Sicurezza e dispositivi anticaduta: cosa sapere e quali soluzioni scegliere

Molte volte il non rispetto della normativa da parte dell’azienda è un problema di spazio reale e insolubile. Quindi, cosa si fa?

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Le normative per la sicurezza sui luoghi di lavoro hanno l’obiettivo di migliorare la situazione nazionale offrendo la possibilità, se rispettate, di lavorare in tutta sicurezza in situazione dove, ad esempio a grandi altezze, la sicurezza non è di certo garantita.

I dati raccolti dall’ente INAIL mostrano però come tra gennaio e ottobre 2018 siano state presentate 534.605 denunce di infortunio sul lavoro (+0.2% rispetto al 2017), 945 delle quali con esito mortale (+9.4% rispetto al 2017).

Dispositivi anticaduta: la normativa

La normativa italiana D.Lgs. 81/2008 impone regole e obblighi precisi per quanto riguarda l’applicazione di parapetti fissi, basandosi sulla norma europea EN ISO 14122-3, in modo da garantire un livello di sicurezza univoco e commisurato al rischio a partire da altezze superiori a 1.10 m.

Secondo la EN 14122-3 i sistemi anti-caduta devono rispettare standard normativi ben precisi per essere considerati idonei e a norma di legge. Innanzitutto il parapetto deve avere un’altezza superiore di 1.10 m e il corrimano deve avere un diametro compreso tra 25 e 50 mm. Le estremità del corrimano inoltre non devono assolutamente presentare spigoli vivi in modo da evitare qualsiasi pericolo di taglio per l’operaio e in modo da escludere la situazione in cui rimangano impigliati vestiti o altro.

Sicurezza e dispositivi anticaduta: cosa sapere e quali soluzioni scegliere SCH TEC TIPO C PALO 1

Sicurezza e dispositivi anticaduta: cosa sapere e quali soluzioni scegliere SCH TEC TIPO C PALO 2
Sistema di ancoraggio flessibile orizzontale – UNI EN 795 TIPO C

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Queste sono solo due delle norme che regolamentano le barriere anti-caduta; altre indicazioni riguardano le distanze tra i montanti, che non devono mai superare 1.50 m; l’installazione obbligatoria di almeno un corrente intermedio per evitare la caduta da sotto il corrimano, l’obbligo di cancello ad auto chiusura nel caso in cui un corrimano è interrotto da uno spazio vuoto e molti altri punti ancora esplicitati nella normativa UNI EN ISO 14122-3.

Molte volte il non rispetto della normativa da parte dell’azienda è un problema di spazio reale e insolubile. In questi casi la soluzione è quella di affidarsi ad una progettazione con calcolo sulla valutazione del rischio in base ai casi di applicazione ed alle situazioni.

Le applicazioni possibili sono diverse. Per esempio le linee vita anti-caduta di Tipo C secondo la norma UNI EN-795:2012 sono ideali per essere ancorate su qualsiasi tipo di copertura sia civile che industriale. Le linee di ancoraggio flessibili (linee vita di Tipo C), proposte da Pegaso Anticaduta, permettono l’utilizzo del sistema da più operatori simultaneamente e con l’ausilio di ancoraggi intermedi “passacavo” è possibile realizzare linee superiori ai 20 metri fino a lunghezze di oltre 100 m. Tale soluzione inoltre consente di seguire la geometria della copertura senza alcuna interruzione.

I sistemi anticaduta prodotti da Pegaso srl sono certificati secondo le tre norme attualmente vigenti, ovvero UNI EN-795:2012, UNI EN-11578:2015 e CEN/TS-16415:2013.

Le possibili soluzioni sono differenti e permettono, rispettando le normative in vigore di rendere più sicuro il lavoro anche ad altezze elevate. Un bisogno e una necessità nazionale per evitare ed eliminare i troppi casi di morti bianche in Italia.

Redazione Tecnica

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