È ufficialmente diventato legge dello Stato il Decreto PA: la conversione del Decreto Legge 24/6/2014 n. 90 è infatti stata pubblicata questa settimana in Gazzetta Ufficiale (dopo l’approvazione definitiva dell’11 agosto scorso, la legge di conversione è la 114/2014). Via libera dunque a tutta una serie di misure, tra cui anche quelle relative alla semplificazione amministrativa, all’organizzazione della Pubblica Amministrazione ed all’incentivazione alla trasparenza e correttezza delle procedure nei lavori pubblici.
Ma le novità che più interessano il settore dell’edilizia sono posizionate all’interno di altri strumenti legislativi: sono infatti state stralciate (per difetti relativi alla potenziale eccessiva eterogeneità del provvedimento) dal definitivo testo di legge in materia di competitività (il Decreto 91/2014, provvedimento gemello rispetto al Decreto PA) le misure relative alla super-SCIA, le quali verranno però immediatamente reimmesse nel circuito di elaborazione legislativa dentro i margini disciplinari del Decreto Sblocca-Italia, il provvedimento attraverso il quale il Governo Renzi cercherà di conferire nuova inerzia alle politiche per la crescita. Il 29 agosto è il D-day per la presentazione di tale provvedimento in Consiglio dei Ministri.
Per approfondire la questione e compiere un rapido passo indietro alle fasi in cui il provvedimento ha incominciato a prendere forma leggi l’articolo Sblocca Italia: il paese si libera dai lacci della burocrazia e riparte?
Ai vertici del nuovo testo di legge saranno posizionate norme sblocca-burocrazia e semplificazioni edilizie: in alcune riunioni avvenute nella prima settimana di agosto è stato stilato l’elenco dei provvedimenti principali. Ecco una rapida ed esaustiva lista:
– Regolamento edilizio unico standard per tutti gli 8mila Comuni italiani;
– Innovazioni in merito alla SCIA, con novità sulla questione del potere di autotutela dell’amministrazione nel rilascio della stessa;
– Cambiamenti in merito alle autorizzazioni paesaggistiche con la definizione di termini perentori entro i quali il parere della Sovrintendenza dovrà essere espresso con una procedura sostitutiva in caso di mancato rilascio;
– Valorizzazione dei beni archeologici ritrovati durante scavi od opere pubbliche;
– Recupero somme non spese per interventi di contenimento del rischio idrogeologico;
– Piano di efficienza energetica degli edifici pubblici, al fine di ridurre l’entità della “bolletta pubblica”.
Oltre a questi punti vi è poi ovviamente un’ampia fetta di opere pubbliche oggi ferme che saranno sbloccate attraverso la messa a disposizione di importanti finanziamenti.
Insomma lo Sblocca-Italia diverrà un provvedimento generale all’interno del quale confluiranno numerose norme, tutte direzionate verso l’orizzonte della distribuzione di rinnovato vigore al paese, con l’obiettivo di liberare l’Italia dai “mille lacci e lacciuoli” che l’hanno imprigionata fino ad ora. Impresa non facile, ma da qualche parte bisognerà pure iniziare.
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