Quale Bonus per: interventi di Coibentazione

Per gli interventi di coibentazione in villetta o in appartamento si può ancora usufruire di Ecobonus oppure di Bonus Ristrutturazioni: come scegliere? Vediamo le aliquote, e i vantaggi e gli svantaggi di uno e dell’altro

Lisa De Simone 29/01/24

Superbonus ormai un ricordo del passato. Di qui a fine anno, però, c’è ancora la possibilità di approfittare di Ecobonus e Bonus Ristrutturazione (o Bonus Casa) per una lunga lista di lavori, che paradossalmente possono risultare più convenienti oggi grazie al fatto che si sono sgonfiati i prezzi dopo l’euforia del Superbonus e dei costi aggiuntivi dovuti alle pratiche di cessione del credito.

Ma come capire quale dei due sfruttare, a seconda dell’intervento che si vuole realizzare? Partiamo dalla coibentazione, che può essere realizzata non solo all’esterno ma anche all’interno dell’edificio. Si tratta di un intervento che può riguardare sia le villette che i singoli appartamenti, in particolar modo quando si abita a piano terra o all’ultimo piano, per cui è necessario isolare pavimenti o soffitti.

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Per la coibentazione si possono utilizzare pannelli isolanti costituti da diversi materiali, che garantiscono performance diverse a seconda del materiale e dello spessore del pannello, ma anche la tecnica dell’insufflaggio, che consiste nel riempimento dei muri dotati di intercapedine (detti anche muri a cassa vuota), tipici degli edifici costruiti dagli anni ’60 agli anni ’90 del secolo scorso.

Indice

Quale bonus per la coibentazione?

Per gli interventi di coibentazione si può usufruire di Ecobonus oppure di Bonus Ristrutturazione, come scegliere? Vediamo le aliquote, e i vantaggi e gli svantaggi di uno e dell’altro.
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Ecobonus 65% per Coibentazione: requisiti minimi

Se si decide di intervenire in maniera radicale per coibentare la villetta o l’appartamento, per questo intervento è possibile avere l’Ecobonus al 65%, ma solo se i valori di trasmittanza termica dopo l’intervento – fermo restando il rispetto del decreto 26.06.2015 “requisiti minimi” – risultano inferiori o uguali anche ai valori limite riportati nella tabella 1 dell’Allegato E al D.M. 6 agosto 2020.

In pratica occorre ottenere una riduzione della classe energetica, certificata a fine lavori con un nuovo APE, e solo in questo caso si può avere la detrazione del 65%.

Prevista una spesa massima pari a circa 92.307 euro e quindi una detrazione massima di importo pari a 60.000 euro. Si tratta infatti di un intervento molto costoso, che si aggira intorno ad una media di 100 euro a metro quadro, importo che varia comunque in relazione ai materiali, allo spessore del pannello e alla zona climatica.

Bonus 50% per Coibentazione: materiali certificati

Se invece si vuol migliorare l’isolamento della casa ma con un budget più contenuto è possibile intervenire dall’interno, usufruendo anche in questo caso della possibilità dell’agevolazione del 50% nell’ambito del Bonus Ristrutturazione (o Bonus Casa).

Tutti gli interventi finalizzati al risparmio energetico, senza eccezione alcuna, godono della detrazione come previsto dalla lettera h) del comma 1 dell’art. 16-bis del TUIR. La lettera h) riconosce infatti il diritto all’agevolazione fiscale come categoria a sé agli interventi relativi alla realizzazione di opere finalizzate al conseguimento di risparmi energetici con particolare riguardo all’installazione di impianti basati sull’impiego delle fonti rinnovabili di energia. Le predette opere possono essere realizzate anche in assenza di opere edilizie propriamente dette, acquisendo idonea documentazione attestante il conseguimento di risparmi energetici in applicazione della normativa vigente in materia.

In sostanza non serve che l’intervento di coibentazione faccia parte di un più ampio lavoro di ristrutturazione per poter portare in detrazione la spesa.

Per migliorare l’isolamento interno si possono scegliere diverse tipologie di pannelli, e in questo caso i costi partono dai 30/35 euro a metro quadro, ma ovviamente si sale a seconda della tipologia di materiali e della zona climatica.

Per l’agevolazione non è richiesta l’asseverazione dei risultati in riferimento al decreto Requisiti Minimi, non il nuovo APE né l’invio della documentazione all’ENEA. Occorre però che i materiali utilizzati siano debitamente certificati, dal momento che la norma che consente l’agevolazione richiede che sia acquisita la documentazione attestante il conseguimento di risparmi energetici.

Serve in sostanza una fattura con acquisto e posa in opera, con debita certificazione dei materiali e dell’intervento a norma, mentre non è ammessa l’agevolazione per  l’installazione dei pannelli fai da te. In assenza di certificazione, infatti, si rientra nell’ambito della manutenzione ordinaria e quindi la detrazione non è ammessa.

In compenso, se si effettua un intervento di coibentazione ammesso al Bonus Casa è possibile usufruire anche del Bonus Mobili del 50% su un tetto massimo di spesa di 5.000 euro. Niente agevolazione per gli arredi, invece, se si usufruisce dell’Ecobonus (>>approfondisci con l’articolo Bonus Mobili e compatibilità con altri Bonus: come funziona?).

Quale bonus per Coibentazione: riepilogo

Vediamo in questa tabella un riepilogo degli aspetti da considerare per scegliere quale tra i due Bonus utilizzare:

BONUS CASAECOBONUS
Vantaggi/SvantaggiLimitazione dello spazio interno a seconda dello spessore dei pannelliCosti elevati di realizzazione
Pratica ediliziaEdilizia liberaEdilizia libera
Aliquota detrazione50%65%
Durata10 anni10 anni
Requisiti minimiNoSi
Asseverazione tecnicaSu materiali e installazioneAsseverazione requisiti e APE
Bonus mobiliSiNo

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Le patologie del cappotto termico

Il cappotto termico si è imposto come il sistema più adatto a migliorare l’efficienza energetica degli edifici esistenti e a risolverne i ponti termici presenti, e il più utilizzato per garantire un basso fabbisogno energetico ed un alto comfort abitativo negli edifici di nuova costruzione.Anche se i primi cappotti sono stati installati trent’anni, fa spesso con metodi “naif”, la stragrande maggioranza ha meno di dieci anni e questo significa che le prime patologie si stanno palesando proprio ora. Il sottotitolo “prevenzione e diagnosi” riassume il programma e il metodo con i quali questo libro intende procedere per affrontare il tema delle patologie del cappotto termico.Rappresentano i due punti di vista di un medesimo tema, sguardi antitetici ma fra loro complementari. La prevenzione delle patologie edilizie è il compito del progettista, di colui che crea l’opera. Egli deve applicare tutte le conoscenze che ha appreso per ottenere qualità costruttiva e per evitare che l’opera progettata possa, in un lasso di tempo inferiore rispetto alla durata programmata e richiesta, ammalarsi e divenire obsoleta o, addirittura, pericolosa. Il suo è un intervento a monte, ante. La diagnosi delle patologie è compito del perito. Egli deve saper individuare le cause che le hanno determinate e, quando richiesto, saperle curare.Spesso viene chiamato anche ad anticipare un probabile danno futuro interpretando i piccoli segnali visibili o utilizzando tecnologie adatte a monitorare un processo patologico nascosto in corso o sul punto di attivarsi. Il suo è un intervento a valle, post. Dal suo operato e dalla sua perizia tecnica deve risultare con chiarezza sia la causa dei danni che si sono manifestati sia le responsabilità di quanto, purtroppo, accaduto. L’obiettivo dichiarato di questo quaderno, che esce per la apprezzata collana dedicata alle patologie edilizie, è fornire le conoscenze dei meccanismi che sovrintendono al corretto comportamento del sistema cappotto in modo tale che possano essere utilizzate indifferentemente sia in sede di prevenzione che di diagnosi. A rafforzare il taglio pratico e operativo dell’opera contribuiscono i casi di studio che l’autore propone, descrivendo svariati casi di patologie che hanno interessato i cappotti termici.Sergio PesaresiIngegnere civile, progettista specializzato in costruzioni ecosostenibili e di bioarchitettura. È consulente e docente dell’Agenzia CasaClima di Bolzano. Progettista di case passive certificato dal Passvhaus Institut di Darmstadt (D) e accreditato presso il PHI-Ita di Bolzano. Supervisor della Fondazione ClimAbita e SouthZeb designer. Tecnico base di ARCA e Tecnico ufficiale Biosafe Certificato EES Avanzato – Esperto in Edilizia Sostenibile italiana. Studioso delle tematiche del Paesaggio e della Mobilità Sostenibile. È docente in corsi di aggiornamento professionale e consulente di Fisica Edile.

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