Piero Farabollini, consigliere nazionale del Consiglio nazionale dei Geologi, snocciola numeri impressionanti: oltre 800 milioni di euro di danni in 4 anni per le alluvioni, 98 km di coste cementificate sui 180 complessivi.
Insomma, le Marche, come la Liguria, presenta il conto di anni di politiche ambientali e di tutela territoriale che definire blande sarebbe un gentile eufemismo.
“Tali problematiche non possono essere legate solo al cambiamento climatico in atto”, rincara la dose Farabollini. “In Italia si è costruito abusivamente e legalmente (non fa differenza ai fini del rischio) creando rischi dove prima non c’erano con incoscienza totale, restringendo alvei di fiumi e torrenti, aumentandone così le portate e le velocità, modificando le dinamiche fluviali”.
I Geologi continuano a sollevare il problema della tutela del territorio contro i rischi di dissesto idrogeologico, come ha recentemente fatto anche il presidente dell’Ordine della Liguria, Carlo Malgarotto, intervistato in esclusiva da Ediltecnico.
La Road Map per prevenire il dissesto del territorio
Andrea Pignocchi, numero uno dei Geologi delle Marche, presenta oggi La Road Map dei Geologi un documento con slides , dati, dettagli e particolari sullo stato del territorio : dai siti archeologici ai centri storici, dagli ospedali alle scuole, dai terremoti alle alluvioni.
Non si tratta solo di un documento di denuncia. Il documento redatto dai Geologi delle Marche si pone l’obiettivo di fornire indicazioni e proposte tecniche e operative per la riduzione del rischio idrogeologico.
Le Marche: un territorio da salvare
Nelle Marche sono state censite 42.522 frane e si stima che il 19% del territorio, circa 1.600 chilometri quadrati (Kmq), sia a rischio idrogeologico (censite 42.522 frane), 190 kmq a rischio esondazioni, 6 kmq a rischio valanghe con il risultato che il 99% dei Comuni marchigiani è interessato da dissesti.
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