Gruppi di autoconsumo, incentivi e contributo PNRR: perché oggi conviene più che mai

Dalle regole per costituire un Gruppo ai requisiti tecnici, dalle clausole contrattuali agli incentivi GSE e al contributo PNRR fino al 40%: una guida completa per sfruttare al meglio l’autoconsumo condiviso nei Comuni fino a 50.000 abitanti, con esempi pratici di calcolo dei benefici.

Lisa De Simone 27/08/25

Non solo CER: i Gruppi di autoconsumo oggi sono più vantaggiosi che mai dato che possono accedere al contributo PNNR a fondo perduto per realizzare l’impianto, nei Comuni fino a 50.000 abitanti. E in più, per le persone fisiche, il contributo è ora interamente cumulabile con la Tariffa incentivante riconosciuta dal GSE per un periodo di 20 anni.

Per chiedere il contributo c’è tempo fino al 30 novembre prossimo. Ecco tutto quello che c’è da sapere.

>> Vorresti ricevere articoli come questo? Clicca qui, è gratis

Indice

Suggeriamo:

FORMATO CARTACEO

Il sole in casa: risparmia soldi con il fotovoltaico domestico

Non importa che tu sia già a conoscenza di questa tecnologia o che, invece, non abbia idea di cosa sia un impianto fotovoltaico. Con questo libro inizieremo dalle basi per arrivare a comprendere cosa scegliere e perché, come tenere attivo, manutenere e migliorare (revamping e repowering), nei lunghi anni a venire, il tuo impianto fotovoltaico domestico, facendoti risparmiare sulla bolletta energetica.I recenti cambiamenti nel mercato dell’energia hanno fatto crescere notevolmente la sensibilità sugli aspetti energetici e sulle soluzioni che ognuno di noi può adottare per difendersi dal “mercato” ed avere, al contempo, maggiore libertà di vivere la propria casa: una di queste soluzioni, è, indubbiamente, l’acquisto di un impianto fotovoltaico.Come districarsi tra le varie tecnologie, tra gli annunci pubblicitari, i falsi miti, le innovazioni e le statistiche, gli accessori, l’accumulo di energia in batterie, insomma, come scegliere consapevolmente il nostro impianto fotovoltaico? Questo libro fornisce una risposta a tutte queste domande e a molte altre. L’indice è molto dettagliato per permettere di trovare facilmente l’argomento che si cerca. Per chi lo necessita, è possibile saltare al punto desiderato e anticiparlo nella lettura rispetto al resto della trattazione. Infatti, ogni capitolo è pensato in modo da abbracciare il mondo che lo riguarda, rendendolo quasi un libro nel libro. L’Autore ha trattato tutti gli aspetti degni di nota, non solo nel preacquisto, ma anche nel post-acquisto, mantenendo sempre la lettura veloce, immediata e non troppo tecnica, quindi fruibile e discorsiva, ma comunque esauriente e rigorosa.Enrico De RonziIngegnere che dal 2007 si occupa di impianti fotovoltaici, nasce come progettista dipendente, poi ha avuto una fase da imprenditore nel fotovoltaico chiavi in mano e da libero professionista. Per la lunga esperienza nel campo del fotovoltaico residenziale, maturata in quasi tutti gli aspetti che caratterizzano questa tipologia di impianti, al momento si dedica al ruolo di trouble solver (gestisce e risolve problematiche di complessità elevata) presso un’azienda di rilevanza ed operatività a livello nazionale.

 

Enrico De Ronzi | Maggioli Editore 2024

Incentivi e contributo

Gli incentivi per l’autoconsumo sono riconosciuti per gli impianti con una potenza massima di un 1 MW. Sono ammessi esclusivamente impianti di nuova costruzione o potenziamenti di impianti esistenti. È possibile inserire anche batterie di accumulo.

Gli incentivi, infatti, non premiano l’energia prodotta ma quella autoconsumata: in sostanza l’energia prodotta viene considerata condivisa “virtualmente” attraverso la rete esistente tra tutti i membri del Gruppo. Più i consumi sono sincronizzati con la produzione solare, maggiori sono i benefici in termini di importo riconosciuto dal GSE tramite la Tariffa incentivante.

Solo il proprietario dell’impianto ha invece diritto a richiedere il contributo PNNR del 40% per la sua realizzazione. Obbligatorio il completamento dell’impianto entro il 30 giugno 2026 e l’entrata in esercizio al più tardi entro il 31 dicembre 2027. Il Gruppo deve essere costituito per poter presentare la domanda, e contemporaneamente vanno richiesti anche gli incentivi per l’autoconsumo.

Tutti sotto lo stesso tetto

 A norma di legge per creare un Gruppo sono necessari:

  • Almeno due soggetti distinti in qualità di clienti finali e/o produttori che si trovano nello stesso edificio;
  • Almeno due punti di connessione collegati rispettivamente a un’utenza di consumo e a un impianto di produzione.

Rientrano nella definizione di edificio: villette, condomini e supercondomini. Gli impianti possono essere collocati sia presso l’edificio o le sue pertinenze sia in altri siti nella piena disponibilità di uno dei partecipanti al Gruppo.

La partecipazione al Gruppo è aperta a:

  • persone fisiche;
  • imprese private, purché il codice ATECO prevalente sia diverso da: 35.1, 35.11.00, 35.12.00, 35.15.00 (settore energia elettrica);
  • il condominio.

Non occorre essere allacciati all’impianto né avere tutti lo stesso fornitore di energia. La Tariffa incentivante viene infatti calcolata dal GSE sulla base dei dati comunicati dai singoli fornitori di energia.

Le clausole obbligatorie

Per costituire un Gruppo occorre stipulare un apposito Contratto. Basta una semplice scrittura privata o la delibera assembleare per i Gruppi condominiali. Obbligatorio però indicare:

  • Mantenimento dei diritti individuali: ogni partecipante conserva il diritto di scegliere il fornitore di energia e/o mantenere il contratto esistente;
  • Diritto di recesso: è garantita la possibilità di uscire dal Gruppo in qualsiasi momento. Possono essere previsti corrispettivi per la compartecipazione agli investimenti sostenuti, purché risultino ragionevoli e non costituiscano un ostacolo al recesso;
  • Destinazione della tariffa premio eccedentaria: l’eventuale importo della tariffa premio che eccede il valore soglia previsto dal GSE deve essere destinato esclusivamente alle persone fisiche.

Ogni Gruppo deve designare anche un Referente, che sarà responsabile della gestione tecnica e amministrativa della richiesta e della gestione degli incentivi.

Quanto paga il GSE

Per l’energia condivisa viene riconosciuta una Tariffa premio per 20 anni. La Tariffa incentivante è strutturata sulla base della raglia dell’impianto e della componente variabile che si attiva quando il prezzo zonale dell’energia scende sotto i 180 €/Mwh. In ogni caso la Tariffa complessiva non può superare:

  • 120 €/MWh per impianti fino a 200 kW;
  • 110 €/MWh per impianti tra 200 e 600 kW;
  • 100 €/MWh per impianti tra 600 kW e 1 MW.

Parallelamente alla Tariffa incentivante, le configurazioni di autoconsumo ricevono un contributo per la valorizzazione dell’energia riconosciuto da ARERA, attualmente pari a  circa 8 €/Mwh e aggiornato annualmente in base all’evoluzione dei costi di sistema e delle tariffe di rete.

Così ad esempio, oggi, per un Gruppo di autoconsumatori con un impianto fotovoltaico da 20 kW che condivide 15.000 kWh all’anno, i benefici economici possono superare i 2.000-3.000 euro, considerando:

  • Contributo di valorizzazione: circa 600-900 euro;
  • Tariffa incentivante: circa 1.200-1.800 euro.

Il proprietario dell’impianto ha inoltre diritto ad incassare i proventi derivanti dalla vendita di energia in eccesso rispetto a quella consumata dal Gruppo, tramite il sistema del Ritiro dedicato.

Aspetti fiscali

Per le persone fisiche la Tariffa incentivante e il contributo ARERA sono esenti da imposte. Invece il corrispettivo per la vendita dell’energia prodotta in eccesso rispetto al fabbisogno costituisce reddito diverso ai sensi dell’articolo 67, comma 1, lettera i) del TUIR, in quanto “reddito derivante da attività commerciali non esercitate abitualmente”, e deve essere dichiarato ai fini fiscali.

La domanda

La richiesta di accesso agli incentivi deve essere presentata dal Referente (sul sito del GSE), corredata da:

  • Copia del contratto di diritto privato sottoscritto da tutti i partecipanti;
  • Documenti di identità del Referente e autocertificazioni dei partecipanti;
  • Dati tecnici degli impianti di produzione;
  • Codici identificativi dei punti di connessione (POD);
  • Preventivi di connessione accettati per i nuovi impianti.

Il GSE ha 60 giorni lavorativi per completare l’istruttoria della domanda. Una volta approvata, il servizio decorre dal primo giorno del mese successivo alla comunicazione di accettazione.

Controlli e verifiche

Il GSE effettua controlli periodici per verificare il mantenimento dei requisiti. I controlli possono essere:

  • Documentali: verifica della corrispondenza tra quanto dichiarato e la realtà;
  • Fisici: sopralluoghi presso gli impianti per verifiche tecniche;
  • Amministrativi: controllo della regolarità dei contratti e delle procedure.

La mancanza dei requisiti può comportare la decadenza totale o parziale degli incentivi, con obbligo di restituzione delle somme indebitamente percepite.

Test preliminare

Prima di investire nella realizzazione degli impianti è possibile anche fare una simulazione sul sito del GSE (>> a questo link). Si può anche richiedere una verifica preliminare di ammissibilità (a pagamento) al GSE. Questo servizio, introdotto per ridurre i rischi di investimento, permette di ottenere conferma dell’ammissibilità della configurazione proposta prima di sostenere i costi di realizzazione.

>> Se vuoi ricevere notizie come questa direttamente sul tuo smartphone iscriviti al nostro nuovo canale Telegram!

Iscriviti alla newsletter Gruppi di autoconsumo, incentivi e contributo PNRR: perché oggi conviene più che mai aoqzlwlnnk1v21gh
Iscrizione completata

Grazie per esserti iscritto alla newsletter.

Seguici sui social


Lisa De Simone

Esperta in materia legislativa, si occupa di disposizioni normative e di giurisprudenza di interesse per il cittadino. Collabora da anni con Maggioli Editore, curando alcune rubriche on line di informazione quotidiana con particolare attenzione alle sentenze della Corte di Cassaz…Continua a leggere

Scrivi un commento

Accedi per poter inserire un commento