Le stime sono state rese pubbliche nel corso di un di un convegno sulla riduzione del rischio idrogeologico svoltosi presso la Sala Polifunzionale della Presidenza del Consiglio dei Ministri.
Nella scorsa estate il team di lavoro coordinato da De Angelis è riuscito a portare a termine il primo monitoraggio completo (specificato su base regionale) delle iniziative anti-dissesto intraprese nello Stivale. Per approfondire il tema leggi l’articolo Dissesto idrogeologico: le rilevazioni del team di lavoro governativo.
La lista delle opere contro il dissesto era stata richiesta alle Regioni, alle autorità di bacino e alla Protezione civile. Delle 7mila opere conteggiate complessivamente, tuttavia, solo il 10% possono andare a gara grazie alle risorse (il miliardo di euro sopra menzionato) che il Governo metterà a disposizione. Il restante 90% di opere necessità di progettazione “tout court”. Ma da qualche parte è necessario iniziare, quindi ben vengano le dichiarazioni ufficiali sulle opere già cantierabili.
Erasmo De Angelis ha affermato: “Tutta questa cifra (1 miliardo, ndr) la finanziamo nel 2015, nella norma del collegato ambientale alla Legge di Stabilità 2014. Ci saranno opere per esempio che riguardano Genova, l’Arno, il Seveso, il Sarno. Insomma, le risorse il Governo le ha trovate”.
Leggi anche l’articolo Dissesto idrogeologico in Italia vuol dire pochi cantieri e poca voglia.
Presente al convegno era anche il ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti il quale è intervenuto sull’argomento: “Abbiamo semplificato e sbloccato la lotta al dissesto con 1 miliardo di euro già operativo per le opere. Quella della lotta al dissesto è una priorità assoluta. Abbiamo semplificato il sistema affidando ai presidenti di Regione il ruolo di commissari straordinari: si tratta di una semplificazione che dovrebbe sveltire l’apertura dei cantieri – ha proseguito Galletti, concludendo -, questo ci permette di spendere parte di quei fondi bloccati fino ad oggi per questioni burocratiche e di questi 1 miliardo è già operativo”.
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