Tariffe professionali, a volte ritornano. Abrogate dal dl liberalizzazioni, eccole spuntare fuori di nuovo per l’affidamento dei servizi di ingegneria e architettura. Per ora, questa è la soluzione, contenuta in una delibera del Ministero delle infrastrutture e trasporti. Sarà così fino all’emanazione di un decreto ad hoc. Il motivo? Quello principale è il rilancio del settore edilizio e delle costruzioni.
Le tariffe professionali potrebbero (il condizionale è d’obbligo, di fronte a un quadro normativo “ballerino”) continuare a esistere allo scopo di determinare il corrispettivo da porre alla base della gara nell’affidamento di servizi di ingegneria e architettura.
Si tratta di misure urgenti, proposte dal Ministero delle infrastrutture e trasporti allo scopo di rilanciare l’edilizia, che il Governo potrebbe varare a breve.
Tale soluzione ipotetica vorrebbe limitare le conseguenze negative dell’assenza di riferimenti per la definizione dei compensi. Un vuoto, creatosi in seguito all’abolizione delle tariffe, che causerebbe gravi conseguenze i termini di qualità delle prestazioni e di limitazione della concorrenza sul mercato.
Difficoltà sono state riscontrate anche nell’individuazione dei requisiti che i professionisti devono avere per partecipare alle gare.
L’opinione degli architetti
Il Cnappc non è d’accordo: i servizi di architettura e ingegneria dovrebbero essere affidati in base alle tabelle parametriche del Decreto di prossima emanazione dal Ministro della Giustizia, sostengono gli architetti. Fino a quel momento, i responsabili dei procedimenti potranno fare riferimento alla media dei costi sostenuti da qualche anno a questa parte per servizi tecnici simili a quelli da affidare, facendo il calcolo al netto del ribasso.
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