Ecolamp è un Consorzio senza scopo di lucro che si occupa della raccolta, del trattamento e del riciclo delle sorgenti luminose a basso consumo esauste le quali, una volta isolato il mercurio, sono riciclabili al 95%. Da esse è infatti possibile recuperare vetro, metallo e plastica.
Fondato nel 2004 dalle principali aziende italiane e internazionali del settore illuminotecnico, il Consorzio fornisce in Italia il servizio per la gestione di tutte le fasi (ritiro, trasporto, recupero, trattamento) di smaltimento delle apparecchiature di illuminazione a fine vita, nel rispetto della normativa vigente e in una logica di ottimizzazione dei costi e di tutela dell’ambiente.
Dal 2008 è infatti pienamente attivo il sistema di gestione dei RAEE (Rifiuti di apparecchi elettrici ed elettronici) introdotto in Italia dal Decreto Legislativo 151/2005, che recepisce le direttive dell’Unione Europea 2002/95, 2002/96 e 2003/108 finalizzate a prevenire la produzione di RAEE e a promuovere il reimpiego, il riciclaggio e le altre forme di recupero di questo genere di rifiuti.
Tra i RAEE la normativa include le apparecchiature di illuminazione di cui si occupa Ecolamp, ovvero: le sorgenti luminose (le lampade a risparmio energetico, classificate con R5), i tubi fluorescenti, le lampade fluorescenti, le lampade a scarica ad alta intensità, le lampade a LED e infine gli apparecchi di illuminazione (del raggruppamento RAEE R4).
Le sorgenti luminose presentano caratteristiche diverse rispetto agli altri RAEE: sono per l’85% costituite da vetro, materiale molto fragile che richiede attenzione per le fasi di stoccaggio e trasporto, per il 5,5% da metalli, per l’1,5% da plastica. Dal trattamento si isola inoltre un 8% di polveri contenenti mercurio.
Il metodo Ecolamp
Il Consorzio si avvale dei numerosi centri di raccolta comunali che sul territorio nazionale sono a disposizione dei consumatori. I rifiuti raccolti vengono portati successivamente a impianti di trattamento specializzati e certificati. Naturalmente, i contenitori dei rifiuti – appositamente realizzati per la gestione in sicurezza di questa tipologia di prodotti – sono tracciabili per tutta la durata del viaggio.
Per consumatori e professionisti è fondamentale sapere come funziona la prima fase: la raccolta.
– Il consumatore può portare la lampadina esausta al negoziante in occasione dell’acquisto di una nuova (è l’obbligo, imposto dalla legge ai distributori, dell’uno contro uno). In alternativa, le lampade esauste possono essere portate presso i centri di raccolta, le isole ecologiche della propria città (tutte le informazioni le trovate su ecolamp.it oppure nell’App Ecolamp per Android e Apple).
– Per i professionisti ci sono servizi ad hoc: Extralamp (ritiro gratuito per lo smaltimento di più di 100 kg), Collection Point e Grandi Centri (centri di raccolta per qualsiasi quantitativo) e infine Ecopoint (fornitura gratuita dei contenitori appositi ai grossisti iscritti alla Federazione FME).
La mission Ecolamp
L’idea da cui è partito Ecolamp per svolgere questo compito è una vera missione: la salvaguardia dell’ambiente e il raggiungimento dei target massimi di raccolta. Fino a non molto tempo fa, le persone comuni conoscevano il mercurio solo perché era nella punta dei vecchi termometri. Quando eravamo piccoli, ci hanno insegnato a prestare molta attenzione e a non rompere il termometro “perché il mercurio era pericoloso”. E in effetti, il mercurio è davvero pericoloso per l’uomo, se inalato o assunto attraverso i cibi a causa della dispersione di questa sostanza nell’ambiente! Il mercurio non va quindi assolutamente smaltito nei rifiuti indifferenziati e le lampade a basso consumo, a maggior ragione, vanno tenute da parte e buttate negli appositi contenitori.
Progetti di sensibilizzazione
Non a caso, l’educazione alla salvaguardia dell’ambiente è uno dei temi più importanti per Ecolamp. Tra le iniziative più recenti, da segnalare Happylamp – avviata nel 2012 nei parchi di divertimento e nei musei italiani – e la sponsorizzazione del Carnevale di Venezia, cui Ecolamp partecipa dal 2010.
L’iniziativa più “sperimentale” è invece Nuova Luce al Recupero (attiva a Milano e presto in altre città): un furgoncino a cadenza mensile viene attrezzato per raccogliere le lampade a basso consumo esauste presso alcuni punti strategici della città e un addetto Amsa è pronto a dare tutte le informazioni a chi è interessato. Altra campagna dal forte impatto educativo è Illumina il Riciclo (marzo 2013), ideata insieme a Legambiente per sensibilizzare i consumatori sul funzionamento della raccolta differenziata dei RAEE ma non solo.
Ecolamp è social
Ecolamp è presente sui principali social network: potete seguire il Consorzio su Facebook, Twitter (@Ecolamp_it) e YouTube, oltre che sul sito Ecolamp.it, sempre aggiornato e ricco di informazioni.
Il Consorzio punta infatti alla diffusione del progetto su larga scala, sensibilizzando anche le tantissime persone che utilizzano internet come fonte di informazione, oltre ai bambini nelle scuole e alle persone raggiunte attraverso le Amministrazioni Pubbliche che, insieme a Ecolamp, organizzano le iniziative sul territorio.
Ecolamp ha intrapreso diverse strade per “diffondere il verbo del riciclo”, alcune più tradizionali, altre più al passo coi tempi. Ma lo scopo è sempre lo stesso: riciclare bene.
a cura di Giacomo Sacchetti
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