Inquinamento, ammissioni ed omissioni cinesi

Qualche giorno fa il Ministero dell’Ambiente cinese ha ammesso che i “villaggi del cancro” esistono e sono molti di più (circa 400) di quelli individuati dagli ambientalisti (circa 100).
È stata espressa la volontà di proteggere e controllare i rischi derivanti da sostanze chimiche che generano inquinamento dell’aria e delle acque e quindi sono causa di crisi ambientali ed aumento della possibilità di ammalarsi di cancro.

Per la Cina, da sempre considerato come un Paese affascinante e misterioso, dove molte informazioni vengono accuratamente mantenute all’interno di confini ben più piccoli di quelli geografici, questa sorta di ammissione di colpa e di volontà di migliorare fa onore (o semplicemente la riporta ad uno standard di dovere morale condivisibile).
Tuttavia potrebbe anche trattarsi di uno stratagemma per mescolare le carte. Se da una parte l’inquinamento atmosferico è difficile da nascondere (lo smog sovrasta Pechino e altre città, avvolte perennemente in una foschia surreale), è anche vero che l’inquinamento dei suoli e delle falde acquifere è valutabile solo mediante analisi accurate, non eseguibili da chiunque.

Il boom economico del Paese è stato accompagnato da un triste rovescio della medaglia: l’incremento annuo delle vittime di neoplasie. E la domanda sorge spontanea: era possibile evitarlo? E soprattutto, le aziende (straniere e non) operanti nel territorio cinese oltre alla manodopera a basso costo hanno usufruito anche dello scarso controllo ed applicazione delle politiche ambientali (ammesso che ve ne siano concretamente) o hanno esportato i modelli di operatività imposti in Europa/America (ad esempio)? (non so se voglio conoscere la risposta).

L’unica certezza è che oggi sono 2,7 milioni i cinesi che muoiono annualmente per tumore (per comprendere meglio, Milano ha circa 1.350.000 abitanti).
Il Ministero dell’Ambiente ha condotto un’ampia ricerca a partire dal 2006, ma i risultati sono: segreti di stato!

L’avvocato Dong Zhengwei si dice preoccupato: «Considerando che il ministero dell’ambiente ha fornito informazioni in tempo reale sull’inquinamento atmosferico, mentre quello del suolo è considerato un segreto di stato, dobbiamo pensare che il terreno sia contaminato molto di più dell’aria?».

E la terra che solitamente genera e permette la vita, qui uccide: la popolazione beve acqua e si nutre dei prodotti agricoli che crescono su terreni inquinati.
Questi non sono motivi di interesse pubblico idonei a by-passare un “segreto di stato”?
Un segreto di stato che si legge sui necrologi!

Fonti:
La Stampa- Cina: Inquinamento, individuati oltre 400 “villaggi del cancro” – 25/2/2013
La Stampa – Cina, segreto di stato sull’inquinamento – 26/2/2013
TGCOM24 – Cina, segreto di Stato su dati inquinamento – 26/2/2013

Roberta Lazzari

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