lombardo, i due Palazzi di S. Apollinare e la casa per gli esercizi per il clero di San Giovanni e Paolo. Tutti questi immobili, di proprietà della Santa Sede, sono esentati in perpetuo dal pagamento di tasse e tributi sia di carattere ordinario che straordinario, oltre a non poter mai essere espropriati per pubblica utilità (a meno di accordi specifici tra lo Stato italiano e lo Stato del Vaticano).
Questa in sintesi la decisione presa dai giudici della Corte Tributaria Regionale del Lazio con la sentenza n. 3587/2014 di fine maggio scorso. Si tratta, spiegano i giudici delle tasse, di applicare l’articolo 16 dei Patti Lateranensi, che recita testualmente:
“Gli immobili indicati nei tre articoli precedenti, nonché quelli adibiti a sedi dei seguenti istituti pontifici: Università Gregoriana, Istituto Biblico, Orientale, Archeologico, Seminario Russo, Collegio Lombardo, i due palazzi di Sant’Apollinare e la Casa degli esercizi per il Clero di San Giovanni e Paolo (Alleg. III, 1, 1 bis, 2, 6, 7, 8), non saranno mai assoggettati a vincoli o ad espropriazioni per causa di pubblica utilità, se non previo accordo con la Santa Sede, e saranno esenti da tributi sia ordinari che straordinari tanto verso lo Stato quanto verso qualsiasi altro ente”.
“È in facoltà della Santa Sede di dare a tutti i suddetti immobili, indicati nel presente articolo e nei tre articoli precedenti, l’assetto che creda, senza bisogno di autorizzazioni o consensi da parte di autorità governative, provinciali o comunali italiane, le quali possono all’uopo fare sicuro assegnamento sulle nobili tradizioni artistiche che vanta la Chiesa Cattolica“.
La sentenza dei giudici prende avvio dal ricorso da parte della Pontificia Università Gregoriana che aveva impugnato la decisione di sottostare al pagamento della TARI, presa dal tribunale di primo grado.
I giudici della Corte Tributaria Regionale hanno stabilito che l’art. 16 dei Patti Lateranensi riguarda “non riguarda soltanto i tributi ma anche vincoli ed espropriazioni e consente la modifica dell’assetto dell’immobile senza la preventiva autorizzazione della autorità italiane”. Si tratta, specificano i giudici della CTR del Lazio, di una norma non di indirizzo ma di natura esecutiva.
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