Dieci in tutto. È il numero delle nuove Stp (Società tra professionisti) che si sono iscritte al registro delle imprese dal 22 aprile 2013 a oggi. Tra queste dieci, nessun tecnico, solo medici (2 società), commercialisti o consulenti d’impresa (3), avvocati (2), dentisti (3). La novità era stata introdotta dall’oggi claudicante Mario Monti con le liberalizzazioni della legge 183/2011. I numeri deprimenti scontano le bastonate della crisi e le insicurezze della stessa disciplina delle Società tra professionisti.
La soluzione è piaciuta a chi, nel mercato, deve affrontare i colossi: l’Stp Multidsciplinare può essere per esempio un modo per far fronte all’aggressività delle maggiori potenze.
Per saperne di più sulle Stp leggi Società tra professionisti, breve glossario per non rischiare incomprensioni.
La proposta più “snobbata” è quella del socio di capitale, che secondo le regole della Società tra professionisti può controllare al massimo fino al 33% della società: nessuna ha intrapreso questa strada perché la crisi economica rende difficile trovare chi investe.
Ma la crisi a volte è un alibi. Il motivo del flop sta infatti anche nella crisi, ma non solo: le incertezze e l’imprecisione delle regole delle Società tra professionisti hanno determinato in buona parte l’esito sin’ora deprimente dell’esperimento. Per esempio: quale regime fiscale si deve applicare al reddito prodotto, il reddito d’impresa o di lavoro autonomo? Il Ddl che risponde a questa domanda (dicendo che di reddito da lavoro autonomo si tratta) è stato approvato dal Consiglio dei Ministri a luglio ma è ancora all’esame del senato. Quindi, in conclusione, che apre una Stp non sa come fare la dichiarazione dei redditi…
Inoltre: dove e come si versano i contributi? A questo quesito non c’è una risposta precisa.
La burocrazia, poi, mina in modo irrimediabile l’apertura di una Società tra professionisti: gli Ordini e le Camere di commerico in questi mesi hanno dovuto organizzarsi e non hanno saputo, naturalmente, dare risposte precise sin da subito.
Le Stp, quindi, devono avere più appeal. Una soluzione, suggerita da Armando Zambrano, Presidente degli Ingegneri e del PAT, potrebbe essere quella di eliminare l’impossibilità a partecipare a più società.
Infine, esistono forme societarie soggette a vincoli diversi che possono però svolgere la stessa attività (come quelle di ingegneria). Naturalmente, si tratta di un’anomalia da correggere.
Tanti gli errori fatti, quindi, e tante le cose da correggere. Magari, se pensate meglio, le Società tra professionisti potranno svelare la propria utilità.
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