Patologie edilizie nelle costruzioni post allagamenti. Quali precauzioni adottare?

Un elenco con le precauzioni da adottare e le giuste pratiche da eseguire per una corretta deumidificazione e asciugatura dell’involucro

(di D. Stevoli, L. R. Mecca, M. Argiolas, M. Manca, G. Piccinni) Il convegno aperto al pubblico “Dopo l’acqua: come ripristinare la salubrità nei nostri edifici”che si è tenuto a Lugo (RA) il 21 giugno 2023, è stato organizzato dagli Ordini degli Architetti e degli Ingegneri e dal Collegio dei Geometri e Geometri Laureati di Ravenna, con la moderazione dell’ Arch. Pier Currà.

Un’iniziativa rivolta ai professionisti e ai cittadini con l’obiettivo di informare su quali sono le precauzioni da adottare sulle costruzioni colpite dagli allagamenti lo scorso maggio.

>> Vorresti ricevere approfondimenti come questo? Clicca qui e iscriviti alla newsletter di Patologie EdiliziePatologie edilizie nelle costruzioni post allagamenti. Quali precauzioni adottare? iscrizione nlDaniele Stevoli, Lucia Rosaria Mecca, Marco Argiolas, Marco Manca e Gualtiero Piccinni, gli esperti presenti al convegno che hanno fornito il proprio contributo mettendo a disposizione le conoscenze professionali acquisite nell’ambito delle patologie edilizie. Vediamo di seguito quali sono le precauzioni da adottare e le giuste pratiche da eseguire per una corretta deumidificazione/asciugatura dell’involucro.

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Quali precauzioni adottare?

  1. Controllare le patologie dei materiali, occorre la supervisione di tecnici qualificati, quali ingegneri, architetti, geometri, geofisici, geologi ed ogni altra figura in grado di eseguire analisi nel rispetto delle leggi fisiche e chimiche.
  2. Controllare gli effetti correlati, occorre una supervisione prolungata nel tempo, per documentare l’avvento di fessurazioni e cedimenti strutturali, che possono presentarsi a seguito della compattazione del terreno, causata dall’asciugatura.
  3. Controllo e trattamento contro le attività biologiche indesiderate, che risultano essere le più nocive per l’essere umano nel breve periodo.
  4. Non si possono eliminare muffe ed altri parassiti come le alghe, senza eseguire la deumidificazione completa.

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Impatto degli allagamenti sui centri abitati

A seguito dell’uragano Katrina, New Orleans (USA), agosto 2005, un gruppo di ricercatori ha eseguito un campionamento aereo continuo per spore di muffe e endotossina all’aperto in aree allagate e all’interno di abitazioni che avevano subito vari interventi di bonifica, per periodi di 5-24 ore durante i 2 mesi successivi all’alluvione.

Risultato dello studio: le concentrazioni stimate di muffe nelle 24 ore variavano da 21.000 a 102.000 spore/m3 nell’aria esterna e da 11.000 a 645.000 spore/m3 nell’aria interna. La concentrazione media di spore all’aperto nelle aree allagate era circa il doppio della concentrazione nelle aree non allagate (66.167 vs. 33.179 spore/m3; p<0,05).

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Attenzione a questi prodotti per la pulizia

Prodotti da noi consigliati poiché efficaci e non pericolosi se dosati accuratamente:

  • Sali quaternari di ammonio
  • Sali di boro
  • Bicarbonato di sodio

Prodotti meno efficaci, difficili da interpretare ed utilizzare e con impatto potenzialmente nocivo per la salute:

  • Ammoniaca
  • Oli essenziali
  • Acqua ossigenata
  • Ozono

Prodotti da evitare poiché tossici:

  • Candeggina
  • Soda caustica
  • Alcool

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Linee guida per la deumidificazione degli edifici

È indispensabile deumidificare quando sono presenti:

  • Danni al fabbricato dovuti a decomposizione chimica e fisica dei materiali da costruzione.
  • Corrosione a tubature, armature e altri tipi di materiali metallici nel fabbricato.
  • Condizioni ambientali dannose per la salute, elevato tasso di Umidità Relativa e comfort termoigrometrico scarso, che causa muffa, funghi, acari e attività biologiche varie.
  • Eventi accidentali, allagamento, perdite da impianti.

Quali sono le regole base da rispettare per una corretta deumidificazione/asciugatura dell’involucro?

  • Evitare opere di lavaggio con idropulitrice e contaminazione con candeggina.
  • Pulire prima bene le superfici da eventuale sporco e fango residui, se la superficie non è ben esposta all’azione deumidificante, i risultati saranno scarsi e insufficienti, andremo ad asciugare il fango e non i muri.
  • Evitare una deumidificazione troppo aggressiva, potrebbe provocare danni agli strati superficiali dell’edificio e soprattutto scarsi risultati.
  • Fare molta attenzione ad evitare sovraccarichi di corrente con i macchinari utilizzati, verificare sempre le relative potenze.
  • Utilizzare macchinari con prestazioni medio/alte (almeno 50 litri ogni 24 ore) e di buona fattura, evitare macchinari a basso costo non idonei ad un suo continuativo.
  • Prediligere macchinari deumidificanti con scarico condensa esterno, ciò permette un uso continuativo del macchinario.
  • Nel caso non si abbia un’alimentazione elettrica sufficiente si potrà deumidificare una stanza per volta.
  • Le porte e le finestre del locale durante la deumidificazione dovranno rimanere chiuse.

Leggi anche: Condensa e muffa con i nuovi infissi: cause e precauzioni per evitarle

Schema di posizionamento dei macchinari per una corretta deumidificazione

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Fig.1_Schema di posizionamento dei macchinari per una corretta deumidificazione ©Gualtiero Piccinni

Elementi indispensabili per la deumidificazione:

  • Deumidificatore a condensazione con rendita di almeno 50 litri ogni 24 ore.
  • Ventilatori industriali a tamburo con resa min. 900 mc/h oppure ventilatori a elica con resa min. 3.000 mc/h.
  • Riscaldamento sempre acceso, puntato a 32 gradi.

Nelle prossime settimane pubblicheremo la linea guida per la sanificazione e ricostruzione degli intonaci frutto degli esiti delle sanificazioni che i tecnici patologi stanno eseguendo in diverse abitazioni anche nelle provincie limitrofe di Ravenna.

Per saperne di più
youtube.com/@patologiaedilizia880

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Foto:iStock.com/CHUYN

Redazione Tecnica

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