Il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, attraverso il Dipartimento per le opere pubbliche e le politiche abitative, Direzione generale per l’edilizia statale, le politiche abitative, la riqualificazione urbana e gli interventi speciali, ha comunicato che i Comuni potranno presentare domanda per accedere al Fondo per la demolizione delle opere abusive, previsto dalla legge n. 205/2017, art. 1, comma 26 (Fondo demolizioni), dal 16 settembre al 16 ottobre 2024.
Le domande devono essere presentate secondo le disposizioni del decreto interministeriale n. 254 del 23 giugno 2020, che stabilisce i criteri per l’uso e la distribuzione del Fondo demolizioni, nonché le modalità per la realizzazione degli interventi e il trasferimento dei fondi.
>> Ti interessano articoli come questo? Clicca qui per riceverli direttamente
Indice
- Fondo demolizione opere abusive, come presentare la domanda
- Fondo demolizione opere abusive, oggetto del contributo
- Fondo demolizione opere abusive, interventi non ammessi
- Fondo demolizione opere abusive, tempi di realizzazione degli interventi ammessi
- Fondo demolizione opere abusive, monitoraggio degli interventi
Suggeriamo:
Decreto Salva Casa: commento, guida e riflessioni tecnico-giuridiche
Questo eBook è un manuale pratico di rapida consultazione e approfondimento sulle verifiche da effettuarsi nelle fasi preliminari progettuali di interventi edilizi su edifici esistenti: procedure edilizie, verifica della conformità, analisi vincolistiche, pianificazione delle complessità, individuazione delle criticità. Il presente testo, di commento e approfondimento del decreto n. 69/2024 (c.d. Decreto Salva Casa) convertito dalla legge n. 105/2024, è scritto a quattro mani da Andrea di Leo, avvocato esperto di diritto amministrativo, con particolare riguardo all’ambito urbanistico-edilizio ma non solo, e da Marco Campagna, tecnico appassionato della teoria ma anche e soprattutto della pratica delle procedure amministrative: insieme, sviluppano il presente testo che vuole dare al lettore una visione del decreto che sia più ampia possibile, sia per quanto attiene l’ambito più strettamente pratico, ma senza dimenticare che, in Italia, ogni istanza edilizia, anche quella che può apparire più semplice, è in verità sovrastata da un grande insieme di norme che vegliano sui più disparati ambiti. Marco CampagnaArchitetto libero professionista. Nel corso degli anni ha avuto modo di approfondire i temi dell’urbanistica applicata agli interventi edilizi, sia svolgendo pratiche in prima persona, sia operando come consulente o come perito, sia per conto di privati che per società, eseguendo parallelamente progettazioni e direzioni lavori per diversi interventi di recupero e di valorizzazione immobiliare. È attualmente componente della Commissione Urbanistica dell’Ordine degli Ingegneri di Roma, formatore e docente in svariati corsi di aggiornamento e approfondimento professionale presso il medesimo Ordine e presso altre realtà. Andrea Di LeoAvvocato, opera nel diritto amministrativo, con particolare riferimento ai settori dell’urbanistica e dell’edilizia, anche in relazione ai profili vincolistici. Si occupa, inoltre, dei profili regolatori ed amministrativi relativi a ricettività, commercio e somministrazione, di appalti pubblici nonché dei profili amministrativi e regolatori dei settori innovativi (startup, sharing economy, mobilità e trasporti). Svolge attività di docenza (nell’ambito di Master Universitari) e formazione. È Membro della Società Italiana degli Avvocati Amministrativisti e Co-founder di Legal Team.
Marco Campagna, Andrea Di Leo | Maggioli Editore 2024
16.07 €
Fondo demolizione opere abusive, come presentare la domanda
I Comuni interessati potranno compilare il modulo online – disponibile sul sito fondodemolizioni.mit.gov.it – a partire dalle ore 12:00 del 16 settembre 2024 fino alle ore 12:00 del 16 ottobre 2024. In caso di fondi insufficienti, sarà considerato l’ordine cronologico di presentazione delle domande.
Fondo demolizione opere abusive, oggetto del contributo
I contributi del Fondo demolizione opere abusive sono destinati a interventi non ancora eseguiti e identificati con un codice CUP.
Essi coprono il 50% del costo delle operazioni di rimozione o demolizione di opere o immobili costruiti senza permesso o in totale difformità, secondo l’art. 31 del DPR 6 giugno 2001, n. 380, per i quali è stato emesso un ordine di rimozione o demolizione non eseguito nei termini stabiliti. Sono comprese le spese tecniche e amministrative, oltre a quelle per la rimozione, trasferimento e smaltimento dei rifiuti derivanti dalle demolizioni.
Fondo demolizione opere abusive, interventi non ammessi
Non sono ammesse domande per interventi già finanziati dai decreti del Ministro per le infrastrutture e i trasporti riguardanti demolizioni abusive, né per interventi presentati in precedenti campagne e non ammessi, o per i quali il Comune abbia richiesto successivamente revoca o rinuncia.
Inoltre, non sono ammissibili interventi già completamente finanziati da altri programmi o fondi, né quelli su immobili soggetti a giudizio pendente con sospensione del provvedimento di demolizione o rimozione.
Fondo demolizione opere abusive, tempi di realizzazione degli interventi ammessi
Secondo il decreto interministeriale n. 254/2020, art. 3, commi 6 e 7, i Comuni devono affidare i lavori e stipulare il contratto con l’impresa entro 12 mesi dall’assegnazione del contributo e concludere gli interventi entro 24 mesi dalla stessa data, pena la revoca del contributo.
I Comuni possono richiedere una proroga di massimo 24 mesi alla Direzione generale del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, motivando la richiesta in base alle caratteristiche tecniche dell’opera da demolire. I termini decorrono dalla pubblicazione del decreto ministeriale di assegnazione fondi nella Gazzetta Ufficiale.
Fondo demolizione opere abusive, monitoraggio degli interventi
In attesa dell’attivazione della Banca dati nazionale sull’abusivismo edilizio, il monitoraggio degli interventi è effettuato tramite il Monitoraggio delle opere pubbliche (MOP), parte della Banca dati delle amministrazioni pubbliche (BDAP), ai sensi del decreto legislativo n. 229/2011. Questo monitoraggio sarà soggetto a controlli a campione, come previsto dall’art. 8 del decreto interministeriale n. 254/2020.
Scrivi un commento
Accedi per poter inserire un commento