Mettetevi comodi a casa vostra o nel vostro ufficio. Spegnete TV, radio e ogni altro macchinario. Zitti. Non parlate. Percepite il silenzio oppure vi capita di sentire il vostro vicino parlare o i suoi passi provenire dall’alloggio sovrastante? Sentite tirare lo sciacquone del WC?
Se avete risposto NO, siete tra i fortunati ad abitare in un edificio acusticamente efficiente (o avere dei vicini particolarmente quieti).
Se avete risposto SI, allora consiglio di leggere queste righe (e se siete progettisti e costruttori di leggere il libro Difetti nella progettazione acustica degli Edifici di Renzo Sonzogni, edito da Maggioli Editore dove troverete molti spunti pratici finalizzati ad assicurare che i vostri edifici siano acusticamente confortevoli).
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L’acustica tra le patologie edilizie
Innanzitutto una domanda: perché l’acustica è stata inserita tra le patologie edilizie? Perché anch’essa al pari di problematiche come infiltrazioni, umidità o muffe, se non curata adeguatamente, si trasforma in un potenziale difetto facilmente percepibile da chi abita gli edifici, poiché noi esseri umani siamo dotati di sensori molto sensibili (organo dell’udito) e come gli altri difetti edilizi non è un castigo divino ma è correlabile ad errori evitabili con un’accurata progettazione e un’attenta posa in opera degli elementi.
Non solo, al di là dei precetti legislativi in termini di prestazioni acustiche limite (spesso non sufficienti a garantire un adeguato comfort acustico per gli utenti) con veramente pochi e spesso gratuiti accorgimenti è possibile ottenere edifici acusticamente altamente efficienti.
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Tali accorgimenti riguardano in primis la corretta distribuzione architettonica degli ambienti, cercando di mantenere lontani tra loro locali con destinazioni d’uso “rumorose” da altre che richiedono quiete, posizionare gli impianti meccanici e idrici presso ambienti tecnici e cavedi, possibilmente non transitanti in locali abitativi, e mettendo in opera le giuste attenzioni di corretta esecuzione che, a costo pressoché nullo, hanno una sensibile incidenza nel far crescere il valore del comfort acustico dell’edificio.
Vediamo ora nel dettaglio un esempio pratico con indicazioni su come intervenire in presenza di ponte acustico in caso di coperture in legno leggere.
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Ponte acustico in caso di coperture leggere
Le coperture leggere in legno generano un ponte acustico se la partizione tra unità immobiliari non prosegue sopra l’intradosso di copertura.
Con strumenti che permettono di visualizzare il suono come le camere acustiche, è possibile vedere il punto critico con estrema facilità, come visibile nella immagine seguente (Fig.1), ponendo una sorgente di rumore presso l’unità 1 e la camera acustica nella unità 2.
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Premesso che una copertura lignea o leggera in generale non deve mai essere realizzata con materiali a bassa massa volumica ed a celle chiuse, le criticità potenziali sono legate alle tre modalità di passaggio del suono, esemplificate nella figura seguente (Fig.2).
- La freccia D rappresenta il percorso diretto attraverso la partizione, non riducibile se non modificando la stratigrafia della partizione.
- La freccia A rappresenta la trasmissione prevalentemente aerea del rumore attraverso gli strati coibenti che compongono la copertura.
- La freccia V rappresenta la trasmissione vibratoria attraverso gli strati della copertura, assito, travetti, travi portanti. Nello schema di sinistra la partizione divisoria si arresta all’intradosso della copertura e il contributo acustico dei percorsi A e V può essere quantitativamente paragonabile, se non addirittura molto superiore, a quello del percorso diretto D, riducendo drasticamente l’isolamento acustico complessivo.
Per limitare il ponte acustico la partizione va fatta proseguire oltre l’intradosso di copertura. L’assito e le strutture portanti di ciascuna unità immobiliare si arrestano alla partizione. La trasmissione attraverso le vie A e V risulteranno diminuite, permettendo se correttamente realizzata la correzione del ponte acustico e l’incremento dell’isolamento acustico, con conseguente rispetto dei limiti normativi.
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Nelle figure successive sono visibili alcuni dettagli costruttivi e fotografie di intervento.
I codici numerici dei dettagli costruttivi sono rispettivamente:
- materassino in lane minerali a chiusura dello strato di ventilazione del tetto ventilato, solamente nella porzione sovrastante la partizione divisoria;
- sigillatura elastica;
- muratura in blocchi in laterizio;
- foglio in gomma da 2÷3 mm per limitare il passaggio della rumorosità nei pressi del ponte acustico – questo per tener conto che le perline sottostanti sono ad incastro e possono presentare un più agevole passaggio di rumore dalla fessura di accostamento tra una perlina e l’altra;
- ventilazione copertura;
- blocco di legno sigillato posato prima della partizione necessario al contenimento della lana minerale durante la posa, con anche funzione di “elemento” limitatore del passaggio di rumore per incremento dell’isolamento acustico e di guida per la posa della partizione che avverrà successivamente dall’interno, al fine di permettere il completamento esterno della copertura prima della realizzazione delle partizioni interne.
In Fig.3 e Fig.4 schema e realizzazione del medesimo dettaglio di taglio acustico in presenza di partizione in laterizio, il cui completamento della partizione è avvenuto dall’estradosso della copertura. Le frecce in Fig.4 indicano il taglio acustico della copertura.
In Figg.5 – 6 – 7 gli schemi grafici bidimensionale e tridimensionale (quest’ultimo con una specifica relativa al passaggio e alla sigillatura di alcune tubazioni che dovevano necessariamente passare in copertura) e la fase di realizzazione del medesimo dettaglio di taglio acustico realizzato in presenza di partizione in cartongesso, il cui completamento è avvenuto dall’interno dei locali.
Conclusioni
Che risultato ha fornito una tale parete, con gli accorgimenti messi in atto descritti in precedenza? Ecco i risultati di misura in opera a fine lavori.
Il risultato è stato ottimo, considerando che la parete nel sottotetto ha dato un buon 66 dB come indice di potere fonoisolante apparente R’w (ai fini legislativi deve essere maggiore di 50 dB), ma è anche visibile che la stessa parete, identica, rilevata al piano sottostante, dotato di medesima tipologia di pavimento e di pareti perpendicolari, ma di soffitto realizzato con solaio in laterocemento e controsoffitto in cartongesso, ha fornito una prestazione ben superiore.
Sperando di aver incuriosito il lettore, rimandiamo al testo integrale contenuto in Difetti nella progettazione acustica degli edifici per eventuali approfondimenti.
Articolo a cura dell’Ing. Renzo Sonzogni
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Difetti nella progettazione acustica degli edifici
Come si limita il rumore di calpestio alle basse frequenze? Come si realizza un solaio garantendo che al piano sottostante non sia assolutamente udibile il rumore da calpestio? E ancora, come si tiene conto in fase di progetto della perdita nel tempo dell’efficienza dei materassini anticalpestio? Quanto incide una ventilazione meccanica (VMC) di tipo puntuale in facciata in relazione all’isolamento acustico? E come si riconosce un condotto fonoassorbente da uno non fonoassorbente tenuto conto che alla vista sono identici? Sono solo alcune domande a cui questo manuale dal taglio pratico e operativo intende dare risposta.Il libro contiene numerose fotografie di errori di realizzazione e delle corrette modalità di posa, così da permettere al lettore di visualizzare e fare proprio l’errore e di conseguenza evitarlo nella prassi professionale e realizzativa.È anche un condensato di informazioni importanti che non si trovano su altri testi di acustica.La terminologia e gli esempi sono chiari, pensati per condurre il lettore in modo rapido e fluido alla comprensione della tematica al fine di progettare edifici acusticamente eccellenti.Nella pubblicazione sono raccolti in modo organico errori applicativi riscontrati in numerosi cantieri e contenziosi giudiziari, unitamente alle indicazioni ed ai “trucchi del mestiere” per prevenirli e risolverli, oltre ad esempi di alto livello che raramente si trovano su manuali di acustica.L’obiettivo è evidenziare in modo semplice e visivo le criticità nella realizzazione acustica, utilizzando anche terminologie semplici, senza troppe formule né algoritmi complessi.Completano l’opera dettagli di stratigrafie di varie tipologie edilizie e di nodi costruttivi, effettivamente realizzati in cantiere, molti dei quali accompagnati dai risultati di collaudo acustico in opera a fine lavori. Il presente testo è dunque un tassello fondamentale per indirizzare i lettori a realizzare edifici che siano confortevoli acusticamente e limitare i contenziosi in materia, con il concetto che “prevenire è meglio che curare”.Renzo SonzogniIngegnere edile, libero professionista, esperto in materia di acustica ed efficienza energetica degli edifici. È attivo da anni come docente nell’ambito di corsi sull’efficienza energetica degli edifici, su acustica e vibrazioni, compresi corsi di formazione per tecnici competenti in acustica. Partecipa a gruppi di lavoro per lo sviluppo di regolamenti acustici e di normative nell’ambito dell’acustica passiva ed ambientale. Si occupa inoltre di contenziosi come consulente del tribunale.
Renzo Sonzogni | 2021 Maggioli Editore
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Foto:iStock.com/silviacrisman
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