Una “road map” attraverso la quale si intravede, presso un nitido orizzonte potenziale, la possibilità di un futuro prossimo in cui il sole diventerà la fonte primaria di elettricità nel pianeta. Lo prevede l’International Energy Agency (IEA), attraverso quella che non si configura come una previsione bensì come una stima che unisce progressi tecnologici attesi e azioni politiche necessarie per giungere a tale concretizzazione.
Energia solare: prospettiva 2050
L’orizzonte temporale è quello rappresentato dall’anno 2050: per questa data il sole potrebbe giungere ad essere fonte primaria sul globo. L’IEA stima che per quell’anno il fotovoltaico potrà generare fino al 16% dell’energia elettrica mondiale, mentre dagli impianti solari termodinamici potrà arrivare un ulteriore 11%, fino a giungere alla quota complessiva del 25% del totale di provenienza solare.
Combustibili fossili superati
Le due tecnologie combinate saranno in grado di fornire più energia dei combustibili fossili, dell’eolico, dell’idroelettrico e del nucleare, contribuendo a una riduzione delle emissioni pari a 6 miliardi di tonnellate di anidride carbonica all’anno.
Cina e Usa, le locomotive
A parere degli esperti del settore, le forze trainanti di questo fenomeno saranno la Cina e gli Usa, mentre le centrali solari termoelettriche rappresenteranno una grande opportunità nei paesi con elevata quantità di ore di sole giornaliere e con cieli tersi (come ad esempio India, Medio Oriente, Africa e Stati Uniti stessi).
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