Transizione ecologica in edilizia: perché Legambiente premia lo stabilimento di Sala al Barro di Fassa Bortolo

Lo stabilimento di Sala al Barro (LC) entra tra i “Cantieri della transizione ecologica” di Legambiente. Un modello industriale fondato su economia circolare, utilizzo di materie prime riciclate, riduzione del prelievo da cava, tecnologie pulite e integrazione paesaggistica, con risultati concreti in termini di efficienza produttiva, qualità ambientale e responsabilità sociale.

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Lo stabilimento di Sala al Barro di Fassa Bortolo (in provincia di Lecco) è diventato la trentacinquesima tappa de I cantieri della transizione ecologica di Legambiente, iniziativa che dal 2023 racconta storie e progetti che – dal Nord al Sud d’Italia – puntano su sostenibilità ambientale e innovazione.

Legambiente in questo caso ha premiato un modo di fare industria edile che punta su sostenibilità e materiali riciclati, innovazione e attenta progettazione. Inaugurato nel 2006, l’impianto si sviluppa su una superficie di 14.000 metri quadrati e, grazie a un percorso incentrato su innovazione e sostenibilità, in questi anni sta registrando una resa produttiva superiore al 20% rispetto a uno stabilimento tradizionale. Vediamo gli aspetti chiave che hanno consentito allo stabilimento di entrare tra le segnalazioni di Legambiente.

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Indice

Riciclo e recupero

Lo stabilimento produce materiali per l’edilizia di nuova generazione utilizzando in gran parte materie prime riciclate, provenienti da altri processi industriali, come quelli metallurgici e chimici. In alcuni prodotti, come i massetti autolivellanti, la quota di materiale riciclato raggiunge il 35% del totale. Un dato importante che testimonia come sia possibile ridurre il prelievo da cava indirizzandosi sul recupero e sull’uso di materiale da riciclo.

Anche le polveri sottili catturate dai filtri vengono riutilizzate nel ciclo produttivo, mentre le pedane in legno – unici scarti dello stabilimento a parte gli imballaggi – vengono inviate ad una segheria locale per essere trasformate in pallet.

Riconversione industriale

L’impianto è frutto di un’attenta progettazione, che ha recuperato un vecchio sito dedicato alla produzione della calce – acquisito da Fassa Bortolo nel 2000 – trasformandolo in un insediamento all’avanguardia. Ogni dettaglio dello stabilimento è stato studiato per integrarsi nel contesto urbano e paesaggistico: la torre di miscelazione riprende i colori della roccia del Monte Barro, creando continuità visiva con la montagna, mentre aree verdi e nuove piantumazioni circondano lo stabilimento mitigando l’impatto visivo e migliorando la qualità dell’aria.

Transizione ecologica in edilizia: perché Legambiente premia lo stabilimento di Sala al Barro di Fassa Bortolo panoramica

Tecnologie pulite e attenzione per i lavoratori

L’impianto è dotato di filtri d’aria di ultima generazione, con emissioni fino a cinque volte inferiori ai limiti di legge, e di barriere fonoassorbenti che rendono impercettibile il rumore all’esterno. Ciò consente di ridurre i consumi energetici e le emissioni, garantendo al contempo una qualità costante del prodotto.

Inoltre, il sito impiega due turni giornalieri anziché tre migliorando il benessere degli abitanti e dei lavoratori. Circa il 60% dei dipendenti opera nello stabilimento da oltre dieci anni: una testimonianza concreta di un modello industriale che unisce efficienza, sostenibilità e responsabilità sociale.

Controlli

Ogni sei mesi lo stabilimento viene sottoposto a controlli da parte di un ente esterno che valuta inquinamento ambientale e acustico. I dati vengono trasmessi ad ARPA Lombardia, che può comunque in qualsiasi momento accedere per effettuare test a sorpresa.

La parola a Legambiente e Fassa Bortolo

“Oggi innovazione, tecnologie pulite e conoscenze adeguate – dichiara Giorgio Zampetti, direttore generale di Legambiente – rappresentano la chiave vincente per accelerare quel percorso di transizione ecologica necessario e fondamentale anche nel settore dell’edilizia, arrivando a produrre prodotti di qualità attraverso il recupero e riciclo degli inerti provenienti dall’edilizia e da altri materiali. In questo modo si potrà ridurre anche il materiale estratto in cava con una progressiva riduzione delle attività estrattive. Come abbiamo spiegato anche nel nostro ultimo report Cave, presentato di recente a Ecomondo, l’industria edile deve stare al passo con la transizione ecologica. Oggi, peraltro, ci sono già diverse buone pratiche e realtà, come questa, che stanno percorrendo questa strada, però è importante che anche a livello normativo si supporti quanto si sta facendo, a partire dal decreto end of waste dedicato, e al tempo stesso è importante che si renda economicamente vantaggioso l’utilizzo di materiali provenienti da recupero e riciclo a fronte di quelli vergini”.
 
Legambiente ricorda che nei principali Paesi europei dove c’è stata una po­litica di progressiva riduzione del conferimento degli scarti edili in discarica, accompagnata da un’attenta incentivazione del riciclo per tutti gli usi compatibili, i risultati sono evidenti, con l’aumento costante della quantità di materiale riciclato e riutilizzato nell’industria delle costru­zioni. L’Italia deve dunque accelerare la strada in questa direzione.
 
“L’edilizia – commenta Bortolo Fassa, Presidente di Fassa Bortolo – è un comparto chiave per realizzare la transizione verso un modello più sostenibile e circolare. Ecco perché anche quest’anno rinnoviamo con entusiasmo il nostro impegno nella campagna di Legambiente, che valorizza proprio i protagonisti della transizione ecologica in Italia. L’impianto di Sala al Barro è un ottimo esempio di cosa intendiamo in Fassa per progettazione intelligente e sostenibile. Un impianto nato guardando all’intero ciclo di vita dei nostri prodotti: approvvigionamento di materia prima (il più possibile riciclata), quantità e qualità del prodotto finito, gestione degli scarti e delle emissioni. Pianificando fin da principio tutti e tre questi aspetti abbiamo creato un sistema integrato con l’ambiente e le persone, che rappresenta al tempo stesso un punto di riferimento per il settore edile di tutto il Nord-Ovest”.

Per ulteriori informazioni
fassabortolo.it

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I materiali da costruzione

Il manuale, in questa nuova edizione ampliata e aggiornata ai nuovi CAM in edilizia e alle linee guida relative ai materiali fibro-rinforzati (FRP), guida il direttore dei lavori nello svolgimento delle procedure di accettazione per i principali materiali strutturali: calcestruzzo e acciaio da cemento armato, acciaio da carpenteria metallica, legno, strutture prefabbricate, strutture in muratura, FRP.Per ciascuno di essi sono illustrati tipi e caratteristiche, sono specificate le qualificazioni e sono indicati i controlli di accettazione da eseguire in cantiere, il tutto in armonia con le vigenti norme tecniche per le costruzioni che impongono che i materiali siano identificati univocamente a cura del produttore; qualificati sotto la responsabilità del produttore; accettati dal direttore dei lavori mediante acquisizione e verifica della documentazione di qualificazione nonché mediante eventuali prove sperimentali di accettazione.L’opera risulta inoltre molto utile non solo per approcciarsi ed approfondire i problemi legati all’identificazione, alla qualificazione e all’accettazione dei materiali in cantiere ma anche per migliorare le specifiche tecniche dei progetti strutturali.Marco TorricelliIngegnere, opera presso una primaria impresa italiana di costruzioni. Si occupa di Controllo Tecnico e partecipa come relatore a incontri e seminari sulla direzione dei lavori e il collaudo delle opere.

 

Marco Torricelli | Maggioli Editore 2024

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