Lo sono ora, perché come spiega l’Istituto di statistica, nelle precedenti stime, entrambe le agevolazioni erano state classificate come crediti di imposta di tipo non pagabili ed erano quindi state registrate come minor gettito nell’anno di utilizzo del credito (quindi, come minore entrata tributaria).
>> Vorresti ricevere news come queste? Clicca qui, è gratis
Si è avuto pertanto un cambio di trattamento contabile del Superbonus 110% e del Bonus Facciate a partire dall’anno di stima 2020, e questo dopo un nuovo quadro interpretativo e nuovi approfondimenti metodologici condotti congiuntamente da ISTAT ed Eurostat.
La modifica ha comportato una revisione nel rapporto deficit/Pil per gli anni 2020 e 2021 pari rispettivamente a -0,2 e -1,8 punti percentuali.
Leggi anche: Chi può ancora optare per cessione credito e sconto in fattura
Differenza tra crediti pagabili e non pagabili
Ma quale differenza c’è tra i crediti pagabili e non pagabili? Il credito si definisce non pagabile quando esiste un limite alla fruibilità del credito e in tal caso va registrato nei conti pubblici come minore entrata nel momento del suo utilizzo.
Invece, il credito si definisce pagabile nel caso in cui esista una ragionevole certezza che, nel corso del tempo, questo verrà utilizzato nella sua interezza. Il credito pagabile viene registrato come spesa delle amministrazioni pubbliche, per un ammontare pari all’intero importo maturato, nell’anno di sostenimento della spesa agevolata. I crediti pagabili sono trasferibili a terzi e possono essere utilizzati in compensazione con altri debiti fiscali.
Inoltre, va specificato che una misura classificata non pagabile, presenta un impatto diluito negli anni di utilizzo del credito fiscale; mentre, quando la misura è classificata pagabile, l’impatto sull’indebitamento delle amministrazioni pubbliche è concentrato esclusivamente nel primo anno.
Leggi anche: Bonus Edilizi, stop definitivo a cessione credito e sconto in fattura
MEF: misure non replicabili
Il MEF – Ministero dell’Economia e delle Finanze – commenta i dati ISTAT ed Eurostat: “Il governo con trasparenza, coerenza e responsabilità è impegnato ad assicurare un’uscita sostenibile da misure non replicabili nelle medesime forme. La correzione delle norme sui bonus edilizi è stato l’indispensabile presupposto a tutela dei conti pubblici per il 2023, invertendo una tendenza negativa certificata oggi dall’Istat. Parimenti il governo è al lavoro con tutti i soggetti interessati per risolvere il grave problema di liquidità finanziaria delle imprese ereditato da imprudenti misure di cessione del credito non adeguatamente valutate nei loro impatti al momento della loro introduzione”.
Potrebbe interessarti: Decreto Stop Cessioni. Associazioni di settore segnalano grave distorsione applicativa
ANCE: sblocco crediti incagliati dopo pareri ISTAT ed Eurostat
ANCE si è espressa dopo il verdetto ISTAT ed Eurostat che conferma la contabilizzazione dei crediti Superbonus e Bonus Facciate negli esercizi di bilancio passati.
La Presidente Ance, Federica Brancaccio, ha dichiarato: “I pareri di Istat e Eurostat hanno chiarito una volta per tutte che i crediti derivanti dai bonus edilizi sono già stati contabilizzati nel bilancio dello Stato e quindi, come sosteniamo da tempo, possono e devono essere pagati subito alle famiglie e alle imprese dell’edilizia. Quelle stesse imprese che, come certifica l’Istat, hanno trainato il Pil del 2021 e del 2022 (+20,7% e +10,2% il valore aggiunto delle costruzioni nei due anni) e che se messe in condizioni di operare possono fornire un apporto determinante anche alla crescita del 2023”.
Per Brancaccio l’imminente necessità è quella di risolvere il problema della liquidità delle imprese e delle famiglie così da non vanificare lo sforzo che è stato fatto per spingere l’economia.
>> Scarica i dati ISTAT marzo 2023 <<
Consigliamo
Stop Cessione del credito e sconto in fattura. Come fare? Le soluzioni e le alternative – e-Book in pdf
Versione aggiornata alla legge n. 38/2023 di conversione del decreto legge n. 11/2023 c.d. Decreto Blocca CessioniCon la conversione in legge del decreto 11/2023 sono arrivate importanti novità di segno positivo che hanno fatto ripartire la cessione del credito da parte degli istituti finanziari per le spese del 2022. Per queste è infatti possibile inviare la Comunicazioni alle entrate entro il prossimo 30 novembre grazie alla remissione in bonis. E per chi non trova un cessionario per le spese da Superbonus si aprono nuove soluzioni. Inoltre in vista della prossima presentazione del 730 è previsto un meccanismo per ampliare la capienza fiscale e ottenere il rimborso Irpef.In questo ebook una guida a tutte le alternative possibili e una guida operativa al pagamento della sanzione per la presentazione della Comunicazione in ritardo.Lisa De SimoneEsperta in materia legislativa, si occupa di disposizioni normative e di giurisprudenza di interesse per il cittadino. Collabora da anni con Maggioli Editore, curando alcune rubriche on line di informazione quotidiana con particolare attenzione alle sentenze della Corte di Cassazione in materia fiscale e condominiale.
Lisa De Simone | 2023 Maggioli Editore
16.90 € 13.52 €
Foto:iStock.com/ipopba
Scrivi un commento
Accedi per poter inserire un commento