Musei e depositi: cosa insegna il modello olandese per la conservazione e la progettazione integrata

Un testo che esplora l’evoluzione dei depositi museali nei Paesi Bassi e propone un confronto operativo con il contesto italiano: visione integrata, architettura, gestione e normativa al servizio delle collezioni.

Marco Agliata 10/06/25

Ancor prima dell’inaugurazione ufficiale del 5 novembre 2021, il deposito del museo Boijmans a Rotterdam veniva presentato sui giornali di tutto il mondo come primo deposito museale aperto al pubblico. La formula era nuova rispetto a quanto si era visto fino allora: un edificio che unisce disegno architettonico innovativo e un’immagine iconica a soluzioni conservative all’avanguardia, nel rispetto dell’ambiente. Chiunque può visitare quel vaso attraente dalle pareti specchiate dove si riflette il centro della città.

Una scelta diversa da quella dell’altro deposito, o meglio centro per le collezioni olandesi, il CCNL di Amersfoort, nato allo stesso tempo per volontà di un pool di musei, incluso il Rijksmuseum di Amsterdam: un edificio situato lontano dal centro, presso l’imbocco dell’autostrada e la ferrovia, nato per la conservazione delle opere, dallo stoccaggio al restauro, e per assolvere alle funzioni relative all’uso delle collezioni, dallo studio al prestito. Creato attraverso la collaborazione di cento esperti nelle diverse discipline attinenti alla conservazione, apre le sue porte a visitatori attivi del settore, e anche ad eventi.

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Due depositi eccellenti, che fanno riflettere su problemi più generali, quali la finalità della conservazione e il rapporto tra museo e deposito. Un rapporto che va definito chiaramente per soddisfare le esigenze delle varie istanze coinvolte.

Indice

Musei e depositi: cosa insegna il modello olandese per la conservazione e la progettazione integrata boijmans 1
Deposito del museo Boijmans, MVRDV Architects, Rotterdam

Il Deltaplan per la cultura

La recente creazione di depositi museali in Olanda si innesta in un processo ben più vasto di ammodernamento della conservazione, iniziato negli anni Novanta con i musei olandesi e reso possibile da un programma governativo, il Deltaplan per la cultura. Come il Deltaplan per la protezione della zona olandese del Delta contro le inondazioni, il Deltaplan per la cultura viene attivato per limitare i rischi nella gestione della conservazione e migliorarne le condizioni.

I musei, supportati economicamente, subiscono una vera metamorfosi, che riguarda non solo le collezioni e la loro conservazione, ma anche l’architettura, la situazione nel quartiere e nella città, la visione del museo, la sua missione nella società, l’apertura ai visitatori e il loro coinvolgimento.
 
Il museo diventa luogo invitante e accessibile, che, anche gratuitamente, offre spazi per incontrarsi, leggere, prendere un caffè, e attività per ogni fascia ed età del pubblico.

Musei e depositi: cosa insegna il modello olandese per la conservazione e la progettazione integrata leiden
Museo Archeologico di Leiden, hall accessibile gratuitamente, con un tempio egizio e servizi diversi, per adulti e bambini.

Progettazione integrata nei musei: la lezione olandese

La visione che emerge dallo studio viene sostanziata da interviste con architetti – MVRDV, MECANOO, Braaksma en Roos, cepezed, LEVS – e con diversi altri attori coinvolti per analizzare la metodologia utilizzata per far fronte alla complessità dell’incarico. La metamorfosi dei musei e la costruzione dei depositi hanno in comune una modalità di lavoro: la definizione prioritaria di una visione integrata degli spazi e di tutte le funzioni e il lavoro in team che consente l’interazione di specialisti sulla base di obiettivi specifici legati al rapporto tra il contenitore e il contenuto.

L’ebook vuole offrire materiale per una riflessione sulle modalità operative a chi opera nell’ambito della conservazione e management delle collezioni. All’analisi dei casi olandesi, segue una parte in cui vengono analizzate le procedure della normativa italiana utilizzabili nella fase della progettazione degli interventi.  Si costruiscono così dei processi che raccolgono gli elementi caratterizzanti delle esperienze olandesi.

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Deposito nel Museo o Museo nel Deposito?

Ripensare musei e depositi: strategie per una gestione sostenibile Deposito nel Museo o Museo nel Deposito? propone un’analisi approfondita delle trasformazioni museali nei Paesi Bassi, ponendo particolare attenzione agli aspetti della progettazione architettonica, sostenibilità, gestione delle collezioni e coinvolgimento sociale.Attraverso esempi significativi – come il Depot Boijmans Van Beuningen e il Collectie Centrum Nederland (CC NL) – Silvia Naldini e Marco Agliata individuano metodologie operative, criteri di qualità progettuale e percorsi per la partecipazione degli stakeholder, con l’obiettivo di offrire riferimenti applicabili anche al contesto italiano.Il volume dedica ampio spazio all’analisi delle procedure normative italiane più recenti, proponendo strumenti concreti per la programmazione e la realizzazione di interventi di qualità su musei e depositi.Un’opera rivolta a direttori di musei, conservatori, architetti, funzionari e studiosi interessati a promuovere una gestione innovativa e responsabile del patrimonio culturale. Silvia Naldini, si occupa di Conservazione del Patrimonio Culturale presso la Delft University of Technology (Netherlands), Faculty of Architecture and the Built Environment – nella sezione ‘Heritage and Architecture’. Il suo expertise comprende materiali e tecniche costruttive storici e la loro conservazione in pratica, ma anche studi a questa legati su strutture complesse per gestione e sostenibilità, quali musei e depositi. Anche in questo campo, il lavoro di ricerca ha unito all’aspetto teorico un contributo proattivo e pratico. È autrice di numerose pubblicazioni scientifiche.   Marco Agliata, architetto, libero professionista, impegnato nell’ambito degli appalti, della programmazione, esecuzione e monitoraggio di opere pubbliche e private sia nei settori ordinari che dei beni culturali, esperto di problematiche di sostenibilità ambientale, energetiche e della sicurezza. Svolge attività di consulenza e formazione per Enti pubblici e privati sulla programmazione e utilizzo delle risorse nazionali e comunitarie, progettazione, procedure di gara, direzione lavori, attuazione, gestione, manutenzione e monitoraggio delle opere oltre alla realizzazione di interventi per la difesa del suolo, valorizzazione territoriale e sostenibilità ambientale. È autore di numerosi volumi in materia di opere pubbliche, appalti e problematiche ambientali.

 

Silvia Naldini, Marco Agliata | Maggioli Editore 2025

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Marco Agliata

Architetto, libero professionista, impegnato nel settore della programmazione, esecuzione e monitoraggio di opere pubbliche e private, esperto di problematiche ambientali, energetiche e della sicurezza. Svolge attività di consulenza per Enti pubblici e privati sulla programmazio…Continua a leggere

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