Successione telematica, adesso è obbligatoria: il software per farla

A partire da questo 2019 è obbligatoria la presentazione delle dichiarazioni di successione in formato telematico.

Davide Galfrè 25/01/19

Già dal 2017 era possibile procedere con la presentazione della successione in formato cartaceo o digitalizzato, ma dopo due anni transitori, siamo ora entrati nel regime di obbligatorietà del telematico.

Tale grossa novità si abbina al nuovo modello telematico che molto si discosta, dal punto di vista grafico/visivo, dal modello cartaceo utilizzato fino a poche settimane orsono; invero, la nuova dichiarazione di successione si compila per quadri ed è più vicina agli altri modelli fiscali resi disponibili da parte dell’Agenzia delle Entrate (Modello Unico ad esempio), ma le informazioni necessarie per la compilazione sono pressoché le medesime.

Una novità, molto comoda per la comprensione della successione, è l’inserimento di appositi quadri dove vengono riportate le quote di devoluzione ai vari eredi che nella successione cartacea non comparivano, cui si somma la possibilità di fare in modo che le volture catastali per eventuali immobili ricadenti in successione vengano eseguite direttamente in automatico dall’Agenzia delle Entrate una volta verificata la successione senza che sia più necessaria alcuna comunicazione.

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Successione telematica, il software

Per la compilazione telematica delle successioni l’Agenzia delle Entrate ha messo a punto un software gratuito, ma sono moltissime le case di programmi che hanno immesso sul mercato software privati che, probabilmente, risultano di compilazione più intuitiva. All’interno del programma dovranno già essere caricati gli allegati in formato .pdf/a o .tiff (si pensi per esempio ai resoconti bancari, ai testamenti pubblicati, alla fattura per spese funeraria o i documenti d’identità etc.).

Una volta compilata la dichiarazione sul programma scelto, quest’ultimo esporterà un file apposito per l’invio telematico dopo aver proceduto con una verifica formale della pratica.

Il file esportato dal programma di compilazione dovrà successivamente essere controllato e autenticato tramite l’applicativo del Desktop Telematico da scaricare tramite il sito dell’Agenzia delle Entrate; con queste due verifiche (controllo ed autenticazione) il Desktop Telematico comunica al compilatore eventuali incorrettezze che potrebbero fin da subito bloccare la successione.

A sua volta il Desktop Telematico elabora dei file, l’ultimo dei quali è quello che deve essere trasmesso all’Agenzia delle Entrate tramite il sito raggiungibile all’interno dell’area riservata alla voce “invio altri documenti”.

Successione telematica, le ricevute dopo l’invio

Una volta inviata telematicamente la successione, l’Agenzia rilascerà le seguenti ricevute:

  1. Ricevuta di Protocollazione (in seduta stante)
  2. Ricevuta di Acquisizione (da scaricare successivamente tramite l’area riservata del sito dell’A.d.E. alla voce “ricerca ricevute”)
  3. Ricevuta di Pagamento delle imposte eventualmente dovute (da scaricare successivamente tramite l’area riservata del sito dell’A.d.E. alla voce “ricerca ricevute”)
  4. Ricevuta dell’aggiornamento catastale (da scaricare successivamente tramite l’area riservata del sito dell’A.d.E. alla voce “ricerca ricevute”).

Il pagamento delle imposte, dunque, avviene direttamente tramite un addebito sul conto corrente del dichiarante o dell’inviate (a discrezione del professionista e del proprio cliente) e solamente dopo un primo controllo formale della successione da parte dell’Agenzia. Anche quest’ultima rappresenta una comoda notizia, soprattutto al fine di evitare errori di autoliquidazione che, in alcuni casi, potevano accadere.

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Davide Galfrè

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