In dirittura d’arrivo la messa a punto del disegno di legge delega per la riforma del Testo Unico dell’Edilizia. Il 17 giugno, in occasione della nuova riunione del tavolo di lavoro sul Piano Casa, Matteo Salvini ha confermato alle organizzazioni di settore le linee guida sulle quali si sta muovendo, che prevedono nuove semplificazioni in coordinamento con le norme del decreto Salva Casa.
Operativamente, saranno rivisti i titoli edilizi in modo da rendere più coerente il sistema con le novità apportate dal Salva Casa, saranno introdotti meccanismi automatici in caso di inerzia nelle risposte da parte della P.A. e ci sarà una ulteriore semplificazione per l’attestazione dello stato legittimo. Focus anche sull’autorizzazione paesaggistica e sui poteri dei Comuni (>> ne abbiamo parlato in questo articolo). Tempi più stretti intanto anche per l’avvio il Piano Casa per il quale sono già stanziati 660 milioni di euro. In questo caso, nel rispetto della tempistica della legge di Bilancio, il decreto attuativo dovrebbe essere varato entro il 30 giugno prossimo.
>> Vorresti ricevere news come questa? Clicca qui, è gratis
Indice
Consigliamo:
Prontuario generale dell’edilizia
Il Prontuario generale dell’edilizia è un vero vademecum della complessa e articolata materia delle costruzioni edilizie. Analizza tutte le maggiori opere di edilizia residenziale e non residenziale, comprese le varie procedure necessarie alla realizzazione degli interventi, codificate da schede operative di facile consultazione. Il Prontuario è aggiornato alla legge 24 luglio 2024, n. 105, recante conversione, con modificazioni, del decreto-legge 29 maggio 2024, n. 69 “Disposizioni urgenti in materia di semplificazione edilizia e urbanistica”. Il volume è organizzato per argomenti, mediante schede operative, all’interno delle quali sono trattate tutte le indicazioni e le informazioni utili alla gestione procedurale di ciascuna attività, al fine di porre il tecni- co nella condizione di poter disporre delle migliori indicazioni necessarie a garantire la completa copertura delle problematiche che sarà chiamato ad affrontare nell’assolvi- mento del suo incarico. Le schede operative di ogni singolo intervento edilizio riportano: • Descrizione dell’intervento (dettagliata nei particolari basilari); • Scheda tecnica (titolo edilizio occorrente, vincoli e quant’altro necessario);• Legislazione di riferimento (relativa all’intervento da realizzare);• Giurisprudenza (massimata relativa alle opere di intervento);• Allegati essenziali (necessari per la richiesta, la realizzazione e il suo utilizzo).Mario Di NicolaArchitetto, ha operato negli Uffici Tecnici di Ente Locale, nei settori Edilizia e Urbanistica; ha redatto numerosi piani urbanistici e progetti di opere pubbliche. È, altresì, noto autore di molteplici pubblicazioni in materia.
Mario Di Nicola | Maggioli Editore 2024
64.60 €
I punti chiave della riforma
Per la riforma del TUE si prevede una lista specifica di interventi, che comprendono anche un maggior coordinamento tra normativa nazionale e competenze regionali. In dettaglio l’intervento preannunciato dal Ministro si articola sui seguenti punti:
- riordino degli interventi edilizi e i relativi procedimenti, tenuto conto del relativo impatto sul territorio;
- integrazione della disciplina edilizia e delle costruzioni, in coordinamento con la disciplina dei beni culturali e urbanistica;
- adeguamento del TUE al riparto di competenze tra Stato e Regioni;
- semplificazione dei procedimenti amministrativi, anche grazie alla digitalizzazione;
- certezza dei tempi di rilascio o formazione dei titoli abilitativi;
- semplificazione delle modalità di attestazione dello stato legittimo dell’immobile.
Nella riforma una sezione ad hoc per favorire gli interventi in favore della rigenerazione urbana, con semplificazioni e incentivi regolatori.
Miglior definizione degli interventi
Quanto alla riorganizzazione dei titoli abilitativi (Permesso di Costruire, CILA, SCIA), l’intervento preannunciato punta a definire in maniera più puntuale gli ambiti di applicazione di ciascuno di questi.
Nello specifico, poi, dovrebbero essere ulteriormente delimitati i confini tra gli interventi di ristrutturazione in generale (ambito SCIA) e quelli di rigenerazione urbana veri e propri (Permesso di costruire), con l’obbiettivo dichiarato di evitare ulteriori problematiche come quelle registrate e Milano con il sequestro dei cantieri, e per le quali il preannunciato decreto “Salva Milano” non ha mai visto la luce. In questo ambito l’ANCE ha apprezzato particolarmente il maggior spazio per il sostegno che la riforma intende dare in maniera operativa ai processi di rigenerazione urbana.
Più poteri ai Comuni per autorizzazioni paesaggistiche e sismiche
Apprezzamento da parte delle organizzazioni anche per la possibilità di avere una classificazione unitaria delle difformità sanabili e non sanabili a livello urbanistico, e per le possibili ulteriori procedure semplificate per beni paesaggistici.
In questi ambiti dovrebbe essere introdotta una maggiore responsabilizzazione per i Comuni, enti che dovrebbero avere anche maggiori margini di manovra relativamente a tutte le irregolarità di tipo minore. I comuni in sostanza dovrebbero classificare in maniera specifica la lista delle difformità sanabili e non sanabili, rendendo più chiaro cosa può essere rettificato senza sanzioni, in tutti i casi di interventi minori, anche in aree vincolate o sismiche.
Su modello di quanto previsto dal disegno di legge delega sull’autorizzazione paesaggistica già in discussione in parlamento, si dovrebbero quindi introdurre meccanismi automatici in caso di inerzia delle amministrazioni nel fornire risposte nei tempi stabiliti, in coordinamento con la legge sulla PA (legge 241/1990), già richiamata in merito alla messa a punto dei nuovi modelli edilizi integrati con le norme del decreto salva Casa. In queste situazioni, ossia per le pratiche non processate nei termini prestabiliti, dovrebbe scattare il via libera automatico in base al principio del silenzio-assenso.
Rafforzato il ruolo dei tecnici
In coerenza con questa impostazione la riforma dovrebbe dare ancora maggior spazio al ruolo dei tecnici. Si dovrebbe infatti ulteriormente ampliare l’ambito dell’utilizzo delle autocertificazioni e delle asseverazioni, anche a fronte della volontà dichiarata di semplificare ulteriormente le modalità per l’attestazione dello stato legittimo degli immobili.
Questo peraltro è ancora uno dei punti che fa registrare rallentamenti e perplessità nelle procedure di sanatoria, nonostante sia passato un anno dall’entrata in vigore del decreto Salva Casa e sei mesi dal rilascio delle ulteriori Linee guida del MIT.
Il Piano Casa Italia al via in tempi brevi
Dovrebbe intanto partire a giorni l’attuazione Piano Casa Italia, previsto dalla legge di Bilancio come un tentativo organico di intervenire sul disagio abitativo con fondi strutturati su base triennale. Già stanziati
660 milioni di euro totali, suddivisi in 100 milioni per i progetti pilota da attivare nel 2027–2028, e 560 milioni da assegnare per il triennio 2028–2030.
Il fondo è destinato a cofinanziare progetti di edilizia sociale innovativa, con la possibilità per le Regioni e i Comuni di avviare partnership pubblico-private. Le risorse serviranno sia alla realizzazione di nuovi alloggi sia alla riqualificazione del patrimonio esistente, privilegiando interventi di rigenerazione urbana in quartieri già urbanizzati. Il decreto attuativo delle norme è previsto entro fine giugno.
>> Se vuoi ricevere notizie come questa direttamente sul tuo smartphone iscriviti al nostro nuovo canale Telegram!
Scrivi un commento
Accedi per poter inserire un commento