La Commissione europea ha formalizzato la proposta per introdurre dei dazi provvisori sui pannelli solari importati dalla Cina e ha chiesto a un apposito comitato dei 27 paesi membri dell’Ue di pronunciarsi in maniera definitiva in favore o meno della proposta.
La decisione definitiva dovrà essere presa entro il prossimo 5 giugno con la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale dell’Ue.
I dazi provvisori andranno da un minimo del 35% ad un massimo del 67%, con una media del 47% – fanno sapere da Bruxelles – e dovrebbe interessare circa un centinaio di imprese. E’ in corso nel frattempo un’inchiesta anti-dumping condotta da Bruxelles, che si concluderà a inizio dicembre, al termine della quale l’Ue potrà decidere se confermare le misure per 5 anni.
Ricordiamo che ormai da mesi l’Europa sta facendo i conti con la concorrenza dei pannelli solari “made in China” prodotti a basso costo (45% in meno rispetto a quelli prodotti in Europa), che controllano ormai l’80% del mercato europeo con una produzione che è quadruplicata ne giro di pochi anni (leggi anche “Quando è il sole a fare concorrenza” della blogger Lucia Navone).
Le aziende made in Ue del settore fotovoltaico costituiscono circa il 50% del mercato mondiale, in particolare quelle italiane e tedesche che fino a poco tempo fa erano in competizione sul mercato, si trovano ora ad avere diverse difficoltà e l’introduzione dei dazi sui prodotti cinesi potrebbe far tirare loro un sospiro di sollievo.
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