“La rigenerazione sociale, urbana e sostenibile: un argomento irrimandabile, sollecitato da sistemi complessi nei quali le tradizioni e i requisiti umani che ci sembravano cresciuti verso positività stanno viceversa cadendo nell’incertezza sociale e nella disfatta ambientale”. L’autore di Rigenerazione sociale, urbana e sostenibile. Fondamenti per la pianificazione delle trasformazioni del territorio e delle relazioni umane , Giuliano Colombini, in questo volume commenta la necessaria rigenerazione sociale ed urbana in quanto ha compreso, e dimostrato, che una è conseguenza dell’altra. Senza attivare una rigenerazione politica e sociale, la rigenerazione urbana diviene impossibile da realizzare, è una “filiera che non può essere interrotta”.
Il testo pone in risalto alcuni mali sociali e politici che frenano la trasformazione del sistema urbano ed urbanistico corretto, ponendo in evidenza l’inadeguato impianto e metodo di redazione degli attuali strumenti di panificazione e di governo del territorio, che di fatto non lasciano spazi a progetti peculiari e riferibili a contesti specifici, ma ancora dettano regole prescrittive e per nulla prestazionali, impedendo adeguate e corrette trasformazioni del territorio. “Ciò che oggi viene sbandierato come nuova metodologia di fare governo del territorio non è altro che il mascheramento del vecchio Piano Regolatore Generale, verticistico e figlio della legge emanata durante il Fascismo ed in piena guerra, la legge n. 1150 del 1942″.
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E a proposito commenta: “Ci stiamo perdendo nei meandri di regole e regoline, stabilendo ogni giorno sempre maggiori vincoli e controlli, siamo soggiogati da una burocrazia inaudita che non consente di dare spazio all’intelligenza e ai talenti umani”. Questo viene evidenziato dall’autore attraverso un’analisi commentata che ripercorre le principali leggi che hanno tentato di regolare lo sviluppo urbano, e per ultimo il governo del territorio dall’unione d’Italia ad oggi, in particolare, leggi che avrebbero dovuto attuare il recupero a svantaggio dell’uso di nuovo suolo.
“Tutto è avvenuto sotto la tensione dell’emergenza producendo solo devastazione urbana ed ambientale. Una politica sociale e culturale inadeguata, leggi ingessanti atte a bloccare il progresso, l’evoluzione di intelligente qualità. Lo sviluppo solo asservito al consumo e alla crescita a tutti i costi ha prodotto disastri ambientali”: secondo l’autore tutto deve essere rivisto attraverso un’appropriata e generale rigenerazione, che dovrà essere riversata nella trasformazione, nella rinascita e nel rinnovamento urbano.
“Se l’obiettivo è quello di giungere ad una rigenerazione urbana sostenibile, è impensabile applicare le attuali leggi per l’edilizia emanate per l’edificazione di nuovi manufatti architettonici a sistemi urbani consolidati, costruiti con altre regole e leggi, ciò non può combaciare”.
Inoltre, sottolinea l’autore, ci si deve domandare come si intenda attuare la sostenibilità, in quanto, al di là di quella energetica o estetica, deve considerare quella umana, vale a dire il benessere in termini di prosperità, agiatezza, serenità, sicurezza e salute che l’uomo deve ricevere dalla riorganizzazione dello spazio urbano. Si tratta di restituire al luogo urbano il vero senso di luogo, per dirlo con le parole di Marc Augé.
Nell’immaginare la rigenerazione nella sua complessità è quindi necessario tenere sott’occhio il concetto di benessere e quello di qualità della vita, “aspetti questi che potrebbero manifestarsi sotto la stessa forma o la stessa entità ma in realtà sono inversamente proporzionali. Quando il benessere cresce normalmente la qualità della vita scende, è attraverso la sostenibilità che si dovrà determinare un punto di equilibrio tra questi due aspetti. André Gorz sostiene che in certe tribù, dove il PIL è zero, la qualità della vita è alta”.
E conclude Colombini: “Accade che si veda nella rigenerazione urbana il mezzo per giungere ad una sorta di Eden, di paradiso terrestre, ciò sarebbe sbagliato, l’ambiente urbano deve recuperare equilibrio e complessità, servizi e funzioni, spazi aggreganti e mobilità eco-sostenibile in generale. Tutto ciò inoltre determina una crescita economica sostenibile”.
Per approfondire:
Rigenerazione sociale, urbana e sostenibile
Giuliano Colombini, Architetto, Lari (PI) 1948, attivo nella progettazione architettonica e urbanistica. Ha tenuto per oltre dodici anni seminari di Igiene Ambientale, Impianti Urbani, Progettazione Ambientale, presso la Facoltà di Architettura di Firenze e la Facoltà di Architettura La Sapienza di Roma. Dal 1997 al 2017 è stato Presidente dell’Ordine degli Architetti, Paesaggisti, Pianificatori e Conservatori della provincia di Pisa. Dal 2000 al 2005 è stato Presidente della Federazione Toscana degli Ordini Provinciali degli Architetti. È stato membro della Segreteria Nazionale del Consiglio Nazionale degli Architetti e Coordinatore della Commissione Urbanistica presso il Consiglio Nazionale Architetti. Ha partecipato a numerosi convegni sui temi dell’architettura, dell’urbanistica, del governo del territorio e della trasformazione del territorio, sulle problematiche burocratiche, sociali e legisla- tive nell’ambito dell’urbanistica e dell’architettura. È stato membro di varie commissioni di concor- si di architettura e urbanistica nazionali e internazionali.Ha pubblicato saggi sull’urbanistica e sulla professione di architetto e i volumi:• Architettura nell’ambiente, Giardini, Ghezzano 1988• Le piazze; recupero del luogo urbano, Giardini, Ghezzano 1988• Ambiente e Progetto,Alinea, Firenze 1990• Quarrata – Atti del Convegno, per una conoscenza del territorio comunale.“L’uomo e l’ambiente”, Bandecchi e Vivaldi, Pontedera 1996• Riconquistare l’Italia – sconfiggere la crisi patologica, Roma Prospettive Edizioni 2009 Oggi, più che mai, ci dobbiamo interrogare sulle questioni che giocano un nuovo ruolo nei confronti dell’umanità; mai come oggi l’umanità è entrata in una spirale complessa e disumanizzante dove sistemi concatenati non possono più essere affrontati e gestiti separatamente. L’Autore avverte la necessità di affrontare la questione della “rigenerazione sociale e urbana sostenibile”, che potrebbe apparire tema esclusivamente tecnico-urbanistico, rifacendosi invece alla complessità dei sistemi, analizzando altri fattori (sociali, economici, culturali e antropologici) fortemente in crisi nel nostro Paese e che, se non risolti o quanto meno affrontati e gestiti con attenzione, non consentiranno di giungere a nessuna rigenerazione sociale e urbana sostenibile. L’autore inoltre non si limita ad osservare il concetto di rigenerazione urbana come avvenuto nel passato attraverso leggi speciali che individuavano la rigenerazione come semplice visione di recupero, riuso, o riqualificazione, del costruito, la questione è più ampia. Il riferimento va allargato riferendoci ad una rigenerazione economica, culturale e sociale. La prima importante rigenerazione dovrà riguardare proprio i comportamenti umani, in quanto il potere dell’uomo su di sé e sull’am- biente deve essere infatti rigenerato, per ritrovare la coesione sociale, ed individuare i limiti della crescita economica e consumistica. Dopo di che sarà possibile affrontare la rigenerazione sociale e urbana sostenibile nella sua complessità e valutare gli attuali meccanismi legislativi che ne impediscono la realizzazione.
Giuliano Colombini | 2018 Maggioli Editore
15.00 € 14.25 €
Giuliano Colombini (Lari, Pisa, 1948) è architetto attivo nella progettazione architettonica e urbanistica. Dal 1997 al 2017 è stato Presidente dell’Ordine degli Architetti della provincia di Pisa. Dal 2000 al 2005 è stato Presidente della Federazione Toscana degli Ordini Provinciali degli Architetti. È stato membro della Segreteria Nazionale e Coordinatore della Commissione Urbanistica presso il CNAPPC. È stato membro di varie commissioni di concorsi di architettura e urbanistica ed ha pubblicato numerosi saggi sull’urbanistica e sulla professione di architetto.
Articolo originariamente pubblicato su Architetti.com
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