Il momento di semplificare gli adempimenti in edilizia sembrerebbe giunto: proprio questa settimana dovrebbe partire il percorso del disegno di legge inerente all’ampia materia della riforma della Pubblica Amministrazione e della semplificazione della burocrazia.
All’interno del ddl che sarà portato in Consiglio dei Ministri dal Ministro per la Pubblica Amministrazione Marianna Madia sarà dato ampio spazio alla materia dell’edilizia: in primo luogo si cercherà di provvedere ad implementare “modelli unici nazionali” idonei a accelerare e semplificare le procedure per la presentazione della Scia e del permesso di costruire. La priorità sarà attribuita alla creazione di una modulistica standard utile a presentare la domanda di titoli edilizi in maniera omogenea lungo tutto lo Stivale.
In questa direzione, grande utilità per il lavoro della compagine governativa, a livello di spunti costruttivi, è stata fornita nelle scorse settimane dai risultati della consultazione promossa dal Dipartimento Funzione Pubblica della Presidenza del Consiglio e denominata “100 procedure da semplificare”, una sorta di sondaggio propositivo attraverso il quale privati cittadini, imprese e professionisti potevano indicare le procedure burocratiche più farraginose e complicate esistenti: gli adempimenti in edilizia si erano posizionati al secondo posto nella particolare classifica, sintomo evidente di un malessere pervasivo per quello che riguarda l’efficacia di tali procedure.
Per approfondire la questione ed analizzare i risultati della consultazione leggi l’articolo Adempimenti in edilizia: ecco tutte le procedure da semplificare.
In seconda battuta, al fine di portare a compimento l’opera di semplificazione del quadro generale degli adempimenti in edilizia, il Governo dovrebbe mettersi al lavoro sulla costruzione di un “regolamento edilizio nazionale”, spazzando via il florilegio di micro-norme locali ed impalcando uno strumento generale che possa conferire omogeneità ad una materia fino ad ora troppo complessa. Ovviamente quest’ultimo passaggio non potrà avvenire in via immediata, ma dovrà necessariamente essere anticipato dalla tanto attesa riforma costituzionale del titolo V della Costituzione, la quale assegnerà alla competenza esclusiva statale la definizione delle norme generali in materia di “governo del territorio” facendo pertanto transitare a livello centrale la gestione normativa del delicato corpo disciplinare.
La battaglia contro la confusione normativa e gli ostacoli burocratici in edilizia parrebbe pertanto avere inizio: non resta che attendere di vedere i primi risultati giungere all’orizzonte.
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