Dissesto idrogeologico, i 30 mln della Legge di Stabilità sono pochi

Fra le priorità proposte dalla Commissione Ambiente per modificare la Legge di Stabilità ci sono l’aumento degli investimenti contro il dissesto idrogeologico e l’allentamento del Patto di Stabilità interno per gli Enti Locali in modo che possano investire in interventi di prevenzione e manutenzione del territorio, di contrasto al dissesto idrogeologico e di messa in sicurezza degli edifici a partire da scuole e ospedali, come già chiesto dalla risoluzione approvata dalla stessa Commissione in ottobre.

Lo ricorda il presidente della Commissione Ambiente Territorio e Lavori Pubblici della Camera, Ermete Realacci.

La Legge di Stabilità 2014 è stata approvata dal Senato e ora è all’esame della Camera.

Gli investimenti contro il dissesto idrogeologico sono attualmente fermi a 30 milioni di euro per il 2014 (sono pochi: è la cifra che il Governo ha ritenuto opportuno destinare prima delle frane e delle alluvioni dell’ultimo mese, segno di scarso senso della realtà, in effetti, visto che il problema c’è sempre stato…). I fatti della Sardegna hanno solo ricordato quanto sia fragile il territorio della Penisola e, quindi, quanto sia importante investire in prevenzione. Per due motivi principali: evitare altre vittime innocenti, spendere meglio e meno.

E solo ieri sul sito dei Comuni italiani, Comuni.it, è uscito un articolo in cui si analizzano i dati del rischio frane elaborati dal Centro Documentazione e Studi Anci-Ifel che evidenzia come 10 grandi città su 12 siano in zone a rischio frana molto elevato.

Detrazione 65%
A questo punto Realacci tocca un altro tasto: la detrazione 65% per gli interventi di efficienza energetica sugli edifici. E dichiara: “Prioritaria anche per la VIII Commissione Ambiente la stabilizzazione dell’eco-bonus, la sua estensione nel campo della prevenzione antisismica e della sostituzione delle coperture di amianto e dell’edilizia sociale, come del resto chiesto dalle Commissioni Ambiente e Finanze con una risoluzione, la n. 7-00090, approvata all’unanimità. Gli incentivi fiscali per le ristrutturazioni e l’efficienza energetica in edilizia rappresentano anche una formidabile misura anticiclica per rilanciare nel segno della qualità un settore importante come l’edilizia, che ha pesante risentito della crisi. Nel 2013 hanno infatti generato investimenti per 19 miliardi di euro, qualificando il sistema imprenditoriale del settore, riducendo i consumi energetici, l’inquinamento e le bollette delle famiglie e garantendo 189.088 posti di lavoro diretti e 283.638 occupati considerando anche l’indotto”.

Anche in questo caso, vedremo cosa, di questi buoni propositi, si concretizzerà. Rimane fermo il fatto che il problema del dissesto idrogeologico in Italia è sempre un problema, non solo adesso, dopo le frane: tra un anno sarà ancora così sentito?

Redazione Tecnica

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