Proroga valvole termostatiche, i motivi della richiesta di rinvio

In difesa della proprietà immobiliare, le associazioni che la rappresentano, e particolarmente l’UPPI (Unione Piccoli Proprietari Immobiliari), chiedono una proroga dell’obbligo di installazione delle valvole termostatiche.

Chiedevano, in realtà. La richiesta dell’UPPI risale infatti a inizio novembre ma non è stata ascoltata: la proroga dell’obbligo di installazione non è stata inserita nella Legge di Bilancio 2017, approvata ieri pomeriggio con la fiducia e senza modifiche.

L’obbligo sembra quindi diventare sempre più reale e impossibile ogni proroga. Ma vogliamo esporre qui le (sensate) motivazioni della richiesta e della protesta dell’UPPI.

Obbligo Valvole termostatiche, cosa vuol dire? Con l’arrivo dell’inverno gli impianti di riscaldamento condominiali stanno per entrare in funzione e molti inquilini si trovano per la prima volta a dovere utilizzare le valvole termostatiche, che devono essere applicate d’ obbligo… continua a leggere l’articolo

Proroga valvole termostatiche: perchè questa richiesta?

L’UPPI difende, con altre associazioni della proprietà immobiliare e con l’Anaci, la proprietà immobiliare contro il provvedimento che impone l’obbligo di installare le valvole termostatiche per gli impianti di calore centralizzati entro il termine del 31 Dicembre 2016 da tutti i proprietari di casa, com’è quello previsto dal Dlgs 141/2016 correttivo del Dlgs 102/2014.

Il quadro normativo che stabilisce l’obbligo

La Direttiva 2012/27/UE stabilisce un quadro comune di misure per la promozione della efficienza energetica nell’Unione Europea per di garantire il conseguimento dell’obiettivo 20-20-20 entro il 2020 (ridurre del 20% le emissioni di gas serra ed il fabbisogno di energia primaria, soddisfare il 20C% dei consumi energetici con fonti rinnovabili).

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E il fine ultimo della Direttiva 2012/27/UE è più che giusto. Ma non si capisce, sostiene l’UPPI, cosa abbia a che vedere con la promozione della efficienza energetica l’installazione entro il 31/12/2016 di contatori individuali per la misurazione del consumo di calore o raffreddamento o di acqua calda in ogni unità immobiliare e in ogni radiatore, anche solo se tecnicamente possibile ed efficiente in termini di costi (come dice art. 9 comma 5 lettera b).

La legislazione in materia di condominio è complessa ed è necessario coniugare le disposizioni sul condominio con l’aspetto tecnico per l’applicazione di questa direttiva che impone obbligo di installazione delle valvole termostatiche.

Motivi della richiesta del rinvio dell’obbligo

È necessario quindi un rinvio della scadenza, non solo per potere permettere di capire e introiettare le delibere condominiali, ma anche per permettere una corretta compenetrazione tra la normativa e i regolamenti di condominio, non essendo chiaro che la normativa italiana sarebbe “imperativa” ma allo stesso tempo non si applica a tutti i cittadini: l’obbligo di valvole termostatiche non si applica agli impianti autonomi, o se ci sono “impedimenti di natura tecnica”.

Il punto dolens è che, secondo una simulazione del Sole 24 Ore, per un appartamento di 80 mq dotato di 6 caloriferi servono 1.055 euro di spesa per installare le valvole termostatiche (in media si tratta di un’operazione che costa 120 euro a calorifero), oltre i costi per adeguare le pompe di circolazione dell’impianto condominiale da portata fissa a variabile.

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Si può usufruire della detrazione fiscale del 65% – in dieci anni – solo se assieme ai contabilizzatori si cambia l’impianto di riscaldamento esistente con impianti dotati di caldaie a condensazione o con pompe di calore ad alta efficienza o con impianti geotermici a bassa entalpia. In questi casi il limite di spesa detraibile (per ogni contribuente) è di 30.000 euro, sempre in dieci anni.

Se, invece, i contabilizzatori sono installati senza sostituzione dell’impianto di riscaldamento, o qualora questo sia sostituito con uno che non presenta le caratteristiche tecniche richieste per accedere all’Ecobonus, le relative spese sono ammesse alla detrazione del 50% per le ristrutturazioni edilizie, sempre in dieci anni.

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Il rischio è che i proprietari di casa si debbano affrontare una spesa ingente, i cui risultati si sconteranno solamente tra circa 6 anni. L’art. 9 della Direttiva Europea fa riferimento specifico ai condomìni e agli edifici polifunzionali. Il Titolo II del DLgs 102/2014 art. 1 comma 2 specifica che la proposta di interventi di installazione delle valvole termostatiche obbligatorie riguarda gli edifici privati e pubblici ma per gli edifici pubblici il termine è il 2020 (art. 5), e non sono previste ovviamente sanzioni. Nulla si sa invece sugli edifici polifunzionali dello Stato, interessati dalla normativa come i condomìni.

A luglio 2016 è stato pubblicato il D.lgs. 141/2016 che va a integrare il D.lgs. 102/2014 e.

Sanzioni previste per mancata installazione

Le sanzioni, specifica l’art. 16 del predetto DLgs, sono irrogate genericamente dalle Regioni (comma 14), o addirittura – in casi specificatamente previsti – direttamente dal Ministero dello sviluppo economico, o dalla Autorità per l’energia elettrica, il gas e il sistema idrico senza alcuna specificità in merito.

Non sono previste sanzioni per gli immobili dello Stato, quasi come se non fossero toccati dalla Direttiva Europea. Non senza tenere presente che proprio il Dlgs 102/2014 nelle disposizioni di cui all’art. 13 disponeva espressamente che l’ENEA in collaborazione con le associazioni di categoria, con le associazioni dei consumatori, avrebbe dovuto predisporre un programma triennale di informazione e formazione finalizzato, tra l’altro, a stimolare i dipendenti pubblici a ridurre i consumi energetici della pubblica amministrazione, ad educare gli studenti delle scuole di ogni ordine e grado all’uso consapevole dell’energia, oltre a sensibilizzare le famiglie in particolare quelle che vivono in condomìni ai benefici delle diagnosi energetiche e a un uso consapevole dell’energia.

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Non consta che tutto questo sia stato effettivamente fatto” sostiene l’UPPI. Per questo lavoro, era previsto lo stanziamento di un 1 milione di euro per ciascuno degli anni 2015, 2016 e 2017. Nessuna associazione di categoria dei proprietari e degli amministratori di condominio ha ricevuto i suddetti fondi stanziati nel provvedimento. Ma le sanzioni incombono sulla testa dei condomìni.

Né si vede come l’Europa potrebbe essere intransigente tanto da sanzionare comunque l’Italia, in caso di una proroga necessaria al fine di potere applicare in modo più tecnicamente preciso e razionale la direttiva in riferimento alla nostra legislazione nelle nostre case, spesso vecchie.

L’Uppi richiede solo tempo per potere ottemperare e compiere il lavoro di informazione necessario alle famiglie.

La Legge di stabilità 2017 è stata approvata definitivamente ieri e non contiene un provvedimento di proroga. La richiesta di proroga dove andrà a finire? Ci sono ancora pochi giorni disponibili prima dell’obbligo…

Redazione Tecnica

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